Giacomo Costa per www.corrieredelveneto.corriere.it
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Belle sì, ma non come le proverbiali statuine. Miss Italia si ribella allo stereotipo del concorso che premia solo l’apparenza o, peggio ancora, dell’evento diseducativo che promuove la mercificazione della donna. E così, venerdì sera, la parata delle 80 finaliste in piazza a Jesolo è stata trasformata in una «manifestazione di protesta», organizzata sempre dalla patron della gara, Patrizia Mirigliani.
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Anche se le polemiche sul concorso non sono terminate. Venerdì è stata la volta della scrittrice Dacia Maraini, critica per il ritorno in Rai, e sul tema è quindi intervenuta Gina Lollobrigida, miss nel 1947 e madrina della finale: «Il talento delle donne disturba i maschi, basta guardare la politica. La parità è ancora lontanissima». La risposta ufficiale, invece, è stata quella accompagnata dalla banda cittadina di Jesolo e dalla squadra di majorette Onda Azzurra: il corteo è partito da piazza Torino e si è subito proiettato su via Altinate, tra due ali di locali, ristoranti, gelaterie e negozi aperti fino a tarda notte.
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«Sono mamma e sono miss», recitava il cartello tenuto da una ragazza; «tutte le donne sono Miss Italia», «La bellezza non è reato», tra gli altri slogan. Certo, non tutti gli spettatori sembravano pensarla alla stessa maniera, per ogni complimento arrivava almeno un commento al vetriolo: «No amore, non è una laurea - spiegava una mamma al figlioletto, tirandolo per il braccio - è esattamente l’opposto».
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Inevitabili, cartelli o meno, i giudizi estetici: «Guarda che bella Miss Lombardia», come anche uno spietato «Quest’anno non sono niente di speciale». Il traguardo, in piazza Milano, alle nove era già affollato di curiosi. Prima ancora, durante il pomeriggio, alla presentazione ufficiale delle finaliste Mirigliani ha snocciolato le ambizioni e i titoli delle sue aspiranti reginette: le miss studiano ingegneria, economia aziendale, matematica e medicina, e poi lingue, giurisprudenza, scienze politiche, filosofia; sono sportive, ballano, molte cantano, sognano un futuro nello spettacolo. E il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, ha tagliato la testa al toro consegnando a Mirigliani le chiavi della città.
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