Estratto dell’articolo di Gino Pagliuca per milano.corriere.it
MILANO CASE
Un professore di prima nomina con il suo stipendio annuo oggi può comprare a Milano lo stesso numero di metri quadrati che avrebbe potuto acquistare trent’anni fa. Il confronto effettuato sulla media delle maggiori città italiane darebbe in sostanza lo stesso risultato. Per comprare nel 1993 una casa da 80 metri quadrati di costo medio a Milano, infatti, il neoassunto avrebbe dovuto devolvere 14,9 annualità, equivalenti a un prezzo di 168.880 euro, oggi servono 15 annualità, per una spesa di 279.280 euro. Nelle grandi città si è passati nel trentennio dalle 9,5 annualità alle attuali 9,6.
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(...) Oggi con un mutuo a 30 anni al 4% dal costo di 6.206 euro all’anno (un terzo del reddito) a Milano si finanziano 31 metri quadrati, nelle grandi città se ne pagano quasi 49.
Infine, il confronto con il dato ufficiale dell’inflazione. I 168.880 euro del 1993 di Milano corrispondono a 324.418 euro del 2023, cioè il 15,9% in più del valore attuale di 279.880. I 106.760 delle grandi città equivalgono a 207.007 euro, il 16,3% più degli attuali 178mila euro. Non significa che chi ha comprato casa 30 anni fa ha fatto un cattivo affare.
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Dal punto di vista finanziario bisognerebbe vedere quanto è costata la manutenzione straordinaria, il peso delle tasse, gli interessi che avrebbe reso il capitale investito in strumenti finanziari; dall’altra il risparmio dell’affitto. Ma non ci sono solo i soldi: vivere in un’abitazione in cui non si abbia da rendere conto a un proprietario per molti è una soddisfazione non monetizzabile.
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