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    FRATELLI COLTELLI D'ITALIA - MICHELE SERRA: "ZAIA È TROPPO TREVIGIANO, TROPPO PADOVANO, PER QUESTO VERONA L'HA PUNITO VOTANDO CENTROSINISTRA. PIÙ O MENO COSÌ FLAVIO TOSI LEGGE LA CLAMOROSA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA. PERCHÉ 'ZAIA NON VOLEVA UN SINDACO FORTE A VERONA, PER LUI SBOARINA ERA L'IDEALE'. TIÉ. IL NOSTRO PAESE NE ESCE PER QUELLO CHE È: UN COACERVO TARDO-MEDIEVALE DI PIAZZE E CAMPANILI, NEL QUALE LA DISGRAZIA DEL VICINO VALE EMOTIVAMENTE ASSAI DI PIÙ DELLA FORTUNA COMUNE..."


     
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    Michele Serra per “la Repubblica

    SALVINI - TOSI - ZAIA 4c4cb9f2 SALVINI - TOSI - ZAIA 4c4cb9f2

     

    Zaia è troppo trevigiano, troppo padovano, per questo Verona l'ha punito votando centrosinistra. Più o meno così Flavio Tosi (intervistato da Concetto Vecchio) legge la clamorosa sconfitta del centrodestra a Verona, e siccome non è uno stupido, e per giunta è molto veneto, bisogna ascoltarlo.

     

    TOSI E ZAIA TOSI E ZAIA

    "Noi veronesi siamo sempre considerati la periferia dell'impero rispetto a Padova, Treviso, Venezia. L'aeroporto di Treviso prende 40 milioni all'anno, il nostro zero. Zaia non voleva un sindaco forte a Verona, per lui Sboarina era l'ideale". Tié.

     

    Ne esce l'Italia per quello che è: un coacervo tardo-medievale di piazze e campanili, nel quale la disgrazia del vicino vale emotivamente assai di più della fortuna comune, concetto vaghissimo, quanto quello di Nazione.

     

    LUCA ZAIA E FLAVIO TOSI LUCA ZAIA E FLAVIO TOSI

    Si canta tutti a squarciagola l'inno di Mameli, ma la mattina dopo, con la voce arrochita, si controlla quanti milioni sono arrivati all'aeroporto dell'odiato confinante, e quanti al nostro. E ci si regola di conseguenza.

     

    matteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia matteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia

    Quando si dice che il Pd, con tutti i suoi evidenti difetti, è l'unico partito nazionale, si dice qualcosa di molto significativo. Il nazionalismo di Meloni tradisce in ogni dichiarazione di telegiornale la sua matrice ciociaro-laziale, il leghismo è per sua natura localista e dunque piccino, il Salvini "nazionalista" è solo una simulazione, Berlusca è troppo vecchio per giocarsi la parte dell'arcitaliano, Renzi è troppo di Rignano e Calenda troppo di Roma centro, Sala milanesissimo.

     

    Letta dica ai suoi di valutare attentamente le divisioni strapaesane, le faide municipali, e approfittarne. Dica anche di fare un corso di dizione italiana, così che non si capisca mai esattamente da dove vengono.

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