Marco Molendini per Dagospia
totti baglioni pio e amedeo
I 70 di Baglioni (oggi), quelli di De Gregori, di Renato Zero, quelli di Vasco (a febbraio prossimo), quelli di Ivano Fossati (settembre), quelli di Sting (ottobre), ma anche gli 80 di Bob Dylan (fra una settimana): compleanni che raccontano come il secolo breve sia stato lunghissimo. Anzi, è ancora vivo, non accenna ad arrendersi, questi illustri decani sono immarcescibili, restano in pista, progettano, si muovono come se il tempo si fosse fermato. Come se fossero stati loro a fermarlo.
BOB DYLAN 1
Sanno che sono una generazione, o forse due, irripetibile: per forza, storia, ostinazione, talento. Sono cresciuti nell'euforia di un Dopoguerra di rinascita esaltante, si sono formati e affermati negli anni di un mondo che rivoltava le gerarchie generazionali. Hanno fatto musica, hanno fatto politica, hanno venduto milioni di dischi, E' perfino difficile immaginare che un giorno dicano basta, non ce la faccio più.
Sanno che un successo senza fine come il loro sarà difficilmente ripetibile, perché è inimmaginabile che una Taylor Swift, un Justin Bibier, una Billie Eilish o da noi Achille Lauro o Colapesce e Di Martino, che tanto fanno sbracciare soltanto per essere in perfetta linea coi tempi con canzoni che del copia incolla, possano aspirare ad altrettanta indistruttibilità.
baglioni
E' vero, non è solo nella musica che il Novecento cerca l'immortalità. Ma è vero che la musica è la disciplina che riesce a raccontare platealmente questa vocazione, perché si basa sull'esibirsi, sul mettersi in vetrina, sul contatto popolare continuato e diretto.
Gli eroi della musica si sono trasformati in santini da conservare e tutelare, sono il simbolo del desiderio non nascosto di un mondo che vuole replicarsi all'infinito, ostinatamente convinto a non voler rinunciare a se stesso.
rolling stones
E prendiamo Bob Dylan che fa progetti per i suoi 81 anni con un tour mondiale che toccherà anche l'Italia. E prendiamo i Rolling Stones, la band più longeva della storia dell'umanità, sono già immortali in vita. I ragazzi sono vicini agli 80 (Jagger & Richards sono nati nel '43, Charlie Watts li compie fra 15 giorni): sono stati fermati, ma non troppo, solo perché il covid li ha messi con le spalle al muro.
achille lauro
Jagger, comunque, ha approfittato anche dell'isolamento per scrivere e registrare un pezzo (Eazy Sleazy con Dave Grohl, un pischello che ha solo 52 anni), mentre la ditta già annuncia (con la voce di Mick) che si riprende a marciare verso nuovi concerti (negli Stati Uniti subito dopo l'estate) ed è pronta a sfornare un uovo disco. Gli Stones non li ferma il tempo che passa, sono come Peter Sellers in Hollywood party, in quella scena fantastica in cui, nei panni di un trombettista indiano, non smette di suonare, anche se c'è un intero esercito che prova ad abbatterlo a colpi di fucile.
baglioni
Baglioni non ha nulla da invidiare ai Rolling o al grande Bob. Così raccoglie quanto ha seminato, i frutti di un talento popolare spontaneo figlio della periferia, della testardaggine, della caparbietà, della pignoleria, del gusto della sfida. Così è diventato un settantenne d'acciaio che ha già in programma la prima sfida post pandemia, il 2 giugno è sulla nuova piattaforma ItsART dal Teatro dell'Opera di Roma con la musica del suo ultimo album, In questa storia che è la mia. Ha confessato Claudio, a proposito di questo suo ultimo disco: «Mi sta succedendo una cosa strana: mi sembra la vigilia del mio primo album. Come se il tempo non avesse fatto il suo corso o fosse tornato indietro». Ecco l'immortalità si insegue anche così. Auguri caro Claudio.
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