Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”
ELICOTTERO PETALI ROSA FUNERALE CASAMONICA 1
Nelle scorse ore, come ha confermato la diretta interessata a Libero, Gelsomina Di Silvio, la presunta pentita dei Casamonica, è stata condotta negli uffici della Squadra Mobile di Roma, per permettere ai poliziotti di verificare le dichiarazioni rilasciate dalla donna al nostro giornale sui presunti insospettabili appoggi di cui godrebbe il clan.
matrimonio casamonica
Sull' attività investigativa in corso c' è riservatezza e nessuno è disponibile a rilasciare commenti. Alla sessantenne nomade è stata offerta una sistemazione in una comunità protetta, viste anche le violenze da lei subite in passato, ma per ora Di Silvio ha preferito tornare nella villa dove risiede con la figlia. «Voglio rimanere a casa mia» ha confermato la donna al cronista.
L' ex fattucchiera «Silvana» con Libero ha denunciato quelle che sarebbero le protezioni degli zingari più potenti d' Italia: dai politici a libro paga ai numerosi prestanome, dai medici conniventi alle comunità di recupero disponibili a organizzare falsi ricoveri. Tutte accuse che Gelsomina avrebbe in parte già confermato in Questura e a cui gli specialisti della Mobile dovranno trovare gli eventuali riscontri.
ferrari casamonica
Il principale bersaglio della donna è il marito sessantacinquenne Ferruccio: i due sono stati recentemente condannati per usura presso il tribunale d' appello di Roma e sono in attesa della decisione definitiva della Cassazione. Di Silvio da tre anni almeno è in rotta con l' uomo e con la sua giovane amante moldava, la trentaduenne Carolina; da allora i tre si sono scambiati minacce, botte e denunce, finendo per questo sotto processo.
donne casamonica
Dopo la pubblicazione del nostro articolo Ferruccio ha telefonato alla redazione per offrire la sua versione. «Vorrei dirle che questa è una menzognera che mi sta facendo impazzire e che mi ha tradito con altri zingari, dei pischelli e, voce di popolo, con le guardie, di cui è una confidente. Vorrebbe che le mettessi un dito addosso per farmi arrestare, ma io sono tre anni che le sto lontano».
donna casamonica
E il naso rotto? «Un mio figlio esasperato le ha dato uno schiaffo e lei cadendo se lo è spaccato. Noi non siamo un clan, siamo solo una grande famiglia, e i boss per essere definiti tali devono avere ammazzato almeno due o tre persone e nessuno di noi lo ha mai fatto».
casamonica home
Ferruccio dichiara di soffrire di ansia e depressione da 30 anni, ma ammette anche di aver fatto uso di stupefacenti: «Stando con una tigre del genere…». Per l' uomo le accuse della moglie ai Casamonica sono dettate dalla sua instabilità: «È una drogata oltre che una spacciatrice». E cita la comunità che l' avrebbe avuta in cura, la stessa in cui è stato ricoverato lui per la depressione.
La fondatrice della onlus, una certa Sofia, nega questa circostanza: «Non mi risultano problemi di droga da parte di Gelsomina, mentre Ferruccio si è disintossicato in un' altra struttura dove io mi trovavo per caso». Però Sofia non ci sta a passare per complice dei Casamonica: «La mia non è una comunità fasulla, forse la signora si confonde con altri due centri che accolgono i Casamonica, uno vicino a Bracciano e uno a Tivoli, strutture meno dure della mia e con più libertà di movimento».
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Di Silvio nell' intervista rilasciata a Libero ha parlato di medici disponibili a firmare falsi certificati ai membri della famiglia per consentirgli di evitare il carcere o di ottenere pensioni di invalidità e assegni d' accompagnamento. In particolare ha fatto due nomi che Ferruccio nega di aver mai sentito.
CASAMONICA
Uno di loro è un reumatologo che lavora nelle commissioni dell' Inps: «È vero, un paio di anni fa ho curato Ferruccio Casamonica: gli ho fatto due iniezioni per un' artrosi, ma non gli ho permesso di ottenere alcun assegno».
L' altro dottore negli anni '80 era stato arrestato con l' accusa di «aver procurato alibi e ricoveri in clinica» a dei narcotrafficanti in cambio di cocaina: «Io vicino ai Casamonica? Io sono un medico curante che, tra le altre cose, ha fatto la diagnosi di tumore all' intestino a Vittorio Casamonica (quello dei celebri funerali ndr)». Dunque non procura falsi certificati alla famiglia? «Non scherziamo. Io a questo punto interrompo questa intervista, mi scusi eh….».
CASAMONICA
Obiettiamo che stiamo solo riportando le accuse di Di Silvio e lui replica stizzito: «Questi purtroppo, essendo rom, possono dire quello che vogliono, tanto sono le carte che parlano. Io li ho curati e basta, non è che mi presto a queste situazioni». Gli rammentiamo il precedente per droga e anche la sua risposta è «stupefacente»: «Non mi ricordo niente, mi scusi».
Ci sono infine i presunti prestanome, comprese diverse donne di origine straniera. Gelsomina chiama in causa l' amante di Ferruccio e quest' ultimo la difende: «La sfido a trovare qualcosa di intestato a questa ragazza. È una lavoratrice, fa le pulizie nelle case. E le altre donne straniere indicate da mia moglie sono una ragazza cubana che ha convissuto dieci anni con un mio nipote e mia nuora, una donna della Repubblica ceca».
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La presunta pentita ha fatto i nomi anche di due uomini, un padre e un figlio residenti a Tor Bella Monaca, Pietro e Daniele, con precedenti per rapina e spaccio di cocaina. Ferruccio ha giustificato così le rivelazioni della consorte: «Questo Pietro veniva sempre a casa nostra: lo conosce anche lei e si immagina che sia un prestanome». Il figlio Daniele contattato da Libero mostra sorpresa: «Gelsomina Di Silvio? Non so chi sia».
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Quando gli spieghiamo che Ferruccio Casamonica ha ammesso i rapporti tra famiglie, ritrova la memoria: «Ah sì, li conosco, ma non sono un assiduo frequentatore di casa loro». Perciò non è un prestanome? «Non so di che cosa…». Ha intestate proprietà dei Casamonica? «Ho un' auto a mio nome. Ma adesso la devo lasciare, a me piace parlare con le persone guardandole in faccia».
retata casamonica foto mezzelani gmt
Alla fine Ferruccio annuncia una serie di querele contro la moglie da parte delle persone da lei chiamate in causa e tira le somme della sua vita: «Io non dico di essere uno stinco di santo, ho buttato il sangue per i figli, è dura crescerli per uno zingaro. È vero ho precedenti per usura e truffa, ma non ho mai trafficato in armi e droga». Questo però lo fanno i suoi famigliari: «Sì, ma ormai quella roba in Italia si trova anche nei bar e dai pizzicaroli».
retata casamonica foto mezzelani gmt
retata casamonica foto mezzelani gmt