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    "IL SESSO E' L'UNICA COSA CHE IN OCCIDENTE MI SEMBRI FUNZIONARE" - ESCE OGGI L’ENNESIMA MONUMENTALE OPERA DI E SU HOULLEBECQ, “CAHIER”: PIÙ CHE DI UN TACCUINO O UN QUADERNO, COME INDICA IL TITOLO, SI TRATTA DI UN VERO E PROPRIO “MUSEO” IN FORMA SCRITTA – LE CANZONI DI NEIL YOUNG COME UNA PROIEZIONE DI SÉ E IL RUOLO DI SAN GIOVANNI BATTISTA EMACIATO DELL’OCCIDENTE, MA SENZA NESSUN MESSIA ALL’ORIZZONTE – VIDEO


     
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    Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”

     

    MICHEL HOUELLEBECQ CAHIER MICHEL HOUELLEBECQ CAHIER

    Sono pochi gli scrittori che, come Michel Houellebecq, creano tanta attesa a ogni nuovo romanzo, e tante discussioni quando il libro finalmente esce e viene letto. Inoltre, a differenza di altri autori di successo planetario, come Elena Ferrante, lo scrittore francese non può essere accusato di fare una letteratura mediocre. I suoi più fieri avversari Houellebecq li ha trovati sul terreno ideologico e religioso, non su quello artistico. Il "caso" Houellebecq si riapre insomma periodicamente, come, per usare una brutta immagine, una ferita incurabile nel tessuto dell' Occidente.

     

    Michel Houellebecq Michel Houellebecq Michel Houellebecq Michel Houellebecq

    Forse perché Michel Houellebecq è l' ultimo scrittore occidentale, di certo l' ultimo romanziere. Libri come Le particelle elementari, Piattaforma e La possibilità di un' isola sono nobili, audaci, terminali testimonianze di una tradizione narrativa destinata alla scomparsa, soppiantata da altre pratiche più veloci e meno intelligenti. Esce oggi un corposo libro di e su Houellebecq: Cahier, a cura di Agathe-Novak Lechevalier (La Nave di Teseo, 400 pagg., 26,50 euro). Più che di un "taccuino" o "quaderno" come indica il titolo, si tratta di un vero e proprio "museo Houellebecq" in forma scritta.

    julian barnes x julian barnes x

     

    MICHELLE HOUELLEBECQ SOUMISSION SOTTOMISSIONE MICHELLE HOUELLEBECQ SOUMISSION SOTTOMISSIONE

    Ci sono contributi di scrittori famosi come Salman Rushdie o Julian Barnes, ci sono brani poetici, ci sono le e-mail tra Houellebecq e la sua editrice Teresa Cremisi, c' è il rapporto tra Houellebecq e la musica, con preferenze che vanno dalle ultime, metafisiche pagine pianistiche di Liszt all' entusiasmo per Leonard Cohen, Neil Young e Iggy Pop.

     

    IGGY POP IGGY POP

    LA MUSICA

    Tutto quello che vorreste sapere su Houellebecq, dai suoi inizi, con le interviste all' epoca del primo romanzo, Estensione del dominio della lotta e, ancor più antichi, brani di un suo ridondante e inedito poema giovanile dal grottesco titolo: Estratto della monumentale «Histoire des civilisations boréales», fino alle ultime posizioni circa la dissoluzione della civiltà occidentale e il suo rassegnato declino economico e morale, lo troverete in questo volume.

     

    MICHEL HOUELLEBECQ E LA MOGLIE QIANYUN LI MICHEL HOUELLEBECQ E LA MOGLIE QIANYUN LI michel houellebecq 2 michel houellebecq 2

    Houellebecq fornisce anche un perfetto autoritratto in un pezzo dove parla delle canzoni di Neil Young, ma si capisce che vi sta proiettando sé e i suoi romanzi: «Le canzoni di Neil Young sono fatte per coloro che sono spesso infelici, solitari, che sfiorano le porte della disperazione; ma che continuano tuttavia a credere che la felicità sia possibile. Per coloro che non sono sempre felici in amore, ma che si innamorano sempre di nuovo. Che conoscono la tentazione del cinismo, senza essere capaci di cedervi a lungo.

     

    neil young neil young assortimento dissimile fra padma lakshmi e salman rushdie assortimento dissimile fra padma lakshmi e salman rushdie

    Che possono piangere di rabbia alla morte di un amico; che si chiedono realmente se Gesù Cristo possa venire a salvarli. Che continuano, in tutta buona fede, a pensare che si possa vivere felici sulla Terra. Bisogna essere un grandissimo artista per avere il coraggio di essere sentimentale, per correre il rischio della sdolcinatezza».

     

    Chi ha letto i suoi romanzi, sa che Houellebecq questo rischio lo corre spesso, ma la sdolcinatezza è abilmente miscelata con le considerazioni più scorate: «Non conosco nessuno che viva in Occidente senza esservi obbligato», afferma lo scrittore in un' intervista. Tutto ciò che un tempo Occidente voleva dire libertà, e oggi invece vuol dire obbligo: ecco cosa ci dice, se possiamo isolare un messaggio, l' opera di Houellebecq.

    houellebecq houellebecq

     

    Nessun altro scrittore afferma e argomenta questa degenerazione con la stessa crudezza. La speranza, forse l' utopia del progresso (che Houellebecq ha frequentato, da assiduo lettore di Auguste Comte) si è gradualmente tradotta nella certezza, disperata, del declino. «Il sesso è l' unica cosa che in Occidente mi sembri funzionare», dice in un' altra intervista; ma non è vero che i suoi romanzi siano ossessionati dal sesso, perché è anche vero, nel suo caso, che «il romanziere riflette l' infelicità del mondo». Sono le cose che non funzionano, non quelle che funzionano, che lo stimolano. E d' altra parte «scrivere un romanzo è l' attività più triste del mondo». In effetti, l' immagine pubblica di Houellebecq è quella di un uomo a dir poco triste e, per giunta, fisicamente disfatto.

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    Una strana figura di San Giovanni Battista, emaciato e profetico, che però ha avuto la sventura di non avvistare alcun Messia. È di questo mancato Avvento che ci parla Houellebecq, un sentimento di carenza che si percepisce più acutamente in quell' Occidente che si illude di essere una perfetta macchina di liberazione terrena e di felicità mondana. Ecco perché Houellebecq e i suoi libri continuano a attrarci irresistibilmente, perché svelano la menzogna in cui siamo immersi e che continuiamo a ripetere.

    Houellebecq Depardieu Houellebecq Depardieu

     

    MICHEL HOUELLEBECQ E LA MOGLIE QIANYUN LI MICHEL HOUELLEBECQ E LA MOGLIE QIANYUN LI

     La grande menzogna che non riesce a scalfire minimamente le ferite più profonde: «Quando ero piccolo, mia madre non mi ha sufficientemente cullato. Ancora oggi, quando una donna rifiuta di toccarmi, di accarezzarmi, ne provo una sofferenza atroce, intollerabile; è uno strazio, un crollo, è una cosa così spaventosa che, anziché correre il rischio, ho sempre preferito rinunciare a ogni tentativo di seduzione» scrive Houellebecq in un diario del 2005, e conclude: «Ora lo so: rimarrò fino alla morte un bimbo abbandonato, urlante di paura e di freddo, affamato di carezze». Forse non a tutti è andata così male, ma in verità, a alcuni personaggi "di successo" non inferiore a quello ottenuto da Houellebecq, è andata anche peggio.

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