Federico Capurso per “La Stampa”
milo mancini
La costellazione del neofascismo romano sembrava rimasta senza punti di riferimento quando CasaPound e Forza Nuova hanno annunciato che non si sarebbero presentate alle elezioni per il sindaco di Roma. I loro militanti, però, hanno trovato le porte spalancate di Fratelli d'Italia e della Lega.
I due casi dell'ultras della Lazio di estrema destra e della No-Vax antisemita, candidati al Comune ed emersi negli scorsi giorni, sono solo la punta dell'iceberg. Nelle liste del centrodestra per i municipi di Roma, in quartieri grandi come città di oltre 100mila abitanti, una marea nera ha invaso le liste a sostegno del candidato sindaco Enrico Michetti.
Gli esponenti di CasaPound Italia sono i più numerosi e non fanno distinzioni tra il partito di Matteo Salvini e quello di Giorgia Meloni. Molti di loro hanno già tentato la candidatura in passato, ma questa volta potrebbero farcela. La regina della categoria è Arianna Grandinetti, candidata da Cpi alle comunali nel 2016, al Senato nel 2018 e ancora alle Europee nel 2019. Quando le chiedevano perché non corresse con la Lega o Fdi, replicava: «Possiamo perdere, ma non saremo trasformisti».
Adesso può provare a vincere con la Lega, come Ilaria Misantoni, che ritrova in lista Gianmarco Mercuri, detto "Naso", anche lui candidato con Cpi alle ultime amministrative. Mercuri non fa molto per nascondere sui social la sua militanza, sfoggia un adesivo con lo slogan dei suprematisti bianchi «White lives matter» e sceglie come foto profilo la scritta 1312, che sta per «Acab» (All cops are bastards). Ci sono poi i giovanissimi.
bianca bravaccini
Alessandro Maria Terra militava nel Fronte della gioventù e sfilava in testa al corteo per il candidato sindaco di Forza Nuova nel 2016, Bianca Bravaccini è vicina a Casapound e Valerio Cerracchio su Facebook considera «la mia gente» i ragazzi del movimento neofascista Nes, a cui è legato anche Giuseppe Occhipinti, altro candidato leghista.
Fratelli d'Italia, nel XIV municipio, preferisce Valentina Torresi, ex candidata presidente di Forza Nuova nel 2016, molto vicina a Stefano Oddo, anche lui candidato con Meloni nello stesso collegio e frequentatore assiduo della sezione dell'Msi di Monte Mario, a Roma Nord. Un altro nostalgico dell'Msi, sempre in lista con Fdi, è Alberto Mariani, storico militante di Aurora Boreale, poi vicino a Magnitudo Italia e ad altri movimenti di estrema destra. Correvano con CasaPound nel 2016 Claudia Bucci e Roberto Cappiello, oggi candidati di Fdi. Ma è la Lega ad aver pescato di più tra i «fascisti del terzo millennio».
CASAPOUND
Mette in lista Simone Montagna, la coppia Alessandro Calvo e Alessandro Aguzzetti, Dario Zimbardi e anche Fabrizio Montanini, arrestato dopo aver tentato di cacciare delle famiglie rom da case popolari regolarmente assegnate. La rete neofascista però è articolata, fatta di movimenti che nascono e muoiono rapidamente. Aguzzetti, oltre a CasaPound, militava in "Volontà romana", così come Maria Rinaldi (altra candidata leghista), entrata nelle "mascherine tricolori" e da tempo frequentatrice dell'associazione «La Moschettiera», che espone nella sua sede le litografie dei gerarchi.
Non solo CasaPound, però. La Lega ha anche preso qualche vecchio esponente di Forza Nuova, come Francesca Romana Passarini e Francesco Fedeli. Oltre a Emanuele Licopodio, candidato nel 2016 con Fn e amico stretto di Marco Seba, imprenditore che ha reso il marchio d'abbigliamento «No Pain No Gain» una sorta di "divisa" dei movimenti neofascisti. E pure la lista Cambiamo-Risorgimento, sempre per Michetti sindaco, conta una candidata ex Forza Nuova: Carla Salvatore. Non mancano le tendenze No Vax, come quelle del candidato di Fdi Mauro Tassetti, che sui social si scaglia quotidianamente contro i vaccini.
ENRICO MICHETTI GIORGIA MELONI
E a chi lo critica risponde «Molti nemici, molto onore». Anche se a volte preferisce chiudere i suoi interventi con un più dannunziano «Eia Eia». Milo Mancini, candidato di Fdi, fa di più: mostra sul braccio sinistro il tatuaggio «Dux», sulla spalla il volto di Mussolini avvolto dal tricolore e sul petto un'aquila che regge tra gli artigli il fascio littorio. Sui social commemora la marcia su Roma, sbrodola motti del Ventennio e si scaglia contro i giornalisti: «Fate più danni voi con le vostre penne che noi con le nostre mani». Il responsabile provinciale delle liste di Fdi, Massimo Milani, cade dalle nuvole: «Sembrava un bravo ragazzo, un lavoratore. Certo, per noi un candidato fascista è un problema». E non uno solo.
GIORGIA MELONI ENRICO MICHETTI