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    MILANO RECUPERA (+1,3%) - A PICCO BENETTON DOPO LA CESSIONE DELLE QUOTE: -9% PER AUTOGRILL E DUTY FREE


     
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    1. BORSE: MILANO ACCELERA IN CHIUSURA (+1,28%), KO SCUDERIA BENETTON
    Radiocor - I listini europei, dopo il passaggio a vuoto di ieri, tornano a guadagnare terreno spinti dall'apertura di Wall Street (+0,5% il Dow Jones) e dall'accelerazione della manifattura cinese in ottobre. Milano, grazie a un colpo di reni negli ultimi minuti della seduta, segna +1,28% con un rialzo sostanzialmente doppio rispetto alle principali piazze continentali. Tra i titoli piu' brillanti ci sono quelli che avevano perso piu' terreno ieri, ovvero le banche e gli energetici.

    fratelli benettonfratelli benetton

    Cosi' la migliore e' Bper (+5,5%), seguita da Ubi (+3,9%) e Mediolanum (+4%); spiccano anche Enel (+3%) ed Exor (+3,5%), mentre Gtech (+3,9%) festeggia il via libera del decreto che prevede una sanatoria con il fisco per gli operatori dei giochi. In coda al listino di Piazza Affari spicca invece la galassia Benetton per la parte legata al mondo della ristorazione. Autogrill e Wdf cedono rispettivamente il 6,4% e il 6% dopo il maxi collocamento (il 9% per ciascuna societa') che ha fruttato a Ponzano Veneto circa 338 milioni. Ancora giu' St (-2%) dopo lo slittamento dei target annunciato ieri. Sul mercato valutario l'euro e' a un soffio da quota 1,38 (per la precisione a 1,379) mentre il petrolio cede mezzo punto percentuale con il Wti che si attesta a 96,3 dollari al barile.

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    2. FED: PROPONE REGOLE PIU' STRINGENTI LIQUIDITA' PER BANCHE SISTEMICHE
    Radiocor - La Federal Reserve ha proposto oggi nuove misure per aumentare la capacita' della grandi banche sistemiche del paese di far fron te a periodi prolungati di stress. Le nuove misure impongono agli istituti di mantenere a bilancio livelli aggiuntivi di asset sicuri per finanziare le loro operazioni per almeno 30 giorni in condizioni nelle quali altre fonti di finanziamento non siano piu' disponibili.

    I nuovi requisiti vanno oltre gli accordi internazionali e mirano a ripetere il ripetersi di quanto avvenne nel 2008 quando numerosi istituti furono ridotti in ginocchio a causa dell'improvvisa incapacita' di rifornirsi di liquidita' sui mercati. Le nuove regole si applicano alle banche con asset per oltre 250 miliardi di dollari mentre per le banche con asset dai 50 miliardi in su i requisiti saranno meno stringenti. 'La liquidita' e' essenziale per la capacita' di una banca di funzionare - ha detto il governatore della Fed Ben Bernanke - ed e' centrale per il corretto funzionamento del sistema finanziario'. Il comitato dei governatori votera' nel pomeriggio su questa proposta per adottarla in via definitiva.

    RAFFAELE JERUSALMI BORSA ITALIANARAFFAELE JERUSALMI BORSA ITALIANA

    3. TOBIN TAX: JERUSALMI, DANNO PER PAESE, VA TOLTA
    Radiocor - La Tobin tax 'dovrebbe essere tolta. Spero che il governo si renda conto che la tassa penalizza solo gli investitori, i risparmiatori e le imprese e allontana gli investitori esteri, ma soprattutto quelli italiani, dagli investimenti nel nostro paese, non e' un grande aiuto per le imprese'. Cosi' Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa italiana, ha commentato gli effetti della Tobin Tax, la tassa sulle transazioni entrata in vigore l'1 marzo, a margine del Trading On Line Expo 2013 a Palazzo Mezzanotte.

    'In Francia stanno pensando di toglierla o modificarla, a livello europeo il processo sembra essersi fermato', ha spiegato Jerusalmi. 'Questa tassa, applicata solo in uno o due paesi (Italia e Francia, ndr), scoraggia a investire nelle azioni del proprio paese'. 'E' difficile valutare gli impatti ma e' chiaro che c'e' un danno, in primis il costo addizionale per gli intermediari e la difficolta' di comprensione per gli investitori', ha concluso il numero uno di Borsa italiana.

