1 – SPARA AI LADRI IN CASA E FERISCE UN 16ENNE «È LEGITTIMA DIFESA»
Mauro Evangelisti e Morena Izzo per “il Messaggero”
andrea pulone nella sua casa di monterotondo
Il primo test della nuova legge sulla legittima difesa è alle porta di Roma. Sono passate da poco le 19 di venerdì, da una villetta di Monterotondo arriva una telefonata al 112: «Sono entrati i ladri in casa mia, ho dovuto sparare, ma non penso di averli colpiti». A parlare è Andrea Pulone, 29 anni, molto conosciuto a Monterotondo perché gestisce un pub, fa parte di un' associazione, è considerato un bravissimo ragazzo, il padre è un noto astrofisico, la madre è candidata per il consiglio comunale con la coalizione di centrosinistra.
Alle 19.40, a 30 chilometri da Monterotondo, un' auto si ferma davanti al pronto soccorso del Gemelli e lascia un ragazzino sanguinante, poi fugge via. È un sedicenne di origini albanesi, è gravemente ferito all' addome.
LA TELEFONATA
monterotondo andrea pulone spara ai ladri che gli entrano in casa e ferisce un 16enne albanese 3
Il padre, poco dopo, riceve una telefonata anonima: «Tuo figlio è al Gemelli». Tutto questo succede mentre su tutti i siti e nei commenti politici si parla della promulgazione con riserva, da parte del Capo dello Stato, della nuova legge sulla legittima difesa. Commento ieri sera di Salvini: «Pare che il sedicenne albanese scaricato davanti al Gemelli con ferite d' arma da fuoco facesse parte di un gruppo di rapinatori. Mi è stato chiesto se mi dispiace. Se non avesse fatto il rapinatore starebbe bene a guardare Ballando con le stelle».
Cosa è successo nella villetta di Monterotondo, in una zona residenziale, dove in questi anni ci sono stati molti furti nelle case (ora in tutte le finestre ci sono le inferriate, ma in passato qualcuno aveva messo il filo spinato)? La ricostruzione più plausibile, anche se manca la conferma dell' esame delle macchie di sangue ritrovate vicino alla villetta, è quasi banale: nella casa Pulone abita con i genitori, che sono in vacanza in Portogallo.
approvazione legittima difesa in senato 2
La banda, che magari aveva tenuto sotto osservazione il quartiere, deve avere pensato che la casa fosse vuota. È entrata da una porta laterale nel cortile, ha rimosso la grata di protezione, forzato una finestra e ha fatto irruzione nell' ingresso.
LO SPAVENTO
Andrea era al piano di sopra e si è spaventato soprattutto perché con lui c' era la fidanzata. Ha preso la pistola, regolarmente registrata, una Glock 21 calibro 45. È sceso, ha intimato al gruppo di ladri di andarsene, quelli non hanno obbedito, lui ha pensato al fatto che di sopra c' era anche la fidanzata, e ha sparato cinque colpi.
approvazione legittima difesa in senato
Servivano a spaventare la banda, ma non si è accorto di avere colpito all' addome un malvivente. I tre non erano armati, ma avevano degli attrezzi per lo scasso. Sono fuggiti su un' auto scura dove probabilmente c' era un complice in attesa. A Monterotondo c' è un ospedale, ma forse non hanno compreso subito la gravità della ferita. Sono arrivati fino a Roma, al Gemelli. Il ragazzo, con qualche precedente per furto, è stato portato in terapia intensiva e operato: le schegge dell' osso hanno perforato l' intestino.
monterotondo andrea pulone spara ai ladri che gli entrano in casa e ferisce un 16enne albanese 2
L' intervento è riuscito, è cosciente e avrebbe raccontato di essere stato colpito durante un tentato furto. Secondo gli specialisti del Gemelli la prognosi potrà essere sciolta solo tra sette giorni, quando non ci sarà più il rischio di infezioni.
L' auto scura usata per il tentato furto ma anche per trasportare il sedicenne al pronto soccorso è stata identificata, ma risulta essere stata noleggiata, probabilmente con documenti falsi.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio senza indagati, quella di Tivoli (che è competente per Monterotondo) per tentato furto.
REAZIONI
matteo salvini in senato per l'approvazione della legge sulla legittima difesa 5
Ieri pomeriggio a Monterotondo tutti difendevano Andrea, che ha il porto d' armi e deteneva regolarmente l' arma per uso sportivo. «Da poco ha aperto un pub. Lui e i suoi amici sono tutti molto seri, laureati, non è certamente il tipo da sparare tanto per sparare». «Qui i furti ci sono eccome. Qualche anno fa però per proteggerci alcune abitazioni avevano messo del filo spinato». Vicino all' abitazione di Andrea Pulone, mentre i carabinieri facevano i rilievi, ieri sono arrivati anche alcuni rappresentanti locali della Lega, al Comune di Monterotondo si vota il 26 maggio.
