MICHELE PRESTIPINO
(ANSA) - MILANO, 17 NOV - "La realtà romana è molto complicata dal punto di vista criminale perché Roma da sempre, nel disinteresse generale e nell'incapacità di comprendere il fenomeno, è stato probabilmente uno dei più ricchi e importanti laboratori criminali di questo Paese". Così il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino, intervenendo alla presentazione del nuovo libro di Ilaria Meli, 'Casamonica. Come nasce e si afferma un potere criminale', nell'ambito di BookCity Milano.
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"Roma è la capitale - ha aggiunto il pm -, è la sede dei palazzi dove si prendono decisioni politiche, dove arrivano elementi per prendere decisioni economiche, è la sede del Vaticano. È comprensibile che su questa città si punti l'attenzione di organizzazioni criminali come le mafie, che hanno fatto della mediazione economica e dello stare sul mercato la loro ragion d'essere".
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La Capitale, quindi, "è un teatro criminale in cui ci dobbiamo misurare con tutto, a Roma non manca nulla, ci sono tutte le mafie". Ricordando che Roma "non è terreno di cultura mafiosa", Prestipino spiega come è avvenuta l'affermazione dei Casamonica, sottolineando che "la narrazione" sia giudiziaria che mediatica "è stata da sempre complicata, difficile e probabilmente ostacolata".
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I Casamonica "diventano protagonisti come un fungo dopo la pioggia in occasione dei famosi funerali di Vittorio Casamonica, prima non se ne parlava, non c'erano denunce individuali né una denuncia collettiva. Quel funerale - ha aggiunto - è stata una rappresentazione simbolica di questo potere criminale ed è stata raccontata da tutto il Paese in termini di folklore. Poi il fenomeno è esploso e i Casamonica allora sono diventati padroni di Roma, quelli contro cui nulla e nessuno può. Nemmeno questo è vero".