Estratto dell’articolo di Giuseppe Baldessarro per “La Repubblica”
IL RECUPERO DEI RESTI DELL AEREO DC9 DI ITAVIA
Non ci sono più le carte che facevano riferimento alla strage di Ustica, e neppure le relazioni sull’attentato alla stazione di Bologna. Niente sulla bomba del 1980 e niente su quelle fatte esplodere o ritrovate nel ‘69 sui treni a Pescara, Venezia, Milano e Caserta. Neppure del massacro dell’Italicus dell’agosto del 1974 c’è più traccia. È scomparso tutto, ogni documento, ogni relazione.
E per non rischiare di lasciare qualche traccia hanno fatto sparire l’intero archivio del ministero dei Trasporti e tutta la documentazione del ministro e del suo Gabinetto. Hanno creato un buco nero che va dal 1968 al 1980, gli anni delle stragi fasciste e della strategia della tensione dell’eversione nera. Una voragine, nella quale è stato inghiottito un pezzo di storia del Dc9 dell’Itavia e di tutte le altre, di cui la Presidenza del Consiglio dei ministri ha dovuto prendere atto in un documento ufficiale del 12 ottobre 2022.
strage stazione di bologna
È tutto scritto nero su bianco nella relazione annuale del Comitato consultivo sulle attività di versamento all’Archivio Centrale dello Stato della documentazione a cui fanno riferimento le direttive Renzi e Draghi. Direttive che avevano come obiettivo quello di desecretare e rendere pubblici gli atti relativi alle stragi italiane. […]
A ottobre scorso a conclusione dei lavori il Comitato «ha dovuto rilevare che, nel recente passato, le amministrazioni hanno avuto talora scarso controllo della propria documentazione, soprattutto di quella non più in uso, e tale circostanza ha causato in alcuni casi dispersioni e perdita di fonti rilevanti per la ricerca storica».
stazione di bologna
Di cosa si tratta viene spiegato a pagina 23 (la penultima della relazione): «Non è accettabile che, in un periodo di tempo prolungato, che va dalla fine degli anni ‘60 agli anni ‘80, possa mancare del tutto la documentazione relativa al Gabinetto del ministro dei Trasporti pro tempore nonché le serie archivistiche relative all’attività del ministero, per il settore dei trasporti, riferito al periodo delle stragi che hanno segnato tragicamente il nostro Paese».
dc9 itavia strage di ustica
Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di Ustica, parla «di fatto inquietante», non solo perché da quegli archivi si potevano «trarre informazioni utili sul Dc9 abbattuto, ma in generale su tutte le stragi di quegli anni». Manca insomma «un pezzo di storia dell’Italia», ma non è l’unico problema «perché anche il materiale consegnato è spesso disordinato e quindi inutilizzabile ai fini di una lettura complessiva».
Andrea Benetti, che fa parte del Comitato per conto dei parenti di Ustica, racconta: «Col ministero dei Trasporti abbiamo avuto lunghe interlocuzioni, inizialmente ci dicevano che non sapevano bene cosa cercare, per poi essere costretti ad ammettere che non c’erano più gli archivi». Questo è solo una parte del problema perché, aggiunge, «in generale non ci è stata consegnata una sola carta che sia utile ad aggiungere qualche tassello su Ustica».
STRAGE ITALICUS
Vale per «i servizi e per i ministeri». E non solo, perché, non c’è «neppure un documento proveniente dalla Prefettura di Bologna: come è possibile una cosa del genere?» […]
STRAGE ITALICUS