    4. ISTAT: A OTTOBRE PEGGIORA FIDUCIA CONSUMATORI A 97,3 DA 100,8
    Radiocor - A ottobre l'indice del clima di fiducia dei consumatori e' sceso a 97,3 dal 100,8 di settembre, dopo quattro rialzi consecutivi. Lo comun ica Istat. Il peggioramento, diffuso a tutte le componenti, e' particolarmente marcato per quella economica, che passa da 99,3 a 93,2 e per quella corrente che scende da 102,6 a 96,1. Il clima personale (attese sulla situazione della famiglia, opportunita' di risparmio e acquisto beni durevoli, bilancio della famiglia) e' in deciso peggioramento dal 102,4 al 98,1 di ottobre.

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    5. FONSAI: AZIONISTI RISPARMIO A PRONTI A BATTAGLIA IN ASSEMBLEA
    Radiocor - Si scalda in clima in vista delle assemblee che domani saranno chiamate a sancire la fusione fra Unipol Assicurazioni, Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin. Si comincera' con l'assemblea di Unipol Assicurazioni alle nove di mattina per proseguire alle 10 con quella di Fonsai e alle 18 con quella di Premafin. Sabato sara' la volta della riunione dei soci di Milano Assicurazioni e lunedi' della Milano Assicurazioni risparmio.

    I fondi azionisti dei titoli Fonsai risparmio A, secondo quanto risulta a Radiocor, sono pronti a dare battaglia. Sotto accusa finira' ancora la struttura di capitale e lo statuto che rischia di generare un maxi dividendo impossibile da pagare per il gruppo. Gia' nell'assemblea dell'ottobre 2012, il rappresentante degli azionisti risparmio Fonsai, Dario Trevisan, aveva posto l'accento sul paradosso che se il gruppo tornasse a fare utili sarebbe costretto a pagare un dividendo miliardario.

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    La ragione e' che le azioni di risparmio di classe A, stando allo statuto, possono giungere a cumulare un dividendo unitario (arretrati compresi) di 19,5 euro. E poiche' in un altro articolo della stessa carta societaria (relativo alle 'rimanenze' degli utili) e' previsto che sulla base di questo valore si determini anche un dividendo minimo per le ordinarie, si arriverebbe a un monte cedole superiore al miliardo di euro.

    Trevisan aveva spiegato che si tratta di un paradosso e, proprio per questo, aveva chiesto alla societa' di chiarire ogni ambiguita' nel proprio statuto per evitare il paradosso. La questione tuttavia non e' risolta e anche se il passaggio assembleare di domani in vista della creazione della seconda compagnia assicurativa italiana dietro a Generali e' considerato una formalita', gli azionisti risparmio intendono tornare a far sentire la loro voce.

    6. ALITALIA: LUPI, NESSUN AIUTO STATO MA DOVEROSA AZIONE (2 UPDATE)
    (ASCA) - La decisione del Governo di intervenire per il salvataggio dell'Alitalia non e' configurabile com eun aiuto di stato, ma come un'azione doverosa dell'esecutivo per salvaguardare il diritto alla mobilita', l'occupazione e un asset strategico per il paese. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in audizione alla Camera sulle prospettive dell'Alitalia. ''Nessun aiuto di stato - ha detto Lupi -. Nessuna copertura di debiti, ma un'azione che ci e' sembrata doverosa''.

    Mario Mauro e Maurizio LupiMario Mauro e Maurizio Lupi

    ''Abbiamo deciso di intervenire - ha spiegato poi Lupi - per tre motivi: perche' appartiene alla politica di un governo la garanzia alla mobilita' su scala nazionale e internazionale. E' un asset strategico per il nostro paese e per i problemi occupazionali diretti e indiretti''. Ripercorrendo le ultime vicende dell'Alitalia, il ministro e' poi tornato al primo vertice sulla compagnia a Palazzo Chigi, il primo ottobre scorso.

    Durante quell'incontro, ha ricordato Lupi, ''Alitalia ci ha rappresentato tre prospettive: la continuita' aziendale che stava ricercando con un forte aumento di capitale e un dialogo molto forte con le banche insieme all'assoluta necessita' di individuare un partner internazionale e Air France come primo interlocutore. La seconda opzione era il ricorso al concordato in continuita', mentre la terza era il ricorso alla Legge Marzano. Alitalia ci ha fatto presente che la strada proncipale era la continuita' aziendale che poteva essere garantita con un aumento di capitale e un eventuale ingresso di nuovi soci a fronte di un aumento di capitale non interamente sottoscritto''.

