Alessandra Mammì per Dago-art
Tra pochi giorni la riforma del Mibact voluta dal ministro Franceschini avrà un volto. Quello dei funzionari e dirigenti chiamati a disegnare il nuovo ministero. Non più solo di carriera, gli uomini e le donne a capo dei musei e dei poli museali italiani, quelli da cui dipendono le sorti del nostro patrimonio, potranno essere anche manager culturali e persone di fiducia del ministro.
il ministro Franceschini
La riforma si è ritenuta necessaria per contrastare l'eccessivo potere delle sovrintendenze e snellire le burocrazie che affliggono il sistema e il territorio, nonché il duplicarsi degli incarichi e dei poteri all'interno nel ministero con veti incrociati e conflitti di competenze.
L'abolizione dei sovrintendenti regionali di nomina politica che spesso contraddicevano quelli di carriera è sicuramente un gesto buono e giusto. Tranne per il fatto che il ministro sarà costretto a ricollocarli trovando per loro un posto ad ogni costo.
Ed ecco, per fare un esempio, che alla direzione dell'arte contemporanea già si parla della nomina di Carla Di Francesco, ferrarese come il ministro, ex direttore regionale dei beni culturali per l'Emilia Romagna, salita agli onori delle cronache per la non troppo elegante idea di assegnare al suo compagno 18 incarichi per restauro d'immobili di pregio danneggiati dal terremoto del 2012. Conflitto di interessi e sospetto di abuso di ufficio su cui la procura di Bologna avviò indagine
carla di francesco
Per questo la Di Francesco che aspirava naturalmente alla Direzione Generale del Paesaggio e Beni architettonici ha dovuto fare un passo indietro e sebbene non sia fornita di curriculum ideoneo al compito di gestire il nostro patrimonio del presente e futuro, è ora la candidata più forte per la Direzione generale dell'Arte Contemporanea, materia che come al solito rischia di essere la prima sacrificata alla Realpolitik.
Mentre ben più gravi dubbi si addensano sulla testa di Annamaria Buzzi, tanto che la Uil chiede al ministro trasparenza e cautela per le prossime nomine.
maxxi-roma
E intanto ci si chiede. Siamo alle solite... ma che riforma è?
ANSA, giovedì 11 dicembre 2014
ROMA, 11 DIC - Franceschini "tenga a disposizione del Ministero Annamaria Buzzi, non affidandole alcun incarico" in attesa che si concluda l' inchiesta Mafia a Roma .
anna maria buzzi
Lo chiede la segreteria nazionale della Uil Mibact, che punta il dito sul direttore generale per la valorizzazione del patrimonio , sorella di Salvatore Buzzi, citando alcune intercettazioni riportate dalla stampa che la riguarderebbero l' alto dirigente del ministero della cultura.
Questo, sottolinea il sindacato, anche "tenuto conto che il prossimo 13 dicembre scade il termine per la presentazione delle candidature dei dirigenti a ricoprire il ruolo di Direttori Generali per i prossimi 3 anni, in base alla riforma voluta dallo stesso Ministro".
La nota del sindacato prende le mosse dalla Giornata della Trasparenza, che si é tenuta oggi al mibact e alla quale ha partecipato come relatore il dg Buzzi: "appare inverosimile - scrive il sindacato - che tra i relatori ci sia anche l' attuale Direttore Generale della Valorizzazione, dott.ssa Annamaria Buzzi, che secondo la Procura di Roma - almeno stando alle intercettazioni divulgate dagli organi di stampa - avrebbe regalato un orologio Bulgari del valore di 5000 euro ad Angelo Scozzafava, all' epoca dirigente dell' Ospedale Sant' Andrea e componente della commissione esaminatrice, allo scopo di favorire - per il tramite del fratello Salvatore Buzzi - in un concorso indetto dal Comune di Roma per 300 posti da istruttore amministrativo, la propria figlia Irene Turchetti".
Certamente , continua la Uil, "la giornata ministeriale é stata organizzata prima che esplodesse lo scandalo di Roma ma é del tutto evidente che il nome della dott.ssa Annamaria Buzzi, in una giornata sulla "trasparenza ", rappresenta una pagina nera per il Ministro e per tutti gli altri relatori.".
logo Mibact
Da qui la richiesta dello stop di Franceschini in attesa che si compia il percorso giudiziario. Soprattutto perché, sostiene il sindacato, " Buzzi prima dello scandalo veniva accreditata quale candidata a ricoprire l' incarico di Direttore Generale ai Musei.".
Non solo: "a questo punto chiediamo a Franceschini, per tutelare tutte le associazioni di volontariato che rappresentano un valore aggiunto per il sistema dei beni culturali, di far verificare tutti gli accordi nonché i rapporti che la dott.ssa Buzzi ha tenuto nel corso di questi anni con il mondo del volontariato poiché ad oggi tutte le associazioni corrono il rischio di essere additate in maniera negativa nonché di dare serenità a quanti tra Dirigenti e lavoratori del Ministero oggi corrono il rischio di essere visti e percepiti come facenti parte di una Amministrazione Statale non trasparente''. (ANSA). LB 11-DIC-14 17: 57 NNN