Michele Serra per “la Repubblica”
michele serra
Chissà che cosa avrebbero scritto Trilussa, Flaiano e Gianni Mura del monumento alla porchetta in Trastevere, con conseguente insurrezione vegana. Per la serie "ci mancava solo questa", come se non bastasse tutta l' altra carne già al fuoco, tutte le liti già in corso.
STATUA PORCHETTA TRASTEVERE
L' opera, ad una distratta ispezione da remoto, non appare solenne come il Dito di Cattelan in piazza della Borsa a Milano. Forse perché è sdraiata, forse perché il maiale, nonostante il grugno, assomiglia più a un cane, forse perché è penalizzata da un titolo, "dal panino si va in piazza", che puzza di movida e dunque aggrava la posizione dell' artista.
STATUA PORCHETTA TRASTEVERE
Sicuramente un bravo giovane, in ogni modo, studente della Rome University of Fine Arts ( me cojoni!, si dice a Trastevere), che ha agito non per protervia, ma su sollecitazione delle autorità locali, nell' ambito di un progetto (quando leggete l' espressione: nell' ambito di un progetto, mettete mano alla pistola) di "riqualificazione di otto piazze romane".
albino longhi
Essendo troppo impegnativo riqualificarle pulendo per terra, o invitando i capannelli birrosi di turisti e di indigeni a berciare di meno, o chiudendo al traffico di motorini spetazzanti e automobili strombazzanti le millenarie pietre sacre alla Storia, come direbbe il candidato Michetti, ecco l' idea di abbellirle con l' arte del Terzo Millennio.
Giorgio Morandi e Roberto Longhi
Un tentativo coraggioso. Ma ignaro del fatto che il ruolo del critico, nel Terzo Millennio, è passata dagli Albino Longhi e dai Federico Zeri ai social, specie nel format "vergogna!", popolarissimo. Vergogna di qua, vergogna di là, il monumento funebre al porco non evoca magnate dalla Sora Lella, ma la consueta spirale di recriminazione e accuse.
albino longhi albino longhi STATUA PORCHETTA TRASTEVERE Roberto Longhi