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red room - chandelier motel milano
Elvira Serra per il “Corriere della Sera” - Estratti
RED ROOM MILANO 34
Una trans vestita da geisha si aggira con un favoloso John Galliano rosso del ’96 sul quale è inciso un dragone che l’attraversa dalla testa ai piedi, in pieno tema della serata, dedicata all’«Oriente».
Per non sfigurare abbiamo indossato un paio di orecchini giapponesi, acquistati con gli sconti del Black Friday, e un fazzoletto originale preso a Tokyo: io e il mio accompagnatore, un collega prestato al doppio ruolo di fotografo e bodyguard (quest’ultimo si rivelerà assolutamente non necessario) saremo i più sobri della serata, e non solo per l’aspetto.
red room chandelier motel
A darci il benvenuto è Antonio Coppola, che per conto del proprietario Marco Dell’Utri, figlio di Marcello, gestisce la «Red Room», discoteca per adulti accanto alla Stazione Centrale di Milano. Le sue feste si chiamano Chandelier Motel, perché richiamano gli antichi fasti dell’omonimo marchio che nei primi anni Duemila animava le nottate milanesi, vantando tra gli ospiti Mickey Rourke e Madonna, Sylvester Stallone e Mariah Carey.
Noi ci dobbiamo accontentare di Giacomo Urtis, che non scrive lettere, ma fa il chirurgo dei vip, e abbaglia il centro della pista con la lunga chioma bionda e un tubino nero sberluccicante che ricorda quello di Chiara Ferragni all’Arena di Verona quando Fedez le propose di sposarlo.
GIACOMO URTIS
Coppola, però, assicura che qui un habitué è Leonardo DiCaprio: da quando ha la fidanzatina bresciana (Vittoria Ceretti, 25 anni) si palesa nella Red Room con t-shirt nera, jeans e cappellino, e balla fino alla chiusura, tassativamente alle 5.
Sul rispetto delle regole, tuttavia, non ci sentiamo di scommettere. Girolamo Sirchia non è mai pervenuto, a giudicare dal fumo che respiriamo, e non è solo quello che si sprigiona dalla pista quando Alberto Rossi, l’aiuto regia vestito da samurai, pigia su un telecomando che si porta sempre appresso. A parte questo, l’ambiente è amichevole, ad alta concentrazione di gay e trans, clienti che entrano spaiati ed escono in coppia. Mentre i camerieri si fanno spazio con secchi di ghiaccio e alcolici in testa, sbocciano fulminei amori tra perfetti sconosciuti.
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Una coppia di sposi si bacia sulla pista (lei è vestita di bianco, lui indossa un abito scuro), un tale avvicina pericolosamente la mano al di dietro di una ragazza di almeno venti centimetri più alta di lui, una ultracinquantenne avvinghia un trentenne vicino alla console del deejay.
Lo show All’1.45 comincia lo spettacolo per il quale sono venuti tutti, che adesso formano una mezzaluna davanti al palco.
marco dellutri
Quattro amici seduti al tavolo «presidenziale», il più in alto proprio davanti ai performer, balzano in piedi e lanciano urla da camalli. «Daiiiii», grida un sedicente pilota di elicotteri (ma in effetti potrebbe, perché il tavolo dove sta lui costa 600 euro, e il suo gruppo farà almeno tre giri di drink, ma potremmo essercene perso qualcuno). On stage , come dicono gli americani, un ballerino maschio e due femmine iniziano il loro numero, con due deliziosi ombrellini in carta di riso e il colpo di scena che lascia le ragazze senza kimono-vestaglia, con slip striminziti e reggipetti simbolici, un coriandolo d’oro per coprire il capezzolo.
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I telefonini registrano con i flash accesi mentre il danzatore si esibisce in evoluzioni che nemmeno il Cacatua delle Molucche nella Biosfera dell’Acquario di Genova. Antonio Coppola pencola felice tra l’ingresso e i 15 tavolini. È la serata del suo compleanno e Ania J canterà per lui con una parrucca bionda che fa un po’ Marilyn e un po’ Madonna in True Blue (quando si esibisce, l’originale ha finito da un pezzo per gli 11 mila del Forum di Assago).
La proposta Queste serate impegnano non poco il gestore: arriva il venerdì da Gallipoli e ci ritorna la domenica. E infatti adesso da settimanali sta per diluirle in mensili, anche perché a gennaio parte la sua nuova avventura nel bistrot del Museo del Design e lui, che ama togliere 10 anni alla sua età, non ha più le energie di un ragazzino.
Stefano Dalla Verde - Antonio Coppola
Nel frattempo c’è una crisi di coppia (professionale). Il mio collega (che è soprattutto un amico, altrimenti non sarebbe venuto in mio soccorso dopo la partita del Milan, lasciando a casa la compagna e i figli) riceve insistenti attenzioni da una graziosa brasiliana. Lui non cede. Ma gli appostamenti sono ripetuti, finché lei gioca a carte scoperte: «Vuoi una riga? Ecstasy? F..a?». Il nostro eroe replica con educazione: «No grazie».
Lei insiste: «Non devi dire grazie. E comunque io non la vendo, non la regalo: la devi conquistare». La spasimante si deve arrendere, non prima di aver fatto la proposta definitiva: «In camera puoi portare anche lei». Andiamo oltre.
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Sul palco sono rimasti il Cacatua delle Molucche con una ballerina sola. Lui si è tolto i pantaloni d’oro e ne ha messo un paio nero. Ora ha il petto nudo avvolto da un cordino nero, come un tacchino pronto per l’arrosto. Lei lo attira al cappio e ondeggiano sinuosamente al ritmo della musica.
Sulle nostre teste piovono rami di ciliegi in fiore, le luci stroboscopiche sparano fasci di luce arancione e fucsia.
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Nella parte alta del locale due stanzette hanno le tende rosse: ogni tanto si chiudono per un minuto, non sappiamo se per un bacio rubato o una conversazione privata.
Conquiste Nel tavolo presidenziale, intanto, si sono aggiunte due ragazze. Gli uomini devono dire cose davvero divertenti, perché loro ridono continuamente. Pare proprio che le abbiano conquistate, perché poi nel bagno delle signore, davanti allo specchio una delle due dice: «Si può fare, però adesso beviamo sennò mi annoio».
In prima fila un uomo e una donna ci vengono indicati come docenti universitari. E lo diventeranno per certo, ma in futuro: per adesso lei ha vinto il concorso a scuola come insegnante di sostegno e lui fa il prof di matematica e fisica a Paderno Dugnano. «Non bevo, non fumo e non mi drogo», puntualizza. «Sono venuto perché c’è Gianni Agosto, un deejay pazzesco».
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Un brivido corre lungo la pista quando una performer agita la katana tipo Uma Thurman in Kill Bill . Già immaginiamo teste decapitate e le sirene della polizia, ma tutto si risolve in un balletto rassicurante. Entra un tale che sembra Bo il barista dei Simpson, con una maglietta di Christian Dior Paris, e con lui c’è un asiatico spiccicato a Sung Kang, uno dei protagonisti di Fast and Furious : ballano, gironzolano e poi se ne vanno; non hanno trovato quello che cercavano.
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