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    PROVOCAZIONE IN FORMA DI PROSA - MISSIROLI, ULTIMO ATTO: SE NE VA L’ECLETTICO PADRE FONDATORE DELLA REGIA TEATRALE ITALIANA - DIRESSE UNA GIOVANISSIMA E SUPERBA STEFANIA SANDRELLI NEL FILM ‘LA BELLA DI LODI’ TRATTO DAL ROMANZO DI ARBASINO


     
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    Anna Bandettini per ‘La Repubblica'

    È morto a Torino a 80 anni. Negli anni Settanta e Ottanta è stato uno dei protagonisti del grande teatro di regia italiano. Suoi alcuni degli spettacoli che hanno fatto la storia della nostra prosa, a cominciare da quelli firmati allo Stabile di Torino dove mercoledì ci sarà la camera ardente

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    Missiroli è morto a Torino dove mercoledì 21 ci sarà la camera ardente (dalle 10 ale 18): al Teatro Gobetti (via Rossini), così ha voluto il Teatro Stabile della città dove il regista ha lavorato per anni, nel suo momento più creativo e dove ha fatto i suoi spettacoli più belli e importanti. Mario Missiroli era un bergamasco attivissimo, energetico, sempre presente a se stesso : si diploma all'Accademia Silvio d'Amico nel 57 ma i primi lavori li fa a Milano, prima come direttore di sala dello storico Teatro Gerolamo. La sua vera formazione artistica avviene al Piccolo, accanto a Giorgio Strehler: fino al 62 è l'assistente alla regia del geniale "metteur en scene", lo segue per El Nost Milan, L'Opera da tre soldi, Schweick. Ma presto Missiroli fa da sé: il suo primo lavoro decisivo è anche l'esordio a teatro di Testori, La Maria Brasca, nel 61. Subito dopo va a Roma e, a riprova dell'eclettismo che lo ha sempre contraddistinto, nel 1963 si dà al cinema. Dirige il film La bella di Lodi dal romanzo di Alberto Arbasino, con Stefania Sandrelli, ma già prima aveva partecipato a una serie di sceneggiature tra cui Cronaca famigliare di Valerio Zurlini. Ma è il teatro il suo campo di azione, il terreno dove mostra la sua personalità versatile, ironica, provocatoria.

    MISSIROLIMISSIROLI MISSIROLI I GIGANTI DELLA MONTAGNAMISSIROLI I GIGANTI DELLA MONTAGNA

    E agli anni Settanta-Ottanta risalgono i suoi lavori di prima linea, quelli con cui si impone tra i grandi nomi della regia teatrale italiana e come una delle personalità che hanno contribuito a svecchiare e rinnovare la prosa anche nella scelta degli autori (vedi Eva Peron di Copi nel '71, L'ispettore generale di Gogol nel 72). Dal 1976 al 1984 è chiamato a dirigere lo Stabile di Torino e qui realizza le sue cose più importanti anche nella rilettura dei classici: Trilogia della villeggiatura di Goldoni, Verso Damasco di Strindberg, soprattutto i bellissimi I giganti della montagna del 1980 che volle mettere in scena in una sorta di grande conchiglia, con la sua attrice di riferimento in quegli anni, una eccelsa Anna Maria Guarnieri.

    MISSIROLI LA MANDRAGOLAMISSIROLI LA MANDRAGOLA

    E poi Sei personaggi in cerca d'autore"di Pirandello, La Mandragola di Niccolò Machiavelli, sempre dirigendo attori di vaglia, che via via si chiamavano Adriana Asti, Ugo Tognazzi, Arnoldo Foà, Gastone Moschin, Monica Guerritore, Glauco Mauri, Anna Proclemer, Valeria Moriconi, Umberto Orsini, Laura Betti. Dopo Torino è la volta di Roma, al Teatro stabile della capitale dove si ricordano Capitano Ulisse di Savinio, Lulu di Wedekind (91) , Nostra dea di Bontempelli (92) . Negli ultimi anni, uscito dal circuito dei teatri pubblici aveva collaborato con molte compagnie e teatri privati. E tra tutti i suoi lavori si ricorda la bellissima Medea al teatro Greco di Siracusa nel 1996. Missiroli resta per noi un regista lucido e ironico, un intellettuale con il coraggio pragmatico dell'innovatore.

     

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