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    MICHELLE IL GIORNO PRIMA DI ESSERE UCCISA PRESENTÒ ALLA MADRE IL SUO ASSASSINO. LUI LA RASSICURÒ: “SIGNORA STIA TRANQUILLA, IO VOGLIO BENE A SUA FIGLIA” - IL RITRATTO DELLA 17ENNE AMMAZZATA A COLTELLATE DA UN COETANEO A ROMA, IN ZONA PRIMAVALLE - FACEVA LA VOLONTARIA IN UN CENTRO D’ACCOGLIENZA PER MIGRANTI, ERA FIDANZATA CON FLAVIO E NON AVEVA RAPPORTI SENTIMENTALI CON IL 17ENNE CHE L’HA UCCISA. A PRIMAVALLE MEGLIO CHE IL KILLER NON METTA PIU’ PIEDE: “QUI È UN UOMO MORTO”


     
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    Estratto dell'articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

     

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    Michelle Causo (...) faceva la volontaria in un centro d’accoglienza per migranti, abitava dal nonno, finanziere in pensione, vedovo da poco e così «Misci» (il suo soprannome) gli faceva compagnia, gli rallegrava la vita con il suo sorriso di bambina amazzone, che «non aveva paura di niente», come raccontano adesso sotto casa Marco, Danilo, Federico, i «pischelli» della comitiva sua e del fratellino Gabriele, pensando al maxi striscione che appenderanno da una torre all’altra: «Misci sei la nostra stella».

     

    Il giorno prima della mattanza lei aveva portato a far conoscere O. D. S. — il giovane arrestato per l’omicidio — da sua madre Daniela. Forse non si fidava ancora completamente ed era in cerca di un giudizio più attendibile del suo. I due ragazzi si frequentavano da poco, qualche volta lei era già rimasta a dormire da lui in via Dusmet: «Signora stia tranquilla, io voglio bene a sua figlia», aveva giurato O., appena 24 ore prima che si consumasse l’orrore. «Ormai lo conoscevamo, ci era sembrato un bravo figlio», conferma anche la zia Viviana, la sorella di mamma Daniela, che invece ora lo maledice.

     

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    Il giorno dopo, tra i «pischelli» di via Sfondrati, regna uno sconcerto sovrumano. Loro erano tutti cresciuti insieme a Misci: avevano fatto prima l’asilo e le elementari alla «Ilaria Alpi», poi le medie alla «Anna Frank» e infine il liceo psicopedagogico «Vittorio Gassman», giusto a pochi metri dalla palazzina di via Dusmet. 

     

    (...) «Misci era fidanzata con un altro ragazzo, Flavio, e non esisteva un rapporto sentimentale con quello che l’ha uccisa». È tutto un coro, contro di lui: «Su Instagram ha messo foto da bullo, in cui fa vedere che si droga, che fuma hashish — dice Danilo — ma era solo uno spilungone che prendeva botte, un giorno con dei suoi amici si mise a tirare sassi contro di noi ma reagimmo mettendoli in fuga».

     

    L’idea dell’amico di Misci è che l’altro giorno O. abbia attirato in casa Michelle, tentandola prima con l’idea di uno spinello per trasgredire ma poi cercando di abusare di lei, trucidandola infine davanti a un rifiuto. Una cosa è certa: qualunque cosa deciderà la giustizia, O. dovrà stare lontano per sempre da Primavalle, «qui è un uomo morto», giura oggi la gente nei bar.

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