Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera - Milano”
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«Conoscendo il Paese forse è meglio un commissario». Appuntamento al Pirellone per fare il punto su Milano-Cortina 2026. Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora (foto) annuncia che la legge olimpica sarà varata nel prossimo consiglio dei ministri settimana prossima, mentre il primo cda della Fondazione guidata da Vincenzo Novari si terrà il 17 febbraio dopo che la prefettura avrà dato il via libera.
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Ma a tenere banco nel vertice di ieri (presenti oltre al ministro, il presidente Giovanni Malagò con lo stato maggiore del Coni, il padrone di casa Attilio Fontana, il governatore veneto Luca Zaia, il sindaco Beppe Sala e il collega di Cortina, Gianpietro Ghedina) è stata la proposta lanciata qualche giorno fa da Zaia di affidare la guida dell' agenzia pubblica che dovrà realizzare le opere infrastrutturali per i Giochi invernali alla figura di un commissario straordinario.
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«Ci sono diverse scuole di pensiero, tra cui quella di Luca Zaia - ha detto Malagò -. Personalmente un commissario non lo ritengo obbligatorio ma probabilmente conoscendo il Paese forse è meglio». Da parte sua Zaia insiste e spiega che all' interno del disegno di legge olimpico ci sarebbe già il quadro giuridico normativo che permetterebbe la nomina del commissario. «Non vuol dire bypassare le leggi o non fare le gare, come leggende metropolitane fanno pensare - dice Zaia - ma vuol dire essere più operativi e soprattutto, e lo dice uno che ha quattro commissariamenti alle spalle, avere un interlocutore certo». Più cauto il sindaco Sala: «Sul commissario vedremo. Il tema è trovare una formula che permetta di sveltire, non certo di andare su procedure speciali, non fare gare o a fare gare in modo particolare». Per Fontana l' essenziale è mettersi subito al lavoro. «Perché sei anni sembrano tanti ma in realtà sono molto limitati. Le opere sono tutte urgenti. Per questo facciamo pressing sul governo perché le opere previste, progettate e finanziate partano con urgenza».
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