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    MILANO -0,2%, SPREAD CALA A 343 - EUROGRUPPO: PER MOSCOVICI L’ACCORDO SULLA GRECIA È VICINO - BERNANKE: IL FISCAL CLIFF È UNA MINACCIA, ALZARE IL TETTO DEL DEBITO - IMPREGILO: SALINI INDAGATO PER AGGIOTAGGIO - FISCO: GRILLI FRENA SUL PATTO CON LA SVIZZERA - FRATTURA DEFINITIVA TRA TRONCHETTI E MALACALZA - GUBITOSI BONIFICA V.LE MAZZINI DALL’AMIANTO, LA RAI CERCA CASA - MEGAFON, L'OLIGARCA E IL LABURISTA - PER I TEDESCHI, L’ITALIA HA UN BUON RATING…


     
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    1 - BORSA: LISTINI APPESI ALL'EUROGRUPPO, MILANO (-0,2%) LA PEGGIORE
    Radiocor - Seduta prudente per le Borse europee in attesa della riunione dell'Eurogruppo chiamata a dare via libera alla nuova tranche di aiuti alla Grecia . I listini, d'altra parte, hanno di fatto snobbato il taglio del rating francese da parte di Moody's, che non ha avuto effetti sensibili sulle quotazioni. La Piazza peggiore e' stata Milano, dove il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,25%, mentre le altre Borse principali hanno confermato, pur in tono minore, il trend positivo avviato ieri grazie all'ipotesi di un accordo in arrivo per evitare il fiscal cliff statunitense.

    obama fiscal cliffobama fiscal cliff

    Piazza Affari e' stata penalizzata dalla debolezza di Fiat, colpita dal taglio del rating deciso dagli analisti di Ubs, e delle banche, che hanno scontato i timori di Moody's sulle prospettive per il comparto italiano. Bene invece Fiat Industrial, che ha presentato una nuova offerta per la fusione con la controllata Cnh. Sul mercato dei cambi, euro poco mosso a 1,2810 dollari (1,2816 ieri). La moneta unica vale anche 104,71 yen (104,25), mentre il dollaro/yen e' a 81,74 (81,35). In calo di mezzo punto il prezzo del petrolio: il future gennaio sul wti cede lo 0,53% a 88,81 dollari al barile .

    SERGIO MARCHIONNESERGIO MARCHIONNE

    2 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 343 PUNTI
    (ANSA) - Lo spread Btp-Bund chiude in calo a 343 punti base (354 ieri), con il rendimento del Btp sotto il 4,85%. Il differenziale tra i decennali di Spagna e Germania termina a 437 punti base, con il tasso dei Bonos al 5,79%.

    3 - BERNANKE, FISCAL CLIFF MINACCIA PER RIPRESA
    (ANSA) - Il congresso e la Casa Bianca devono tutelare l'economia dal 'fiscal cliff', che rappresenta una "minaccia sostanziale all'economia" e rischia di far scivolare l'economia americana in recessione. Lo afferma il presidente della Fed, Ben Bernanke, intervenendo all'Economic Club di New York.

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    La capacità della Fed di bilanciare i venti contrari sull'economia "non è infinita": la Fed continuerà a fare del suo meglio per promuovere la crescita e il mercato del lavoro ma potrebbe non avere gli strumenti per bilanciare l'impatto del fiscal cliff sull'economia. Bernanke non esclude di ridurre a zero gli interessi sulle riserve in eccesso e ritiene che nel caso in cui il mercato immobiliare continuasse a migliorare l'economia americana si troverebbe in un circolo virtuoso.