    ''Il Governo - ha ribadito il ministro - ha sempre detto con molta chiarezza che non e' disponibile e un intervento pubblico per ripianare i debiti''. Le opzioni per un nuovo socio pubblico, erano, ha ricordato poi Lupi, ''le Fs o le Poste. Il 10 ottobre, all'ultima riunione presso la presidenza del Consiglio, ci e' stato presentato (dai vertici della compagnia ndr.) un accordo per l'aumento di capitale e la disponibilita' all'ingresso di nuovi soci. Le Poste hanno dato la loro disponibilita' a loro volta''.

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    7. TELECOM: SAWIRIS AUMENTA POSIZIONE SHORT SU TITOLO ALL'1,5% (CONSOB)
    Radiocor - Il magnate egiziano delle tlc Naguib Sawiris, lo scorso 22 ottobre, ha aumentato la posizione short sul titolo Telecom Italia da ll'1,4% all'1,5%. E' quanto emerge dall'aggiornamento Consob delle posizioni nette corte sui titoli azionari. La quota e' detenuta tramite la societa' lussemburghese Orascom tmt Investments sarl, che nel giro di una ventina di giorni ha piu' che raddoppiato l'esposizione sul titolo Telecom: l'1 ottobre deteneva infatti lo 0,61%.

    8. SAWIRIS: DALLA CASSAFORTE CHE GIOCA SU TELECOM CEDOLE PER 1,37 MLD
    Radiocor - Il magnate egiziano delle tlc Naguib Sawiris - che in questi giorni sta scommettendo al ribasso sul titolo Telecom tramite la lussemburghese Orascom Tmt investments sarl - nel 2012 si e' staccato dalla cassaforte del Granducato una maxi cedola da 1,37 miliardi, che si aggiunge a profitti d'esercizio per oltre un miliardo di euro.

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    Secondo quanto ricostruito da Radiocor, Orascom (ex Weather Investment), controllata da Marchco holding limited con sede nelle Cayman, nel 2012 ha distribuito agli azionisti, ovvero Naguib Sawiris, uno 'share premium' dalla riserva sovrapprezzo azioni in tre tranche: 17,67 milioni a febbraio, 785,76 milioni a settembre, 155 a fine novembre e 414,9 a dicembre. Una cifra di massimi 540 milioni e' stata invece riservata quest'anno, sotto froma di finanziamento, ad Accelero Capital Holdings, il private equity lanciato da Sawiris nel giugno 2012, per l'acquisizione di Allstream, la rete in fibra ottica di Manitoba Telecom Ser vices, operazione bloccata a inizio ottobre dal governo canadese per problemi di sicurezza nazionale.

    Tramite Accelero Capital a fine 2012 Sawiris aveva fatto un'offerta per rilevare una quota in Telecom Italia. Riguardo ai conti, la societa' ha chiuso il 2012 con un utile d'esercizio di 1,057 miliardi, che si confronta con la perdita di 1,77 miliardi del 2011. I profitti derivano soprattutto dall'impairment legato alla cessione delle azioni Vimpelcom per 840 milioni circa e dalla cessione del 51,66% della egiziana Orascom Telecom Media and Technology Holding per 93,4 milioni.

    FRANCO BERNABE CESAR ALIERTA GABRIELE GALATERI DI GENOLAFRANCO BERNABE CESAR ALIERTA GABRIELE GALATERI DI GENOLA

    La cessione delle azioni Vimpelcom ha comportato una perdita di 138,55 milioni sulle ordinarie e un guadagno di quasi 374 milioni sulle privilegiate. La holding lussemburghese, che al 31 dicembre aveva un capitale di 375,34 milioni, detiene partecipazioni per un valore in bilancio di 73 milioni circa. Nel dettaglio: il 100% di Inty holding (vale in bilancio 18,3 milioni), il 36,35% di Joyent (52,6 mili oni dopo la svalutazione di oltre 12 milioni), societa' con sede in Delaware, lo 0,64% di Orascom Telecom Media (2,12 milioni, svalutazione per 6,48 milioni circa) dopo la vendita delle azioni, il 100% della lussemburghese Libero sarl, che a sua volta controlla l'italiana Libero srl (Matrix, Inet) e Wis Telecom. In bilancio il totale debiti ammonta a poco piu' di 16 milioni di euro e il cash a 157 milioni. di Livia Zancaner

