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    MICHIELETTO, DOVE LO METTO? IL REGISTA DOPO IL SUCCESSO DELL’AIDA A MONACO: “FARE IL DIRETTORE ARTISTICO DI UN TEATRO? VOLENTIERI MA SOLO CON UN PROGETTO ARTISTICO” - LA NORMA DEL GOVERNO CHE PONE IL LIMITE DEI 70 ANNI PER I SOVRINTENDENTI DEI TEATRI ANCHE AI MANAGER STRANIERI "È GIUSTA” PERÒ "IL MODO IN CUI È STATA FATTA, CON VALORE RETROATTIVO, NON È ELEGANTE"


     
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    Damiano Michieletto a Caracalla Damiano Michieletto a Caracalla

    (ANSA) È "giusta di per sé" la norma del governo che pone il limite dei 70 anni per i sovrintendenti dei teatri anche per i manager stranieri "perché equipara la norma che c'è per gli italiani", però "il modo in cui è stata fatta, con valore retroattivo, non è elegante" secondo il regista Damiano Michieletto, che ha appena firmato la regia di Aida alla Bayerische Staatsoper di Monaco e ha in cantiere una nuova produzione dei Contes d'Hoffman alla Sydney Opera House, prima di realizzare un nuovo allestimento di Medea alla Scala la prossima stagione. Chiamato dai maggiori teatri del mondo, il regista ora sarebbe pronto anche a diventare direttore artistico di un teatro. "Se c'è un progetto artistico da creare volentieri, altrimenti no - spiega -. Non è la mia ambizione. Certo sono venti anni che lavoro nei teatri europei e così acquisisci esperienza sul campo". 

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