    4 - BERNANKE,ALZARE TETTO DEBITO PER EVITARE DEFAULT
    (ANSA) - Il tetto del debito Usa va aumentato per evitare un catastrofico default. Lo afferma il presidente della Fed, Ben Bernanke. Bernanke chiede quindi di alzare l'attuale soglia del tetto del debito, pari a 16.400 miliardi di dollari, al fine che gli Stati Uniti evitino la possibilità di un default sui pagamenti che sarebbe "catastrofico". L'aumento del tetto del debito rientra nell'ambito del fiscal cliff. Secondo le stime, il governo raggiungerà la soglia fissata per legge entro la fine del 2012.

    Bernanke si augura quindi che non venga ripetuto quanto accaduto nel 2011, quando il braccio di ferro in Congresso sull'aumento del tetto del debito, porto al primo downgrade della storia americana. Un appello ad alzare il tetto è arrivato nei giorni scorsi anche dal segretario al Tesoro Timothy Geithner, che ha invitato a rivedere la normativa che lo determina in modo da rimuovere incertezza sul mercato.

    BERTELSMANNBERTELSMANN

    5 - RATING: PER LA TEDESCA FONDAZIONE BERTELSMANN ITALIA MERITA AA-
    Radiocor - L'affidabilita' creditizia dell'Italia e' migliore rispetto a quanto emerge dalle valutazioni effettuate dalle agenzie di rating tradizionali e vale addirittura un giudizio di 'AA-'. E' quanto sostiene l'istituto di ricerca tedesco, Fondazione Bertelsmann, che oggi ha presentato cinque country rating (relativi a Germania, Francia, Brasile, Giappone e Italia) per sottolineare 'l'urgente bisogno che venga costituita una nuova societa' di rating indipendente che tenga conto nelle sue valutazioni di diversi modelli interpretativi'.

    MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegMARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpeg

    Secondo la Fondazione, la valutazione dell'Italia - se in aggiunta ai tradizionali indicatori macroeconomici si prendono in considerazione anche indicatori di previsione, tra cui la gestione della crisi da parte degli stati, gli investimenti, lo sviluppo di risorse future o l'implementazione delle necessarie riforme strutturali - vale un punteggio di 7,2 in una scala da 0 a 10, il che corrisponde appunto a un AA- utilizzando il sistema delle tre agenzie an glosassoni che invece attualmente attribuiscono all'Italia un voto decisamente peggiore, Baa2 per Moody's, BBB+ per S&P e A- per Fitch.

    Certamente, rileva la fondazione, l'Italia necessita ancora di una serie di riforme sociopolitiche per garantire il proprio rating ma la sua recente gestione della crisi e' stata molto positiva sebbene l'elevato debito pubblico pesi negativamente sul giudizio di solvibilita'.

    PIETRO SALINIPIETRO SALINI

    6 - IMPREGILO: PIETRO SALINI INDAGATO A MILANO PER AGGIOTAGGIO
    Radiocor -L'amministratore delegato di Impregilo, Pietro Salini, e' indagato dalla procura di Milano per aggiotaggio. Oltre a lui risultano iscritti nel re gistro degli indagati per la stessa ipotesi di reato anche Pietro Ferrari, direttore affari generali di Salini, Joseph Oughourlian, co-fondatore del fondo Amber, e Umberto Mosetti, rappresentante in Italia del fondo. L'inchiesta della procura di Milano nasce da una segnalazione del gruppo Gavio alla Consob su un presunto patto occulto tra Salini e Amber, il cui voto ha permesso nell'assemblea del luglio scorso il cambio ai vertici di Impregilo, con la nomina di Pietro Salini ad amministratore delegato del general contractor.

    LUIGI GUBITOSILUIGI GUBITOSI

    7 - RAI: BONIFICA VIALE MAZZINI DALL'AMIANTO E 'CERCA CASA' IN AFFITTO
    Radiocor - La Rai saluta - ma e' solo un arrivederci - il cavallo di viale Mazzini e cerca una nuova casa, in affitto. Il direttore generale Luigi Gu bitosi, secondo quanto risulta a Radiocor, ha deciso di procedere alla bonifica dell'amianto presente nella sede storica - che risale agli anni '60 e ospita la direzione generale con gli uffici amministrativi, ma anche spazi di rappresentanza, sale adibite a presentazioni ed una biblioteca tematica - e ha avviato una 'indagine di mercato' per reperire un immobile da locare.

