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    MIZZICA, FRASSICA: "LA STORIA CHE TERENCE HILL MI SALVO’ LA VITA SUL SET DI “DON MATTEO”? NON ERA VERA, QUANDO MI INTERVISTANO MI STANCANO LE SOLITE DOMANDE E ALLORA INVENTO” - "SONO UN COMICO SNOB. DEMOLISCO TUTTO. È UNA FORMA DI PROTESTA CONTRO I LUOGHI COMUNI. SONO STATO MILLE VOLTE OSPITE DI CARLO CONTI E NON HO MAI FATTO UNA BATTUTA SULLA SUA ABBRONZATURA - LOL? MI SEMBRAVA DI STARE IN UN MANICOMIO SENZA INFERMIERI" – E POI RIVELA COME SIA STATO “INTIMIDITO” DA SORDI - VIDEO


     
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    Estratto dell'articolo di Renato Franco per il “Corriere della Sera”

     

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    Una comicità universale che gioca sulla distruzione del pensiero: la logica prevede una direzione, ma lui va da un’altra parte. «Categorie di pittori: pittori vivi, pittori morti, pittori che non stanno proprio bene». «Per rispondere vi do 5 secondi di tempo, a partire da oggi». Nino Frassica, alieno in Terra, sbarcato dal Pianeta Surreale («io vengo da lì»), è tra i protagonisti di Lol , lo show di Prime Video giunto alla terza edizione («mi sembrava di stare in un manicomio senza infermieri»).

     

    Lei si è autoeliminato, ha riso due volte alle sue stesse battute...

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    «Quando la dico grossa non mi fermo, mi diverto. Lo faccio sempre, è una deformazione, continuo a scherzare e poi me la rido. Anche quando faccio il varierà succede; solo al cinema non lo posso fare».

     

    Il format di «Lol» è contro natura per lei...

    «Ci vuole una forza bestiale, ridere è umano, non farlo è disumano. Adesso a Lol ho capito mille cose».

     

    (...)

    Pagano bene però.

    «Mi sono fatto dare solo i soldi della benzina».

     

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    La logica prevede una direzione, ma lei ne sceglie un’altra: come fa?

    «È un gioco che mi viene spontaneo da sempre: scherzare e rovinare la logica è una forma di protesta contro i luoghi comuni. Io non ci sto: quando tutti vanno in una direzione io vado nell’altra. Il successo più facile all’inizio è arrivato con le storpiature: si dice in un modo e io lo dico in un altro, ma non mi sono limitato solo a quello. Ho iniziato a demolire tutto».

    È allergico ai luoghi comuni.

    «Tanti parlano per stereotipi, per frasi fatte. Io anche per snobismo — per non essere come gli altri, per non dire una cosa scontata — cambio, limo, ribalto, ci scherzo sopra».

     

    Lei è ovunque, come evita l’effetto saturazione negli spettatori?

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    «Bisogna essere originali e non cadere in battute scontate. Non mi piace appartenere alla comicità che fanno tutti, quella prevedibile; io cerco roba nuova, cerco di spiazzare.Sono stato mille volte ospite di Carlo Conti e non ho mai fatto una battuta sulla sua abbronzatura. Con Bisio tanti scherzano sul fatto che è calvo. Io non dico quello che immagino altri potranno dire».

     

     

    (...)

     

    Lei spiazza sempre tutti, chi l’ha spiazzata?

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    «La prima volta che ho visto Sordi alla consegna dei David sono rimasto senza parole.

    L’ho incrociato nel corridoio e ho pensato: vado là e gli dico quanto mi piace, gli faccio i complimenti. Mi sono avvicinato, gli ho sorriso, lui mi ha dato un buffetto in faccia e io non gli ho detto niente. Ricordo un’emozione rara, un sentimento che di solito non provo. Mi sono intimidito».

     

    È vero che Terence Hill le ha salvato la vita sul set di «Don Matteo»?

    «Non è vero, ogni tanto quando mi intervistano mi stancano le solite domande e allora invento».

    Oggi cosa inventa?

    «Finché lei non mi stanca...».

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    Nel dubbio, meglio finirla qua.

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