    9. BPM: MULTA CONSOB DA 570MILA EURO PER 'AMICI', AVEVANO PATTO PARASOCIALE
    Radiocor - La Consob ha multato per complessivi 570mila euro i vertici della 'Associazione amici della Bipiemme', oggi sciolta. E' quanto emerge dal bollettino della Commissione. Per la Consob l'associazione, 'quantomeno fino alla fase della presentazione delle liste per il consiglio di sorveglianza della Banca popolare di Milano nell'ottobre 2011' si configurava come 'patto sociale rilevante' e come tale avrebbe dovuto essere comunicato entro cinque giorni dalla stipula.

    LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANOLA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO

    La multa riguarda i vertici dell'ex associazione e quindi Salvatore Carbone, Alessandro Dall'Asta, Anna Ferrari, Roberto Alba, Battista Botti, Gianluigi Canziani, Vanni Caramaschi, Enrico Casali, Gaetano Di Meo, Mario Francesco Donati, Giancarlo Estorelli, Fausto Mancini, Osvaldo Tettamanzi (in qualita' di componenti pro tempore del consiglio direttivo dell'Associazione Amici della Bipiemme) ed Stefano Isella, Rizziero Breviglieri, Saul Cenci, Vittorio Errani, Carlo Fontana e Massimiliano Pagani (in qualita' di componenti pro tempore del comitato di controllo e garanzia della medesima Associazione), nonche', a titolo di responsabilita' sol idale la stessa Associazione Amici della Bipiemme.

    Ciascuno dei 19 nomi ha ricevuto una multa di 30mila euro, pari a complessivi 570mila euro, e l'associazione e' ritenuta responsabile in solido 'con obbligo di regresso nei confronti dei soggetti sopra nominativamente indicati', come spiega il bollettino Consob.

    10. BANCHE: MEDIOBANCA, CREDITI DUBBI AUMENTATI QUASI DEL 190% NEL 2005-2012
    Radiocor - Impennata dei crediti dubbi per le banche italiane, cresciuti tra il 2005 e il 2012 del 188,9%, pari al 16,4% medio annuo, pas sando dal 3,9% all'8,7% in rapporto ai crediti totali. E' quanto emerge dall'indagine sulle 'Principali Societa' Italiane' dell'Ufficio studi di Mediobanca, che prende in esame anche 541 banche e 140 assicurazioni (oltre a 2.453 bilanci di imprese industriali). Nello stesso lasso di tempo, i crediti alla clientela sono aumentati del 3,7% medio annuo per un complessivo +29,4%.

    LA SEDE DI MEDIOBANCALA SEDE DI MEDIOBANCA

    In sette anni sono affluiti all'economia 447 miliardi di euro netti, quale saldo tra nuove erogazioni e rimborsi. Nel 2012 si e' avuta una flessione dell'1,8%, dopo l'incremento dello 0,2% (4 miliardi) del 2011. L'andamento per altro differisce a seconda della tipologia della banca. Per gli istituti retail l'aumento medio annuo dei crediti dubbi e' stato del 13,6%, arrivando all'8,5% dei crediti totali dal 4% del 2004. E' d'altro canto maggiore rispetto al sistema la flessione delle erogazioni (-2,1% sul 2011 contro -1,8%) su livelli complessivi pari a 1.333,7 miliardi che sono del 5,4% inferiori rispet to a fine 2008 (1.409 miliardi). In sette anni i crediti sono aumentati del 2,1 medio annuo, quindi meno del 3,7% del sistema, fornendo 179 dei 447 miliardi netti affluiti all'economia, ovvero il 40% del totale, nonostante le banche commerciali rappresentino il 67% dello stock di finanziamenti alla clientela.

    Paolo Scaroni AFPPaolo Scaroni AFP

    11. INDUSTRIA: MEDIOBANCA, ENI RESTA AL TOP MA EXOR RIDUCE DISTACCO
    Radiocor - Eni mantiene il primato nell'industria italiana per fatturato (127,2 miliardi di euro nel 2012) e utili (7,78 miliardi), ma mentre sui profitti non ha rivali, sul fronte dei ricavi Exor la tallona sempre piu' da vicino. La holding che fa capo alla famiglia Agnelli, dopo avere ridotto il distacco dalla prima della classe nel 2012 grazie a Chrysler con un fatturato di 110,7 miliardi (il 15% in meno del gruppo petrolifero), nei primi sei mesi del 2013 ha diminuito ancora il divario, con vendite per 55,1 miliardi, solo il 7,5% in meno rispetto ai 59,3 miliardi di Eni.