    L'edificio, come riporta l'annuncio pubblicato su alcuni quotidiani, dovra' essere 'finito, funzionante e fruibile non oltre la data del primo gennaio 2014'. Le caratteristiche richieste sono: destinazione urbanistica direzionale; localizzazione nel territorio di Roma Capitale in area dotata di elevato grado di accessibilita'; superficie utile lorda fuori terra di circa 30.000 mq (la sede di viale Mazzini ne sviluppa 37.000), o comunque idonea ad ospitare 1.400 postazioni di lavoro, oltre locali tecnici, autorimesse, magazzini, eccetera; piena accessibilita' alle persone diversamente abili. I tempi sono stringenti: le manifestazioni di interesse, infatti, dovranno pervenire entro le ore 13 del 12 dicembre.

    PIERRE MOSCOVICIPIERRE MOSCOVICI

    8 - GRECIA; MOSCOVICI,ACCORDO POLITICO A PORTATA DI MANO
    (ANSA) - Un "accordo politico" sulla Grecia è "a portata di mano" a "questa riunione, questa sera, qui a Bruxelles". Lo ha affermato il ministro delle finanze francese Pierre Moscovici al suo arrivo all'Eurogruppo, invitando tutti a fare sforzi per "andare al di là delle linee rosse" di ciascun paese. "Bisogna che ognuno accetti di superare le sue linee rosse" perché "se ciascuno resta fermo sulle sue posizione niente si muove", ha sottolineato.

    BANCHE SVIZZEREBANCHE SVIZZERE

    9 - FISCO: GRILLI FRENA SU ACCORDO CON SVIZZERA, CI SONO PROBLEMI APERTI
    Radiocor - 'Ci sono ancora problemi sul tavolo per quanto concerne trasparenza, scambio di informazioni e riciclaggio'. Lo ha indicato il ministro dell'Economia Vittorio Grilli in relazione all'annuncio dell'ambasciatore svizzero Oscar Knapp che il tavolo tecnico Italia-Svizzera sulla regolarizzazione fiscale dei depositi nella Confederazione e su altri accordi fiscali sara' chiuso entro il 21 dicembre. Grilli ha risposto 'no, non lo so' alla domanda se un accordo potra' essere trovato entro fine anno.

    10 - CAMFIN:MALACALZA,PACE CON TRONCHETTI?TRATTO SOLO CON CHI RISPETTA PATTI
    Radiocor - Vittorio Malacalza si mostra freddo all'ipotesi di un riavvicinamento con l'ex alleato Marco Tronchetti Provera dopo lo scontro neg li ultimi mesi relativo a Camfin. Sull'ipotesi di un riavvicinamento tra i due imprenditori ipotizzato dai giornali e guidato da Mediobanca nel ruolo di mediatore, Malacalza ha risposto: 'I latini dicevano pacta servanda sunt: i patti vanno rispettati e io li ho rispettati per 50 anni. Tratto solo con chi rispetta i patti'.

    VITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZAVITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZA

    Ai cronisti che lo incalzavano chiedendogli se quindi sia stato Tronchetti Provera a non rispettare gli accordi su Camfin, l'imprenditore genovese titolare del 12% della holding quotata ha proseguito: 'Io non rispondo in merito a Pirelli ma aggiungo un'altra cosa: c'e' chi capisce prima, chi capisce dopo e chi non capisce mai'. Tra la Malacalza Investimenti della famiglia genovese e la Mtp & C. Sapa di Tronchetti Provera e' in corso dall'estate una disputa originata dalle divergenze tra i due soci in merito alla ricapitalizzazione di Camfin.

