Marco Antonellis per Dagospia
minniti renzi
Matteo Renzi non avrebbe voluto che la Leopolda finisse così, senza avere ancora un candidato leader tra le mani. La pressione, nelle scorse settimane, è stata fortissima pur di convincere Marco Minniti ma l'ex Ministro dell'Interno che qualcuno a Firenze ha già soprannominato "Sor tentenna" non se l'è sentita di gettare il cuore oltre l'ostacolo, almeno per il momento. Se avesse avuto Minniti già candidato per Matteo Renzi la Leopolda si sarebbe trasformata in una vera e propria marcia trionfale, sicuro della riconquista del Pd: "Se Minniti scende in campo per Zingaretti non c'è più niente da fare" spiegano dal Nazareno.
MARCO MINNITI E MATTEO RENZI
"I rapporti di forza interni al partito sono tali che l'ex Ministro del Viminale schiaccerebbe qualsiasi avversario. Renzi da solo controlla quasi il 70% degli iscritti, ovvero tutta la macchina del partito per non parlare poi dei gruppi parlamentari e dell'Assemblea Nazionale". In pochi parole la maggioranza degli iscritti e la quasi totalità dei parlamentari starebbero con l'ex dalemiano forte anche della "benedizione" di Valter Veltroni e del Cardinale Becciu che interverranno tra pochi giorni alla presentazione del libro "Sicurezza è Libertà": segnali importanti in attesa che si svolgano i giochi congressuali.
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Insomma, se scende in campo Minniti non ce n'è più per nessuno. Nell'attesa che Minniti sciolga il nodo, però, nel partito proprio durante la due giorni della Leopolda hanno cominciato a circolare le ipotesi, già anticipate nelle scorse settimane da Dagospia, che se la situazione nel Paese dovesse precipitare a causa della situazione economica, delle tensioni dovute allo spread, oppure ai giudizi delle agenzie di rating e all'avvio dell'iter parlamentare per l'approvazione della legge di bilancio, meglio sarebbe evitare di celebrare il Congresso e lasciare tutto in mano all'attuale segretario Maurizio Martina: "Se la situazione nel Pese dovesse precipitare, il Congresso sarebbe un lusso che non potremmo permetterci" spiegano dai vertici del Nazareno.
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Insomma, meglio rinviare a tempi migliori, magari dopo le Europee. E non è più soltanto Renzi a pensarlo. Anche altri big del partito che si sono già schierati con "Zinga" ci starebbero seriamente riflettendo. Nel frattempo dal Nazareno trapela che il Presidente del partito, Matteo Orfini, starebbe pensando ad un "suo" candidato per la segreteria Pd, anzi, una candidata. Ma il nome verrà rivelato soltanto dopo che Minniti sarà (eventualmente) sceso in campo. Contatti sono già stati avviati con l'interessata il cui nome però è attualmente coperto dal massimo riserbo per non essere bruciato. Al Nazareno è già partito il totonomi. Volete un aiutino? Non si tratta di Chiara Gribaudo.
ORFINI