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    “MI SONO VISTA LA MONTAGNA DAVANTI AGLI OCCHI. HO USATO L'ISTINTO” – IL RACCONTO DI SILVIA DE BON, 22 ANNI, CHE È RIUSCITA A FAR ATTERRARE UN AEREO ULTRALEGGERO IN AVARIA SULLE DOLOMITI, SALVANDO LA VITA ANCHE AL FRATELLO E ALLA SUA FIDANZATA – “PER NON SCHIANTARMI SUL COSTONE DELLA MONTAGNA POTEVO SOLO PLANARE. NON HO GUARDATO LA STRUMENTAZIONE. NON RICORDO NULLA DI QUEI MOMENTI” – “TORNARE A VOLARE? NON VEDO L'ORA”


     
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    Alessia Forzin per “La Stampa”

     

    aereo in avaria sulle dolomiti aereo in avaria sulle dolomiti

    «Mi sono vista la montagna davanti agli occhi. Dovevo scegliere se virare e schiantarmi contro i costoni laterali o trovare un modo per attutire la botta atterrando da qualche parte. E ci sono riuscita». Il volto è sorridente, le guance graffiate che spuntano da un collare ortopedico a protezione del collo, ma Silvia De Bon sta bene. E solo ieri ha iniziato a rendersi conto di aver salvato la vita a sé stessa, al fratello Mattia e alla sua fidanzata Giorgia.

     

    silvia de bon 2 silvia de bon 2

    I tre ragazzi, tutti di Longarone (Belluno) mercoledì erano decollati dall'aeroporto Arturo Dell'Oro di Belluno per un volo. Silvia ai comandi, gli altri a godersi il panorama.

    Giunti sul gruppo del Lagorai, in Trentino, l'aereo ha improvvisamente iniziato a perdere quota e Silvia ha tentato un atterraggio di emergenza sulla neve. Perfettamente riuscito. Portati all'ospedale di Trento con l'elisoccorso, Mattia De Bon, 27 anni, e Giorgia Qualizza (28) sono stati dimessi già nella serata di mercoledì.

     

    aereo in avaria sulle dolomiti 7 aereo in avaria sulle dolomiti 7

    Silvia, che di anni ne ha appena 22, è stata tenuta in reparto perché aveva un forte mal di testa. «Ma mi sento bene, dovrebbero dimettermi domani (oggi per chi legge, ndr)», racconta dall'ospedale. «Ho alcune ferite sul volto, non so come me le sono fatte perché il vetro dell'aereo sembra intatto. Forse ho sbattuto sul cruscotto. Ho un po' di dolori alla schiena e alle costole, niente di grave».

     

    Silvia De Bon Silvia De Bon

    Cosa ricorda della giornata di mercoledì?

    «Con mio fratello e la sua fidanzata volevamo fare un volo, l'idea era di fare Belluno, Trento, Bolzano e rientrare per Cortina. Ma era tardi e abbiamo deciso di tagliare per Predazzo. Cosa sia successo sul Lagorai, non lo so. In questo momento non mi sento di dire nulla: ci sono verifiche da fare».

     

    Cosa è capitato all'aereo?

    «Ha perso quota e non sono riuscita a svalicare la montagna che avevamo davanti».

     

    Cosa ha pensato in quel momento?

    aereo in avaria sulle dolomiti 4 aereo in avaria sulle dolomiti 4

    «Ero in un canalone. Per tenere su l'aereo ho tirato la cloche, la velocità è diminuita è l'aereo ha iniziato a scendere. Avevo davanti due possibilità: virare e finire contro il costone della montagna, che avevo a destra e a sinistra, o cercare il modo di attutire la botta atterrando da qualche parte. E di farlo cercando di provocare meno conseguenze possibili».

     

    Aveva punti di riferimento o la neve permetteva di orientarsi?

    «Vedevo questo posto in pendenza. Era l'unica possibilità per atterrare se non volevo schiantarmi, quindi ho tirato su l'aereo, ho cercato di farlo planare».

     

    aereo in avaria sulle dolomit 2 aereo in avaria sulle dolomit 2

    L'hanno aiutata le strumentazioni di bordo?

    «Ero concentrata sulla montagna, non ho più guardato gli strumenti. Pensavo solo alla necessità di atterrare, senza conseguenze. Tutto quello che avevo intorno non esisteva più. Non so se mio fratello e la sua ragazza abbiano detto qualcosa, io pensavo solo ad atterrare. Ho usato l'istinto: in quei momenti hai pochissimi secondi per prendere una decisione. Non ricordo nemmeno l'atterraggio».

     

    Usciti dall'aereo cosa avete fatto?

    «Ci siamo diretti al bivacco "Paolo e Nicola", c'erano tre ragazzi che ci hanno aiutati. Mio fratello ha chiamato i soccorsi, io l'Aeroclub di Belluno per avvertirli di cosa era successo».

    silvia de bon silvia de bon

     

    Si è resa conto di aver salvato la vita a tutti?

    «Inizio a capirlo oggi. Sto ricevendo tanti messaggi, tanti complimenti. Mi dispiace per l'aereo, ma sono orgogliosa di essere riuscita ad atterrare in quel punto».

     

    Si parla di problemi di accensione dell'aereo.

    «È stato un fraintendimento. Quando siamo partiti da Trento il motore era freddo e faceva fatica a partire, ma questo fatto non è collegato o collegabile con quanto accaduto in volo».

     

    Tornerà a volare?

    «Assolutamente, non vedo l'ora. Il mio obiettivo non cambia, questo è solo un incidente di percorso».

    aereo in avaria sulle dolomiti 3 aereo in avaria sulle dolomiti 3

     

    E qual è il suo obiettivo?

     «Diventare pilota di linea. Per il momento ho il brevetto di aviazione generale italiano e quello statunitense. Per diventare pilota di linea devo studiare ancora, ma sono pronta. Io voglio volare».

     

     

     

     

     

     

     

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