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    “MICCICHÈ MI SCONSIGLIO' DI ANDARE A ROMA” – PARLA SALVATORE SERIO, IL PESCIVENDOLO DI CEFALÙ INGAGGIATO COME CONSULENTE IN SENATO. TUTTI SOSPETTANO CHE, DIETRO A QUELL’INCARICO, CI SIA LA MANINA DELL’EX PRESIDENTE DEL’ARS, MA LUI SI DIFENDE: “FU LUI A PRESENTARMI A DANIELA TERNULLO E FU LEI A CHIAMARMI. MICCICHÈ NON NE SAPEVA NIENTE. L’INCARICO? È DURATO QUATTRO MESI, HO PARTECIPATO A DUE RIUNIONI PER PARLARE DEI PROBLEMI DEI PESCATORI SICILIANI. HO GUADAGNATO MILLE EURO AL MESE, MA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

    salvatore serio gianfranco micciche salvatore serio gianfranco micciche

     

    […] Salvatore Totò Serio è davanti alla sua pescheria del centro di Cefalù.

    Oggi, è il pescivendolo più famoso d'Italia. Repubblica ha raccontato che ha fatto da consulente alla senatrice Daniela Ternullo. Ha ottenuto l'incarico perché è il pescivendolo tuttofare di Gianfranco Micciché?

    «Ma che sta dicendo? Gianfranco è un politico vicino alla gente, una persona di cuore. Quando lo conosci veramente, non puoi che volergli bene. Fu lui a presentarmi a Daniela Ternullo e subito scattò un'intesa: io le parlai dei problemi dei pescatori siciliani, bistrattati dall'Europa, e mi propose di collaborare con lei, aveva appena preso il posto di Gianfranco al Senato».

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    Sta dicendo che Micciché non sapeva nulla di quell'incarico?

    «È assolutamente così. Quando la senatrice Ternullo mi propose la collaborazione, io lo riferì a Gianfranco. E lui addirittura mi sconsigliò di andare a Roma, mi disse: "Ma tu hai le barche, hai la pescheria, come farai a conciliare il lavoro con gli impegni istituzionali?". Però quella volta non gli ho dato ascolto, ho voluto fare un'esperienza che ritenevo importante per la mia terra».

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    Quante volte è stato a Roma?

    «Un paio di volte».

     

    A fare che cosa?

    «Ho partecipato a qualche riunione».

     

    Lei che ha detto?

    «Ho portato la voce dei pescatori siciliani».

    E poi?

    «A tutto ciò che proponevo mi rispondevano: "Non si può fare, perché l'Europa non lo consente". E, allora, stanco di queste risposte ho lasciato stare».

     

    Quanto è durata la collaborazione con la senatrice Ternullo?

    «Circa quattro mesi. È finita due mesi fa».

     

    Quanto ha percepito per la sua consulenza?

    «Mille euro al mese, ma erano soldi della senatrice, non del Senato».

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    Adesso, questa collaborazione è diventata una caso, lo sa?

    «Guardi, io sono stato sempre un militante di Forza Italia. Anni fa ho anche portato le polpette di neonata a Silvio Berlusconi quando venne a Palermo. E lui era letteralmente impazzito. Mi disse: "Non ho mai mangiato pesce così buono". Ci siamo pure fatti una fotografia che ho messo su Facebook».

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    Continuerà a impegnarsi in politica?

    «Certo che lo farò, per i pescatori siciliani. E per Gianfranco».

     

    Adesso, però, l'ex presidente dell'Ars Micciché è finito sotto inchiesta: la procura di Palermo e la Finanza gli contestano di avere usato in modo spregiudicato l'auto blu.

    «Lo colpiscono perché è l'unico a stare dalla parte della povera gente.

    Anche io mi sento un uomo delle istituzioni, sono stato nel reggimento Col Moschin rappresentando l'Italia in situazione difficili».

    […]

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