Ivan Zazzaroni per corrieredellosport.it
THIAGO MOTTA GIUNTOLI
La firma è attesa la prossima settimana. Ci sono ancora alcuni punti da chiarire, ma Motta non sta opponendo resistenze particolari e la corte del Manchester United, di cui alcuni parlano, non sembra costituire un pericolo.
Thiago è uno che ha poco da dimostrare e molto da mostrare e non ama lasciar fare agli altri: ha idee assai precise sulla squadra da allenare e un’ottima conoscenza del mercato. Costruire gli risulta facile, naturale. Così come rompere. Per dire, alla base delle incomprensioni con il ds del Bologna Sartori ci fu proprio l’insoddisfazione del tecnico che considerava Karlsson un esterno alto e non basso e a gennaio non ottenne un paio di giocatori richiesti, Kelvin Amian, avuto allo Spezia, e l’attaccante brasiliano Talles Magno del New York City, Mls.
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Ora nei programmi del nuovo mister(o) ci sono alcuni punti fermi, sia in entrata sia in uscita. Koopmeiners e Calafiori le priorità per centrocampo e difesa. L’olandese è considerato il principale arricchimento tecnico-tattico, ma la Gioielleria Percassi è costosissima: un anno fa rifiutò 50 milioni tondi tondi dal Napoli. E poi, storicamente, a Bergamo non si praticano cambi merce: solo argent.
Quaranta i milioni che chiede invece il Bologna per Calafiori, la Juve è però convinta di poterlo prendere con 30 puntando sulla volontà del giocatore. Douglas Luiz dell’Aston Villa, vecchio pallino dell’indimenticabile Gianni Di Marzio, è il play più gradito: per questo Giuntoli, grazie ai buoni uffici di Frank Trimboli di Base Soccer, London, sta provando a inserire McKennie, valutato 30 milioni. E poi c’è il 22enne attaccante esterno Mason Greenwood dello United, quest’anno al Getafe. Per esigenze di Financial Fair Play il club di Manchester deve cederlo entro il 30 giugno, oltretutto fuori dal Regno Unito, dove nel 2022 Mason fu accusato di tentato stupro e in seguito scagionato. Savinho, di proprietà del City, sembra destinato alla Bundesliga.
THIAGO MOTTA GIUNTOLI
E ora le uscite: Szczesny, ultimo anno di contratto a 7 milioni netti, e Federico Chiesa, 5, sono fuori dal progetto. La permanenza di Perin induce a pensare che la Juve sia disposta a lasciar partire a zero il polacco per liberarsi del pesantissimo ingaggio, nel rispetto del piano di riduzione del monte ingaggi di cui ha scritto ieri il nostro Marota. In questo caso, tuttavia, si registrano forti resistenze del portiere.
Mi viene inoltre segnalato che l’arrivo di Di Gregorio è stato voluto dall’allenatore e che l’accordo con Galliani non è nemmeno recentissimo. Infine Joshua Zirkzee - obiettivo anche del Milan - la cui clausola risulta accessibile (40 milioni): non esistono peraltro opzioni a favore del Bayern. Il problema è semmai collegabile alle commissioni pretese dal suo agente Kia, uno che non sa declinare il verbo scontare: 15 milioni l’aggiuntina. Uno sproposito, un’incidenza vergognosa sul prezzo del cartellino.
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Ritengo assai improbabile che l’ottimo Giuntoli riesca a soddisfare tutte le richieste di Motta, dando credito ai ripetuti e simpatici pianti che ogni tanto fa con qualche giornalista («non ci sono soldi»).
Dimenticavo: sempre a proposito di entrate e uscite, ricordo che - come previsto da un anno - il Director si è fatto raggiungere a Torino dai fidatissimi Giuseppe Pompilio (abile scout) e Sefano Stefanelli, mentre ha spedito i preparatori della prima squadra gestione Allegri al settore giovanile, incluso il bravissimo Claudio Filippi.
THIAGO MOTTA
Ammetto di essere rimasto sorpreso dall’addio a Gigi Milani, che per anni si è occupato con notevole successo della formazione dei ragazzi. Basti pensare che nel derby Primavera del 13 aprile (2-0) ben dieci della Juve, contro uno del Toro, provenivano dall’attività di base (Savio, Grosso, Florea, Owusu, Crapisto, Radu, Boufandar, Giorgi, Bassino e Ngana, è solo una curiosità).
La deagnellizzazione della Signora è stata quasi completata, manca forse la sostituzione delle porte e delle docce della Continassa. Buon lavoro, Cristiano.
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