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    “MIO FIGLIO È UNO SPACCIATORE” – TELEFONATA CHOC DI UNA MAMMA DISPERATA AI “LUNATICI”: “MI HA PICCHIATO PIÙ VOLTE E L’HO DENUNCIATO. AVREI DOVUTO FARLO PRIMA, INVECE HO FATTO FINTA DI NIENTE E LA MIA VITA È DIVENTATA UN INFERNO” – “HO ANCHE DETTO AI CARABINIERI DOVE FARE LA PERQUISIZIONE. QUANDO HO SAPUTO CHE SAREBBE TORNATO A CASA HO FATTO ARRIVARE UNA BARA, POI GLI HO DETTO CHE…”


     
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    Da “I Lunatici - Radio2”

    SPACCIATORI SPACCIATORI

     

    Telefonata da brividi nel cuore della notte di Rai Radio2. In diretta c'è il programma "I Lunatici"; condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Allo 06 31 31 arriva la telefonata di Renata, una donna di 43 anni che vive in Italia da 20 anni ma che è nata in Brasile. "Ho denunciato mio figlio perché era uno spacciatore. Avrei dovuto denunciarlo prima, quando a 16 anni ho intuito che stava iniziando a far uso di certe sostanze. Invece ho fatto finta di niente e piano piano la mia vita è diventata un inferno.

     

    SPACCIATORI SPACCIATORI

    Nel giro di poco tempo ha iniziato a rubare in casa e più volte mi ha picchiato. L'ho portato in comunità ma è scappato cinque volte e ogni volta che tornava a casa ricominciavamo daccapo. A 20 anni era uno degli spacciatori più ricchi e temuti della zona. Lo vedevo andare in giro con i ragazzi più giovani, maneggiava una grande quantità di soldi. Così sono andata dai carabinieri e l'ho denunciato. Ho anche indicato ai carabinieri dove avrebbero dovuto eseguire la perquisizione per trovare la maggior parte della roba che nascondeva.

    SPACCIATORI MOVIDA MILANO SPACCIATORI MOVIDA MILANO

     

    Lui all'inizio non mi ha parlato per diversi mesi. Ma io sono sempre stata convinta di aver fatto la cosa giusta. Per me. E per le altre mamme che non dovevano veder soffrire i propri figli per colpa del mio. Quando ho saputo che sarebbe tornato a casa, ho fatto arrivare una bara. Lui si è spaventato e mi ha chiesto cosa significasse. Gli ho detto che gli spacciatori fanno sempre la stessa fine. O in carcere o sotto terra. E che per questo gli avevo già comprato la bara. Si è messo a piangere, mi ha abbracciato e mi ha chiesto scusa. Ora sono passati dieci anni. Lavora come meccanico ed è fidanzato con una ragazza adorabile. Stanotte non riuscivo a dormire e volevo raccontarmi la mia storia".

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