1. IL SALONE DEI RECORD
Marco Belpoliti per la Repubblica - Estratto
Mediolanum è l' antico nome di Milano: città in mezzo alla pianura.
Salone Internazionale del Mobile 2018
Forse oggi Milano è un' isola, circondata dal mare della crisi che c' è attorno nel Paese, fatto salvo il triangolo industriale delle piccole e medio industrie tra Padova, Milano e Bologna. E l' isola ha tirato fuori il meglio di sé. Il Salone del Mobile è una grande festa, non locale ma internazionale. L' appuntamento di aprile è diventato un riferimento a livello mondiale. Qui ci sono gli studi di designer e le riviste, e poco fuori, in Brianza le aziende.
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Dall' Expo in poi l' idea che il motore di tutto sia l' incontro, lo scambio, il commercio d' idee e d' immagini prima di tutto, ne ha fatto un centro propulsivo: gli altri sono per noi un' opportunità. Milano è a porte aperte, perché il suo pragmatismo, che è una qualità non solo meneghina, fatta propria da tutti quelli che milanesi diventano, sin dal secondo o terzo giorno in cui ci arrivano. Praticità e volontà di fare.
salone del mobile 2018
La crisi ha spinto Milano a dare il meglio di sé in questi anni. Dal Salone di Fiera Rho, con i suoi espositori ufficiali, al Fuori Salone, con le continue invenzioni di designer, per una settimana Milano è stata in ebollizione, attivissima e inesausta, luogo di mostre, incontri, feste, seminari, presentazioni, scambi.
Se la pianura suggerisce un orizzonte a perdita d' occhio e induce una malinconia inarrestabile, Milano si affaccia sulle montagne che le fanno da corona, e che in queste settimane sono state come giganti imbiancati che la vegliavano. Poi Milano le sue montagne le ha erette dentro di sé, forse proprio per non cedere all' inedia e al non-fare: Porta Nuova, City Life, il Bosco verticale, il Diamante. Una selva che punta in alto.
Salone Internazionale del Mobile 2018
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Città di nazionalità diverse, come tante altre metropoli nel mondo, Milano le unisce nell' etica del lavoro, anche ora che è diventato immateriale, legato alla post produzione, per quanto nelle fabbrichette distribuite nella sua cintura metropolitana e oltre, non si è mai smesso di produrre per l' industria tedesca o americana.
Zanotta Carlo Mollino
I mobili non sono un oggetto qualsiasi. Si legano all' abitare che è una delle necessità primarie degli esseri umani, l' aver casa, e insieme all' aspirazione alla bellezza prodotta dalle cose di cui ci circondiamo. Abitare è vivere, e Milano si è costruita la nomea di città del vivere bene, nonostante i problemi nelle periferie e dell' emarginazione, che pure esiste ed è forte, dove però non si è mai persa la speranza di una vita migliore per tutti. Città del socialismo pragmatico, vive senza apparenti ideologie, anche se una l' ha iscritta nella sua indole: credere nel futuro.
Salone Internazionale del Mobile 2018
IL GRANDE BALZO : PIÙ 17% ALLA FIERA
C' era aria di record: è arrivato. In sei giorni 434.509 presenze (da 188 Paesi): un balzo del 26% rispetto all' edizione del 2017 e soprattutto del 17% rispetto al 2016, quando come in tutti gli anni pari si svolgono le biennali di cucina e bagno. Il Salone del Mobile compete solo con se stesso, ma continua a superarsi.
Le facce sorridenti dei responsabili della 57esima edizione ricordano quelle soddisfatte degli addetti alle vendite che si muovevano negli stand dei 1.841 espositori. Anche facendo il bilancio, Claudio Luti, presidente del Salone, parla come gli allenatori che il giorno della premiazione meditano sulla stagione a venire - e pensa a una categoria particolare di visitatori.
Salone Internazionale del Mobile 2018
«Oggi questa manifestazione è così importante che politica e istituzioni ci vengono tutti a trovare, e non solo perché tenuti a farlo ma anche per vedere un modello italiano virtuoso, per capire come incanaliamo forze creative e produttive, emozione e progettazione, cultura di impresa e capacità di lavorare in squadra, e come ci integriamo con la città di Milano».
Sul governo ideale, Luti usa prudenza: «Come imprenditori necessitiamo di continuità di progetti e programmi, siamo abituati a pensare a lungo termine. Chi guida il Paese deve garantire leggi e riforme affidabili, continuità che favorisca gli investimenti». E come rinforzare la squadra? «Investendo in distribuzione e marketing con lo stesso slancio con cui investiamo in creatività e innovazione. Dopo gli anni 70 e 80 ci siamo compiaciuti della nostra bravura nel produrre qualità e non abbiamo guardato fuori. La crisi ha fatto capire che bisogna internazionalizzarsi. Appena lo abbiamo fatto i risultati sono arrivati. Le aziende che funzionano sono quelle con una forte identità. Anche se sono della nicchia».
Zanotta - Carlo Mollino
Salone Internazionale del Mobile 2018
Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, mescola numeri ed emozioni: «Il Salone nasce come contenitore di business per un settore che vuole correre, tanto che il tasso di investimento in ricerca e sviluppo è salito dal 2,2 al 4,2%. Però è anche un evento sociale: quando vedo i ragazzi qui sui prati capisco che abbiamo creato un clima piacevole attorno a un'industria».
Zanotta Mollino
Non è da tutti. «Sono bastate due edizioni a Shanghai per superare i tedeschi e diventare i primi esportatori in Cina, un 36% in più. Tutti ci aprono le loro porte. Oggi con Mosca c' è qualche tensione politica ma noi abbiamo portato là 300 aziende italiane. E come mercato del futuro prossimo, siamo interessati all' India, che è interessata a noi».
Di futuro parla anche Claudio Feltrin, presidente di Assarredo. «Il comparto ha recuperato dalla crisi: non del tutto in termini di fatturato ma sono stati recuperati i posti di lavoro. Dobbiamo pensare ai nuovi modi di arrivare al cliente dall' e-commerce ai social. Il mercato chiede più prodotti su misura. E con le case che rimpiccioliscono, i mobili si adeguano e devono anche poter seguire proprietari che si spostano: mobili nomadi».
Cassina poltrona Rietveld
salone del mobile 2018
Paolo Pastorino, presidente di Assobagno, ha un diverso mercato principale, l' Europa, ma svela che il mercato italiano è in crescita tale da trainare il settore a un +1,5%. «Il consumatore investe di più nel bagno perché si è convinto che ne vale la pena. Le nostre aziende malgrado le dimensioni più piccole rispetto ai marchi tedeschi hanno tenuto il passo e investito in confort e innovazione. E senza avanzare pretese, una maggiore sensibilità politica nei confronti dei nostri investimenti per consentire di risparmiare, igienizzare e ridurre l' inquinamento potrebbe darci un ulteriore slancio».
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