Estratto dell’articolo di Marco Carta, Giuseppe Scarpa per roma.repubblica.it
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Una lite, forse per un debito. Poi il massacro. Michelle ha combattuto fino all’ultimo nell’appartamento al secondo piano di via Dusmet per evitare le coltellate di O., almeno sei, in diverse parti del corpo. Dopo averla uccisa, il 17enne l’ha nascosta in una busta della spazzatura e l’ha trasportata su un carrello vicino a otto cassonetti, abbandonandola in strada. «Me l’hanno massacrata». Sua madre Daniela, rientrando a casa, ieri mattina non si dava pace. È convinta che il ragazzo, di origine srilankese, si sia servito di un complice: «Non può aver fatto tutto lui. L’hanno ammazzata di botte e poi finita a coltellate. Mia figlia era troppo forte, si menava pure con i maschi».
Per gli inquirenti, però, O. avrebbe agito da solo, probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti. Il 17enne, infatti, è l’unico accusato per l’omicidio e sarà interrogato lunedì, mentre, con l’autopsia, sono stati disposti gli esami tossicologici sulla giovane, per capire se stessero consumando droga insieme. Anche perché il movente continua a essere poco chiaro. I due ragazzi avrebbero iniziato a bisticciare per soldi, forse per un piccolo debito.
Poi O. l’avrebbe aggredita furiosamente, senza apparente motivo.
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il presunto killer di Michelle Causo
Due ore dopo, infatti, intorno alle 15, sarebbero arrivate le prime chiamate dai vicini del ragazzo, che ha trascinato per le scale il corpo di Michelle in una busta, lasciando tracce di sangue, di fronte a diversi testimoni. A chi gli chiedeva cosa ci fosse dentro quel sacco, O., visibilmente nervoso, avrebbe risposto: «Ho del pesce».
Per qualche minuto il ragazzo è rimasto fermo davanti al portone bloccando il passaggio. Poi, dopo aver caricato il corpo sul carrello, l’ha portato vicino ai cassonetti. Quando i poliziotti della scientifica e del commissariato Primavalle sono entrati nella casa dove vive con la madre, aveva ancora le scarpe sporche del sangue di Michelle.
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Nell’appartamento, a soqquadro, c’erano i segni della lotta e il coltello usato per uccidere. La ragazza fino all’ultimo ha cercato di difendersi. L’immobile è stato sequestrato anche per cercare droga. Il sospetto è che il ragazzo gestisse un piccolo giro di spaccio. Almeno questo emerge dai suoi profili social, dove ostentava pose da gangster, mostrando continuamente stupefacenti. Canne, ma anche "purple drank”, lo sciroppo dei trapper, che vendeva su richiesta: “No perditempo”.
Una delle ultime storie sul suo profilo Instagram è una foto di una settimana fa accompagnata dalle parole di una canzone, “Amore Toxic”, un pezzo trap, forse un messaggio a Michelle: “Mi sono preso una cotta, mi ero promesso che era l’ultima volta. Una dolce relazione tossica”. Il ragazzo forse si era invaghito di Misci. «Sicuramente lei l’ha respinto», dice Gianluca, padre della ragazza, che da quasi due anni era fidanzata con un ragazzo di Torre Spaccata. «Erano felici, almeno sui social», giurano le amiche. Poi si era avvicinata sempre di più a O., l’amico del cuore che l’ha accoltellata e chiusa in una busta della spazzatura.
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