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    MOBILE FIRST! - IN AUMENTO GLI ITALIANI CHE SI COLLEGANO IN RETE DA TABLET E SMARTPHONE - IL NUMERO UNO DI YAHOO: “L'UTENZA SI STA SPOSTANDO SUL MOBILE ED È LÌ, INSIEME AL SOCIAL NETWORKING, CHE STIAMO INVESTENDO FORTEMENTE”


     
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    (ANSA) - Il 16% degli internauti italiani si collega a Internet solo da smartphone e tablet, il 42% solo da Pc e il restante 42% lo fa da entrambe le piattaforme. I dati emergono da un'indagine di ComScore presentata stamani a Roma in occasione del seminario 'Mobile Measurement & Monetizing' organizzato dalla stessa ComScore e da Yahoo!. In base allo studio, 24,3 milioni di italiani guardano video da desktop e 12,3 milioni lo fanno da mobile.

     

    A fruire di video sullo smartphone almeno una volta a mese è il 49%. Il dato, relativo al settembre 2014, si mostra in crescita rispetto al 38% registrato nel settembre 2013. Nello stesso arco di tempo, la percentuale di chi guarda video su smartphone almeno una volta a giorno è passata dal 12% al 15%.

     

    ''L'utenza si sta spostando sul mobile ed è lì, insieme al social networking, che stiamo investendo fortemente'', ha detto Lorenzo Montagna, numero uno di Yahoo! Italia. La compagnia di Sunnyvale dal 2012, cioè da quando Marissa Mayer ne ha assunto le redini, si muove infatti con l'imperativo ''mobile first''.

     

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    Sul mobile Yahoo! ha messo al lavoro globalmente 500 ingegneri, e nel settore ha investito con diverse acquisizioni, a cominciare da Tumblr. Il sito di microblogging, che secondo l'ultimo rapporto del Globalwebindex è il social con la maggiore crescita di utenti (+120%), ha 400 milioni di utilizzatori, di cui 120 milioni in Europa.

     

    E 400 milioni di utenti attivi al mese li conta la stessa Yahoo!, mentre BrigtRoll, la piattaforma di video advertising della società, ne ha ha 160 milioni. ''L'obiettivo è avere massa critica e veicolare una pubblicità targettizzata'', ha spiegato Montagna.

     

    Sul fronte degli spot mobile ''pop-up e banner non funzionano, occorre una soluzione ponte tra desktop e mobile, che è il native advertising'', cioè una pubblicità integrata, che si amalgama nei contenuti di siti e app e che, conclude, ''su smartphone ha l'85% di visibilità''.

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