    Le indiscrezioni di stampa odierne hanno riferito di un possibile tavolo tra Tronchetti Provera, Malacalza e i due fondi Clessidra e Investindustrial per discutere il riassetto della catena di controllo Pirelli. Malacalza ha parlato a margine di un convegno organizzato a Lerici dalla Autorita' Portuale della Spezia.

    TRONCHETTI PROVERATRONCHETTI PROVERA

    11 - GPI: MARCO TRONCHETTI PROVERA SAPA DISDETTA PATTO CON MALACALZA
    Radiocor - Marco Tronchetti Provera Sapa comunica alla famiglia Malcalza la disdetta degli accordi parasociali in Gpi stipulati nel luglio 2010. 'Marc o Tronchetti Provera & C. Sapa - si legge in una nota della societa' della famiglia del presidente della Pirelli - ha fatto proprio quanto dichiarato il 6 novembre 2012 da Gruppo Partecipazioni Industriali che ha rigettato ogni contestazione di Malacalza Investimenti respingendo la richiesta di questa di procedere al trasferimento in proprio favore di un compendio patrimoniale di GPI (attivo e passivo) proporzionale alla partecipazione detenuta da Malacalza Investimenti in GPI.

    Preso atto della chiara volonta' di Malacalza Investimenti, implicita nella richiesta avanzata di svincolarsi dagli accordi esistenti - conclude la nota - la societa' ha, altresi', comunicato oggi alla stessa la propria disdetta dell'accordo parasociale GPI stipulato in data 20 luglio 2010'.

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    12 - FRODE DA 2,3 MLD DLR, TRADER UBS PAGA CON 7 ANNI CARCERE
    (ANSA) - "Voleva tutto e subito. Ha giocato e ha perso". E' durissimo, anche nelle parole, il verdetto per Kweku Adoboli, ex trader della banca d'affari svizzera Ubs riconosciuto colpevole di frode e condannato a sette anni di prigione. I suoi 'giochi' spericolati hanno provocato all'istituto svizzero un buco da 2,3 miliardi di dollari. Si tratta della più grossa frode della storia britannica. Il tribunale londinese di Southwark ha riconosciuto Adoboli colpevole per due capi d'accusa, è stato invece assolto per altri quattro.

    La condanna è tuttavia tra le più dure, quasi il massimo della pena per frode (10 anni) prevista dalla legge britannica. Sconterà in prigione la metà della sentenza, meno un anno che ha già passato in carcere, per un totale di due e mezzo. Ed è una condanna 'esemplare' per un caso considerato ad oggi il più clamoroso nella City. Per questo particolarmente duro è il giudizio verso Adoboli passato ormai alla storia come il 'trader canaglia' nell'era della grande crisi finanziaria.

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    13 - MEGAFON, LA STRANA ALLEANZA TRA L'OLIGARCA E IL LABURISTA...
    F.C. per il "Corriere della Sera" - Non è la prima volta che un oligarca si affida a un laburista di rango pur di sbarcare alla Borsa londinese. In nome del business finanziario si consumano strani matrimoni. Questa volta è Alisher Usmanov, di origine uzbeka, con gas, televisioni e calcio (è azionista dell'Arsenal) ben custoditi in un portafoglio da 20 miliardi di dollari, che chiama al suo fianco quel Lord Myners già ex viceministro del governo Brown e figura di alto profilo nella City.

    Usmanov ha acquisito il controllo di Megafon, secondo colosso delle telecomunicazioni in Russia, e intende collocare azioni per 2 miliardi di dollari sul mercato londinese. L'operazione ha non pochi punti di opacità, specie il capitolo governance. Ma, per superare le perplessità, il magnate ha affidato a Lord Myners, mago del Miglio Quadrato, il ruolo di direttore (non esecutivo) della società.

