1 - «I TESTI DI BATTIATO? MINCHIATE ASSOLUTE». CHE COSA NON COGLIE MICHELA MURGIA?
Ray Banhoff per https://www.rollingstone.it/
MICHELA MURGIA
Questa l’avete sentita? «Battiato è considerato un autore intellettuale e invece ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute. Citazioni su citazioni e nessun significato reale. Tolti due testi, forse». Non sono le parole di un hater o un ragazzino ignorante, ma della scrittrice Michela Murgia in un video sul suo canale YouTube di pochi giorni fa.
Premessa: non pensiate che sia di parte e che perché scrivo su Rolling Stone debba difendere i musicisti a priori. La Murgia per quanto mi riguarda ha tutto il diritto di pensare ed esprimersi come meglio crede. Ha pure il diritto di dire che Battiato dice minchiate. Ho molti amici nel feed dei social che si stanno organizzando per tempestare la sua pagina di commenti e citazioni di Battiato, ma credo che sia un’enorme sciocchezza. Siamo in democrazia, signori. C’è un’altra frase davvero scandalosa che ha detto la Murgia, ma arriviamoci per gradi.
Franco Battiato
Contestualizziamo la situazione. Sul suo canale YouTube la Murgia ha una rubrica molto colorita che si chiama Buon vicinato in cui discute con la scrittrice Chiara Valerio spaziando su letteratura, musica e cultura. Si tratta di conversazioni tra due amiche colte, molto leggere ma piene di spunti, in cui senza troppe inibizioni si esprime la propria opinione senza censure, alla faccia del politicamente corretto. Insomma, come facciamo noi nel nostro privato con i nostri amici. Credo che sia uno spazio giusto, da rivendicare, quello di avere un’opinione controcorrente. Ora andiamo al problema vero.
franco battiato con la royal philharmonic concert orchestra 4
La frase davvero inquietante che ha pronunciato la scrittrice è questa: «“Cuccurucucu Paloma”? Dov’è la pregnanza del testo? Anche Parco Sempione di Elio mi evoca un mondo però c’è anche un significato nel momento mi sta dicendo: il Parco Sempione è uno dei polmoni di Milano, non lo devi toccare. Con Cuccuruccucu Battiato cosa mi sta dicendo?». Ecco, questa è una pugnalata al cuore. Secondo la scrittrice Cuccurucucu (citazione della canzone anni ’50 Cucurrucucú paloma nota ad esempio nella versione di Caetano Veloso, ndr) è una minchiata perché non ha una morale.
MICHELA MURGIA
La dobbiamo smettere con questa panzana che deve esserci un messaggio per tutto, una dichiarazione politica, una profondità da premio letterario. Dobbiamo smettere di rompere le palle alla gente e farla sentire in colpa e ignorante. Cuccurucucu se ne frega di avere la “pregnanza del testo”, è solo bella e a tutti piace cantarla. L’arte in primis deve far scaturire delle emozioni, smuovere qualcosa e quella canzone è evocativa, magica, ha una melodia che non ti stanchi mai di cantare. L’ho sentita sparata nei karaoke, interpretata dai soggetti più disparati, da mio padre al sindaco, da vecchi amici sulla spiaggia con la chitarra e da innamorati nelle loro vacanze in auto. Ed erano tutti FELICI.
La gente la canta perché la ama, cara Murgia. Questo è il successo di un’opera d’arte. Andatevi a rivedere quel video di Umberto Eco in cui dice che i classici sono solo i best seller del loro tempo. Quelli più amati dalla gente. Non quelli con più pregnanza (che parola orrenda).
ANDREA SCANZI
Succederà mai questo con Accabadora di Michela Murgia? O col suo Chirù? La gente ci farà le scritte sulle magliette? Citerà i passi di questi libri? Ho grossi dubbi. Il mondo si ricorderà della Murgia per l’invenzione del fascistometro (googolate) e di queste sparate o dei suoi personaggi? Credo delle sparate, e la colpa è solo della Murgia, di questo concetto di arte che ha.
Basta con questo approccio letterale da marxisti anni ’70. Che due coglioni. Lasciateci vivere. Ridateci i punk, i beat, i pazzi, gli sfrenati. Battiato canta quelle frasi senza senso (che poi sono un rimando altissimo al metodo del cut-up di Burroughs) e ha fatto sognare milioni di persone. Ripeto: quante persone ha fatto sognare Michela Murgia coi suoi libri? Purtroppo è solo questo che conta per un autore. Il resto sono chiacchiere su YouTube. Lecite, ma criticabili.
MICHELA MURGIA
2 - DALL’ACCOUNT FACEBOOK DI ANDREA SCANZI
Ho sempre pensato a Michela Murgia come a una delle espressioni più dannose, deleterie e irricevibili della “sinistra” italiana (e lo dico da uomo di sinistra). Straparla di cose che non sa, cioè tutte, e regala voti a Salvini, di cui è fan inconsapevole (perché gli dona consensi ogni volta che apre bocca). Ora questa scienziata contemporanea, dotata della simpatia di una Santanché bolscevica, ha esalato quanto segue: «Battiato è considerato un autore intellettuale e invece ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute. Citazioni su citazioni e nessun significato reale. Tolti due testi, forse».
Gentile Murgia, dotata di qual grazia e infinita meraviglia, fammi il favore. Prima di parlare a caso (per non dir peggio) di Battiato, che sta peraltro combattendo una battaglia difficilissima ed è quindi oltremodo osceno attaccarlo adesso, raggiungi la bellezza assoluta di testi e musiche come Gli uccelli. Up patriots to arms. E ti vengo a cercare. Povera patria. Eccetera.
MICHELA MURGIA
O gli arrangiamenti monumentali di Polli di allevamento, che creò con Giusto Pio per Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Poi, quando avrai anche solo raggiunto un centesimo di tutto questo, e per ora tra le messe cantate a Radio Capital e le sbrosce mosce dei tuoi libretti neanche ti ci sei lontanamente avvicinata, parla. Se proprio devi. Nel frattempo, impegnati nell’unica cosa che da sempre sai fare: recitare al peggio la caricatura dell’intellettuale, a uso e consumo di quelli che si accontentano di poco. Anzi quasi niente.
MASSIMILIANO PARENTE
Con rispetto.
Andrea Scanzi
3 - DALL’ACCOUNT TWITTER DI MASSIMILIANO PARENTE
Ci sono donne che ogni giorno si impegnano per portarti alla misoginia. Tipo Michela Murgia.
MICHELA MURGIA