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    MILANO +0,2% APPESA AL DEBITO USA - SACCOMANNI SULL’IMU: “BASTA MANOVRINE” - ALITALIA: OK ALL’AUMENTO DI CAPITALE


     
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    1. BORSA: EUROPA APPESA A NEGOZIATI SU DEBITO USA, MILANO CHIUDE A +0,2%
    Radiocor - Seduta contrastata per i listini continentali che piu' volte, nel corso della giornata, hanno cambiato rotta per poi chiudere a cavallo della parita'. Dopo il balzo di ieri, legato all'apertura dei repubblicani sull'innalzamento del tetto del debito pubblico americano per sei settimane (necessarie a trovare un accordo che eviti il default Usa), gli operatori oggi sono tornati a concentrarsi sulle incertezze legate alla situazione d'Oltreoceano dove, di fatto, non c'e' ancora alcuna intesa.

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    Piazza Affari, in chiusura, registra cosi' +0,24% con Saipem (-4,4%) fanalino di coda dopo la bocciatura di Kepler, che ha tagliato le stime su ordini e fatturato del gruppo petrolifero. Realizzi anche su Finmeccanica (-3,8%), che veniva da un forte rally (+31%) e su A2A (-1,1%) mentre in testa al listino c'e' Autogrill (+5,7%) grazie a un report di Mediobanca che evidenzia, per il gruppo, margini di crescita in Italia e in Nord America. Acquisti anche su Ansald o Sts (+3%) con il Governo intenzionato a riprendere i contatti con General Electric per vendere la societa'.

    Ancora bene Telecom Italia (+1,3%), mentre Enel (+1,2%) viaggia in controtendenza rispetto ai big energetici europei e sfiora i massimi da febbraio 2012. Fuori dal listino principale, Banca Carige (+7,5%) cresce ancora sull'interesse della famiglia Malacalza. Sul mercato valutario l'euro si attesta a 1,356 (stabile rispetto a meta' seduta). Il petrolio perde l'1,5% con il Wti che scende a 101,4 dollari al barile.

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    2. BCE: DRAGHI: ATTIVITA' ECONOMICA HA TOCCATO IL FONDO, ATTESA RIPRESA GRADUALE
    Radiocor - L'attivita' economica nell'Area euro 'ha toccato il fondo nella prima parte dell'anno' e d'ora in avanti dovrebbe ' rafforzarsi gradualmente'. E' quanto si legge nel discorso preparato di Mario Draghi, il governatore della Banca centrale europea nell'ambito degli Annual Meetings in corso a Washington al Fondo monetario internazionale. Draghi ha definito generalmente 'positivi' i recenti dati macroeconomici, dati che alimentano attese di una ripresa 'graduale' e 'modesta'. Il progressivo miglioramento della domanda interna - sostenuta dalle politiche accomodanti dell'Eurotower, continua Draghi - cosi' come il graduale rafforzamento di quella esterna permettera' una ripresa da un ritmo 'lento'.

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    3. ALITALIA: CONSIGLIERE TRAGLIO, DA CDA OK UNANIME AD AUMENTO CAPITALE
    Radiocor - Il cda di Alitalia ha approvato all'unanimita' l'aumento di capitale all'ordine del giorno della riunione di oggi. Lo ha riferi to il consigliere Maurizio Traglio, interpellato all'uscita dalla sede della compagnia: 'Abbiamo approvato l'aumento secondo il piano, la delibera e' stata aprovata all'unanimita'', quindi anche con il voto dei francesi di Air France. Il cda non e' ancora terminato.

    4. CONTI PUBBLICI: SACCOMANNI, IMU? BASTA MANOVRINE
    Radiocor - 'Basta manovrine'. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, rispondendo a chi gli chiedeva se fossero necessarie nuove manovr e per reperire le risorse che vadano a coprire l'abolizione definitiva dell'Imu.

