Aurelio Magistà per “la Repubblica”
claudio luti presidente salone del mobile milano 1
Adesso il design deve proprio fare il miracolo. In genere lavora sulle tre dimensioni dello spazio, altezza, larghezza e profondità, ma questa volta dovrà esercitarsi sulla quarta: il tempo. Con la missione impossibile di allargarlo un po'.
Perché alla design week milanese che comincia domani con l' apertura del Salone del mobile servirebbero davvero le giornate di 48 ore per farci stare gli oltre mille eventi in programma che in contemporanea animeranno Milano con il Fuorisalone.
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Nell' attesa di riuscire ad allargare il tempo, la design week ha cominciato ad allargarsi lei. Infatti gli appuntamenti e le presentazioni sono già cominciati la scorsa settimana, e molti proseguiranno in quella successiva. Raddoppiando di fatto il periodo "ufficiale" che va da martedì a domenica.
Qualche esempio: il 2 aprile Eataly ha presentato Pratofiorito, intervento di arredo urbano davanti al negozio. Stesso giorno, Tanto di cappello, mostra di copricapi del designer scomparso Alfonso Grassi. Il 4, Cose Normali. Abitare con Magistretti, allo studio di uno dei padri del design divenuto fondazione dopo la sua scomparsa . Il 5 è stato raccontato il museo del Design che dopo decenni di attesa inaugura oggi.
SALONE DEL MOBILE DI MILANO
Sabato 6 ha aperto Aqua, la visione di Leonardo, installazione di Marco Balich per celebrare il genio idrico leonardesco che ha segnato nel profondo la storia di Milano.
SALONE DEL MOBILE DI MILANO
Ieri piazza del Duomo si è animata con il boulevard di ulivi centenari davanti alla Rinascente e la mega-installazione di Gaetano Pesce nel centro della piazza: una Maestà Sofferente che mentre celebra il cinquantenario della poltrona Up5 prodotta da B&B Italia, la mette in scena come polemico manifesto sulla condizione femminile. E l' elenco sarebbe ancora lungo.
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Se la città è sovraffollata di eventi, anche al Salone stanno stretti. Le oltre 400mila persone da oltre 180 Paesi che sono arrivate per la scorsa edizione hanno saturato la fiera e in certe ore si faceva perfino fatica a muoversi fra i padiglioni. Di conseguenza quest' anno aumentano i marchi che limitano l' accesso agli stand con password o card riservate, ed è facile prevedere malumori e code ancora più lunghe agli ingressi dei marchi importanti. I giornalisti hanno raggiunto il numero record di circa 5.500, e gli organizzatori hanno colto l' occasione del rifacimento del sito per rinnovare le registrazioni e fare un po' di pulizia di troppi sedicenti blogger e influencer.
SALONE DEL MOBILE DI MILANO
Come lo scorso anno, si pone la questione di allungare i giorni della fiera, ma Claudio Luti, presidente del Salone, boccia l' ipotesi: «I costi per le aziende salirebbero ancora e poi ci sarebbero problemi di calendario. Questo successo deve però farci riflettere: è quando si è primi che bisogna preoccuparsi di come restarlo. Penso sia venuto il momento di ripensare a rinnovare la formula del Salone». Intanto, da storico sostenitore del fare squadra con Milano e le sue istituzioni, rilancia: «Invece mi sembra molto bello e da incoraggiare l' allargamento delle date per gli eventi della design week: che comincino prima e proseguano dopo non può che fare bene al Salone, dare sostanza culturale al design e valorizzare una Milano sempre più attraente per i turisti di tutto il mondo», quindi l' idea delle due settimane, di cui una anche di fiera aperta, apre scenari interessanti per la città capitale indiscussa del design.
Marco Balich
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Le relazioni fra Salone e Milano quest' anno si rafforzano: oltre ad Aqua, l' installazione del Salone sui Navigli, i due eventi che aprono e chiudono la fiera sono nel cuore di Milano e coinvolgono due luoghi chiave: stasera la Scala, con il concerto di Riccardo Chailly e cena di gala a seguire, e venerdì 12 nel quasi contiguo palazzo Marino, con il sindaco Giuseppe Sala che ospita la serata conclusiva.
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Milano quindi, che è in periodo particolarmente felice per una serie di ragioni, trova nella design week l' apice del successo, diventa il posto dove bisogna essere, come dimostrano non solo i numeri citati ma anche la fitta presenza di marchi internazionali che con l' arredamento hanno poco o niente a che fare ma vogliono avere a che fare con il design, dalle auto (Citroën, Peugeot, Lexus, Land Rover) all' hi-tech (Samsung, LG, Microsoft) alla moda (Armani, Versace, Fendi, Dolce&Gabbana), fino all' energia, con Eni ed Edison.
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Proprio Edison chiude il cerchio del ragionamento con il ciclo di incontri, da oggi al 14 aprile alla fondazione Catella, in via de Castillia 28. Al centro, temi come le città globali, la rigenerazione urbana, l' energy community. Domani si parlerà di Milano Smart, partendo dal presupposto dichiarato che "trasformare le città pensando al futuro, mettendo al centro le persone è il cuore del significato di smart city". Ed è anche il cuore del significato della parola design.
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