    Il problema è che questa strana coppia, pare con l'assenso delle autorità di controllo, non ha ancora fornito i prospetti sulla gestione e la proprietà effettiva di MegaFon. È scontato che un oligarca si creda al riparo da qualsiasi regola. Meno scontato che il soccorso gli arrivi da un laburista. L'idiosincrasia alla trasparenza fa scuola a Londra.

    14 - QUEL 32ESIMO POSTO PER COMPETITIVITÀ...
    Fr.Bas. per il "Corriere della Sera" - In due anni ha perso undici posizioni. L'Italia è scesa al trentaduesimo posto nella classifica di Deloitte sulla competitività globale del settore manifatturiero. E pensare che siamo la seconda potenza manifatturiera d'Europa, subito dopo la Germania e davanti alla Francia. Tuttavia non siamo competitivi. Il «Global Manufacturing Competitiveness Index 2013» fa salire sul podio Cina, Germania (unico paese europeo) e Stati Uniti, quarta l'India.

    GIORGIO SQUINZI ALL ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIAGIORGIO SQUINZI ALL ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA

    Decimo il Giappone. Nel 2010 la Germania era in ottava posizione, ma è riuscita a rimontare. Il primato sarà difficile da difendere anche per Berlino. Le previsioni per i prossimi cinque anni aprono il medagliere alle economie emergenti (India e Brasile), complice la crescente domanda interna. L'Europa, Germania inclusa, dovrà fare i conti con la crisi che la cancelliera Merkel dice potrà durare ancora 5 anni.

    La fotografia nasce dall'analisi di oltre 550 interviste a ceo e senior-executive di tutto il mondo, che mettono in cima alla lista dei drivers della competitività l'innovazione guidata dai talenti, il sistema finanziario, il costo del lavoro e dei materiali e il costo dell'energia. All'Italia i talenti non mancano, ma restano da risolvere con urgenza gli altri problemi, e infatti secondo Deloitte il nostro Paese scenderà di altri due posti nella scala mondiale.

    giorgio orsonigiorgio orsoni

    15 - APONTE, IL PORTO E LA POLEMICA CON VENEZIA...
    E.D. per il "Corriere della Sera2 - Il porto off-shore di Venezia che ha appena ottenuto, grazie a un emendamento alla legge di Stabilità (ma l'iter non è concluso), 100 milioni dirottati dal MoSe, è «un'assurdità, uno spreco di denaro pubblico, gettato dalla finestra in un'opera inutile». L'affondo è del presidente di Msc, l'armatore Pierluigi Aponte ieri a La Spezia per suggellare l'accordo per l'ampliamento dello scalo ligure. Duecento milioni di euro che la società terminalistica spezzina, di cui Aponte è azionista al 40% mentre il restante fa capo a Contship, investe con l'obiettivo di portare gli attuali 1 milione e 100 mila container annui a sfiorare i 2 milioni. «I porti italiani sono già in numero sufficiente.

    Sono contrario a queste iniziative localistiche, le infrastrutture devono rispondere a una regia centrale che tenga conto di una visione globale dei traffici» ha continuato Aponte. Cecilia Battistello, ad di Contship, ha concordato e spezzato una lancia a favore di Trieste. La battaglia per conquistare traffici sta facendo salire la temperatura fra le principali autorità portuali. Genova e Venezia sono entrate in rotta di collisione per il finanziamento al progetto off-shore ma ieri al direttivo di Assoporti lo «scontro finale» non c'è stato: si è firmata piuttosto una pace armata in cui Venezia si trova in lieve vantaggio. In tempo per incassare la bordata dell'armatore.

    Genova invece, scalo delle navi da crociera di Msc, registra l'annuncio di Aponte di «un interesse per La Spezia quando sarà pronta l'adeguata stazione marittima». Una buona notizia, tuttavia, è arrivata per tutti: Aponte si è dichiarato ottimista su una ripresa dei volumi di traffico a breve. «L'America tornerà a trainare l'economia mondiale - ha detto - come sempre è stato».

     

     

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