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    5. CAMFIN: OPA LAURO VA IN PORTO, SI CHIUDE CON ADESIONI VICINE AL 96%
    Radiocor - Lauro61 ha raggiunto il 95,95% di Camfin nell'ultimo giorno di adesione all'Opa. Oggi sono state apportate 14,4 milioni di azioni portando all'88,9% la percentuale dei titoli apportati all'offerta, pari al 32,47% del capitale. Con il 60,99% gia' detenuto da Lauro 61 (Tronchetti Provera, Clessidra, Intesa Sanpaolo, Unicredit), la holding arriva a possedere il 93,46% di Camfin. Aggiungendo poi il 2,49% del capitale detenuto da Massimo Moratti acquistato oggi da Marco Tronchetti Provera & C. che, come previsto dagli accordi, sara' apportato a Lauro per il tramite di Nuove Partecipazioni, la quota raggiunge il 95,95%.

    VITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZAVITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZA

    6. TELECOM: BEI CHIEDE NUOVE GARANZIE SU PRESTITI 1 MLD DOPO MOODY'S
    Radiocor - Telecom Italia sta ricontrattando gli accordi con la Bei, la Banca Europea degli Investimenti, per fornire nuove garanzie sui finanziamenti dopo il declassamento del debito a 'junk' da parte di Moody's. L'istituto, secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 Radiocor, a seguito del downgrade del merito di credito ha infatti chiesto al gruppo tlc garanzie aggiuntive sugli 1,152 miliardi di prestiti non assistiti da garanzia bancaria - su un totale di 2,957 miliardi al 31 dicembre 2012 - come previsto negli accordi stipulati con la societa' tlc.

    I contratti contengono infatti una clausola secondo cui, nel caso del downgrade di un notch da parte di Moody's, S&P e Fitch, la Bei ha 'il diritto di richiedere la costituzione di garanzie aggiuntive e, in caso di inadempimento, potra' esigere il rimborso immediato dell'ammontare erogato'. Moody's, che aveva messo sotto osservazione il titolo Telecom per una possibile revisione al ribasso l'8 agosto, ha decla ssato il rating di Telecom a Baa3, ovvero sotto l'investment grade lo scorso 8 ottobre, mentre le 'opinion' di Standard & Poor's e Fitch, che, dopo le dimissioni del presidente esecutivo di Telecom, Franco Bernabe', lo scorso 3 ottobre, hanno aperto alla possibilita' di un declassamento, sono attese dopo il cda della quotata, in calendario il 7 novembre per l'approvazione dei conti e la presentazione del piano industriale.

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    Una serie di accordi di cui Telecom e' parte sui prestiti obbligazionari, compresi quelli con la Bei, prevedono inoltre l'onere della comunicazione e una possibile rinegoziazione del rapporto in caso di cambiamento di controllo, il cosiddetto change of control. Onere che in questo caso non scatta, nonostante l'incremento della quota azionaria di Telefonica in Telco, la holding azionista di Telecom, poiche' nei contratti e' specificato che 'non si configura convenzionalmente change of control nel caso in cui il controllo sia acquisito: da soci che alla data d i firma dell'accordo detenevano direttamente o indirettamente piu' del 13% dei diritti di voto in assemblea ovvero dagli investitori (Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca) che hanno stipulato il 28 aprile 2007 un patto parasociale con oggetto le azioni Telecom, ovvero da una combinazione di soggetti appartenenti alle due categorie'.

    Tornando alle agenzie di rating, il 7 ottobre S&P aveva comunicato di aver messo i rating BBB- di Telecom in creditwatch negativo, annunciando la conclusione delle verifiche entro la fine di novembre 2013 e spiegando che il 'downgrade a BB+ appare il risultato piu' probabile ed evitabile solo con un aumento di capitale o con una dismissione significativa'.