    E' il quadro che emerge dalle 'Principali Societa' Italiane', l'indagine che l'Ufficio Studi di Mediobanca conduce annualmente dal 1966 e che nell'edizione 2013 passa in rassegna 3.535 bilanci, 2,453 dei quali di imprese nell'industria e nei servizi. In base alla graduatoria, poco mossa rispetto alla precedente, Enel - scalzata nel 2012 dalla seconda posizione da Exor - conferma la terza piazza assoluta con un fatturato di 82,6 miliardi, ma i suoi ricavi quest'anno risultano inferiori anche a quelli della sola Fiat (84 miliardi). Non solo, sul fronte degli utili, il gigante elettrico (865 milioni) e' superato dalle Poste (1,03 miliardi).

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    12. MEDIOBANCA: PRADA PRIMO GRUPPO PRIVATO PER UTILI NEL BIENNIO 2011-12
    Radiocor - Eni riafferma il suo ruolo di campione di utili netti nel biennio 2011-2012 con un totale di 14,6 miliardi, ma e' Prada a brillare come numero uno tra i gruppi privati - e ovviamente nel sistema moda - con un totale di profitti di 1,05 miliardi di euro nei due esercizi. E' quanto emerge dall'indagine 'Le Principali Societa' Italiane' dell'Ufficio Studi di Mediobanca. Eni, che ha messo a segno profitti per 7,88 miliardi nel 2012 che si sono aggiunti ai 6,86 miliardi del 2012, stacca nettamente la numero due della graduatoria Enel che si ferma a un totale di 5 miliardi nel biennio.

    Snam e' quarta con 1,56 miliardi, mentre Prada (625 milioni di utile nel 2012 e 431,9 milioni nel 2011) e' quinta assoluta davanti a Luxottica (994 milioni nel biennio). Per fatturato, inoltre, Prada balza dalla 56esima posizione assoluta alla 40esima, grazie all'incremento del 29% delle vendite a 3,3 miliardi. Tornando agli utili del biennio 2011-12, Terna con 904 milioni sopravanza di poco Exor (902 milioni). Chiudono il 'Top 10', Pirelli (846 milioni) e Impregilo (780 milioni). La 'maglia nera' per le perdite va invece a Telecom Italia che nei due esercizi ha accumulato un rosso di 6,43 miliardi, derivante dalle perdite per 1,62 miliardi del 2012 in aggiunta ai -4,8 miliardi del 2011.

    MIUCCIA PRADA E PATRIZIO BERTELLI ARRIVANO A CA CORNERMIUCCIA PRADA E PATRIZIO BERTELLI ARRIVANO A CA CORNER

    Tra gli ultimi della classe Finmeccanica con un rosso di 3,1 miliardi accumulato nei due anni, davanti a Rcs (-831 milioni) ed Edison (-790 milioni). Fermandosi al solo 2012, Telecom, Finmeccanica e Rcs restano ai primi tre posti della classifica del 'rosso', che vede anche Fininvest (quinta con -285 milioni) e Alitalia (sesta con -280 milioni). La ex-compagnia di bandiera e' tra l'altro 35esima per ricavi, avendo perdita una piazza rispetto al 2011 e ben 10 rispetto al 2007, quando era pubblica.

    Passando al capitolo dei debiti finanziari, i piu' consistenti a fine 2012 gravavano su Enel (64 miliardi di euro, in aumento dell'1,3% sul 2011). Seguono in graduat oria Exor con 50,1 miliardi (+3,7%), Telecom Italia (37,3 miliardi, -4,8%) ed Eni (24,5 miliardi, -17,3%). Il gruppo Edizione con 19 miliardi registra un aumento del debito del 33% e precede Snam (12,6 miliardi, +12,1%), le Ferrovie (11,8 miliardi, -3,6%) e Wind Telecomunicazioni (9,5 miliardi, -5,8%) che ha il maggior indebitamento rispetto ai mezzi propri (790%). Rispetto al fatturato il rapporto piu' penalizzante e' quello registrato da Terna (528%).

     

     

     

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