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    Il 4 ottobre era stata la volta di Fitch, la quale aveva spiegato che le dimissioni di Bernabe' 'eliminano la possibilita' di un significativo aumento di capitale, che sarebbe stato positivo per il profilo di credito della societa'' e che 'a questo punto un downgrade e' possibil e' 'se le nostre stime indicheranno un calo del business domestico per il 2014 ancora high-single digit' e 'se la societa' non sara' in grado di portare il rapporto debito netto/ebitda (esclusa Telecom Argentina) in modo sostenibile sotto le 3,5 volte'. Livia Zancaner

    7. TELECOM: MOZIONE UNITARIA AL SENATO, RIVEDERE OPA E RAFFORZARE CONSOB
    Radiocor - Un impegno al Governo 'ad introdurre, con la massima urgenza, anche attraverso l'adozione di un apposito decreto legge, le necessarie modifiche al Tuf' per 'rafforzare i poteri di controllo della Consob' e 'aggiungere alla soglia fissa del 30%, gia' prevista per l'Opa obbligatoria, una seconda soglia legata all'accertata situazione di controllo di fatto'. Lo prevede una mozione presentata oggi in Senato sul caso Telecom dai presidenti delle commissioni Industria e Lavori Pubblici, Massimo Mucchetti (Pd) e Altero Matteoli (Pdl).

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    La mozione e' stata sottoscritta da 58 senatori di tutti i gruppi compresi i presidenti di Pd, Pdl, Sc, Gal, Autonomie, Lega e Misto-Sel e dai quattro vicepresidenti del Senato. Nel documento si impegna inoltre il Governo 'a completare, entro il termine massimo di trenta giorni, l'adozione dei regolamenti di attuazione' della legge 56/2012 'in particolare per quanto riguarda l'esercizio da parte dello Stato della golden rule nel caso di imprese di interesse strategico, specialmente quando sono in gioco infrastrutture da cui dipende la sicurezza del Paese'.

    8. MPS: PRONTA CESSIONE BACK OFFICE, LA BANCA NON PARTECIPERA' ALLA NEWCO
    Radiocor - E' in dirittura d'arrivo la prima rilevante dismissione di asset di Banca Mps prevista dal piano industriale. La settimana prossim a, salvo rinvii dell'ultim'ora, Banca Mps definira' i contorni della cessione delle attivita' di back-office alla cordata Bassilichi-Accenture con circa 1.080 dipendenti. Lunedi' e' in calendario un cda della banca.

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    Negli ultime settimane, apprende Radiocor, il progetto ha subito una modifica: Banca Mps non partecipera' alla newco nella quale il gruppo toscano Bassilichi avra' il 60% e Accenture il residuo 40 per cento. Il Monte, secondo quanto reso noto finora, doveva partecipare alle newco con una quota del 14 per cento. Per la dismissione la banca sta creando un ramo d'azienda, enucleando le risorse da trasferire alla newco dalla Direzione attivita' amministrative alla quale fanno capo oltre 2mila addetti.

    9. JP MORGAN: NEL III TRIM PERDITA DI 400 MLN, GIRO D'AFFARI A 23,9 MLD
    Radiocor - Jp Morgan ha riportato per il terzo trimestre dell'anno una perdita netta di 400 milioni di dollari, o 17 centesimi ad azione, a fronte di un giro d'affari che si e' attestato a 23,9 miliardi. Un anno fa, JpMorgan Chase aveva riportato utili netti per 5,7 miliardi su ricavi per 25,9 miliardi. I risultati includono spese legali per 9,2 miliardi di dollari e un beneficio straordinario di 1,6 miliardi per somme in precedenza accantonate come riserve in vista di nuove perdite su crediti in sofferenza.

    JAMIE DIMONJAMIE DIMON

    Al netto di queste voci, i risultati del terzo trimestre hanno portato a utili per 5,8 miliardi o 1,42 dollari ad azione, in calo dagli utili per 1,60 dollari di un anno fa ma superiori agli 1,19 dollari attesi dagli analisti. 'Se abbiamo registrato una forte performance di fondo - ha commentato Dimon in un comunicato - purtroppo il nostro risultato e' stato penalizzato dalle forti spese legali.

    Continuiamo a tenere sotto costante esame le nostre riserve legali ma in questo ambiente alquanto teso e poco prevedibile e con continue richieste di multe da parte di varie agenzie governative, abbiamo ritenuto che fosse prudente rafforzarle significativamente. Per quanto riteniamo che i costi di litigation dovrebbero calare e normalizzarsi nel corso del tempo, riteniamo che potrebbero rimanere volatili ancora per qualche trimestre'.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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