2 – «IO URLAVO MA LORO RESTAVANO LÌ HO FATTO FUOCO PER SPAVENTARLI»
monterotondo andrea pulone spara ai ladri che gli entrano in casa e ferisce un 16enne albanese 1
Mauro Evangelisti e Morena Izzo per “il Messaggero”
«Non volevo colpire nessuno ed ero convinto di non avere colpito nessuno. Volevo solo spaventarli. Non è facile, quando senti queste storie in televisione non comprendi quanto possa essere doloroso, ma quando lo vivi in prima persona è un' altra cosa» ripete Andrea Pulone, 29 anni, laureato a Roma Tre, esperienze in giro per il mondo, che l' altra sera era tranquillo con la fidanzata al primo piano della casa dove abita con i genitori che stanno tornando dal Portogallo, dove erano in vacanza.
Sa utilizzare una pistola, ha il porto d' armi per uso sportivo. Ma c' è molta differenza tra sparare a un bersaglio e farlo per difendersi da una banda che entra in casa per rubare mentre sei solo con la fidanzata.
LEGITTIMA DIFESA
LA LIBRERIA
Nella villetta sono corsi gli amici per stargli vicino, tutti molto gentili educati anche con i cronisti, «ma lo dovete capire, è molto scosso», racconta Massimo che lo conosce da sempre. Ai carabinieri di Monterotondo (coordina le indagini il tenente Danilo Passi) Andrea Pulone ha spiegato: «Io pensavo di non averlo colpito, avevo mirato alla libreria, volevo solo spaventarli, non volevo ferire nessuno». La sua buona fede sembra dimostrata anche da alcuni dettagli: non ha inseguito i malviventi quando sono fuggiti ed è stato lui a chiamare subito i carabinieri.
ANZIANA PISTOLA LEGITTIMA DIFESA
Per ora - almeno fino a quando non sarà dimostrato che il sangue trovato sul marciapiede è del sedicenne ricoverato in gravi condizioni al Gemelli (per fortuna l' intervento chirurgico è andato bene) - Andrea non è indagato. I fascicoli aperti dalle procure di Roma e di Tivoli sono contro ignoti. I carabinieri lo hanno fatto parlare a lungo, per comprendere bene la dinamica di quanto avvenuto. «Venerdì ero in casa con la mia fidanzata, eravamo al primo piano. Attorno alle 19 abbiamo sentito dei rumori. Ci siamo preoccupati».
Andrea ha detto alla fidanzata di non scendere, ha capito che dentro casa non stava entrando un unico malvivente, ma una banda. E il suo pensiero è andato subito alla ragazza. Ha fatto qualcosa che non avrebbe mai voluto fare. Ha preso la Glock, la pistola, ed è sceso all' ingresso della casa, dove ha visto i tre malviventi, compreso il ragazzino albanese. Anche gli altri due sembravano molti giovani. «Ho detto loro di andarsene, ho fatto capire che ero armato.
salvini e i senatori della lega festeggiano l'approvazione delle legge sulla legittima difesa 1
Loro però non si sono mossi. Sono stato costretto a sparare, ma volevo solo spaventarli, fare in modo che se ne andassero. Pensavo di avere colpito solo la libreria, quando ho visto che andavano via, ho pensato che tutto finisse lì. Ero convinto di non avere colpito nessuno». D' altra parte i tre se ne sono andati sulle loro gambe e inizialmente il ragazzino albanese non sembrava ferito.
SCIENTIFICA
monterotondo andrea pulone spara ai ladri che gli entrano in casa e ferisce un 16enne albanese 4
Stranamente quando gli uomini della scientifica del Nucleo investigativo arrivati da Ostia hanno passato al setaccio tutta l' area della casa e del cortile non hanno trovato tracce di sangue all' interno dell' abitazione. Probabilmente la banda è uscita da dove era entrata, da una porta laterale, passando dal cortile, dove c' è anche il cane della famiglia Pulone e dove avevano divelto una grata. Però le macchie di sangue erano solo fuori, sulla strada: forse gli abiti del giovane albanese hanno trattenuto il sangue, forse neppure i complici hanno compreso la gravità delle condizioni del ragazzino.
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Qualcuno ha visto un' auto scura fuggire via. Andrea: «Io ho subito chiamato il 112 e ho spiegato che i ladri erano entrati in casa mia. Ma ero convinto che nessuno fosse rimasto ferito, per questo ho detto che non aveva colpito i ladri». I carabinieri e la magistratura stanno verificando tutti i dettagli del suo racconto, ma non vi sono molti dubbi: il ragazzino albanese è stato colpito all' addome, non alle spalle, sicuramente Andrea non ha sparato mentre stavano fuggendo. Ora si stanno visionando tutte le telecamere lungo il possibile percorso dell' auto, all' interno del paese. «Ma Andrea è molto dispiaciuto e segnato da questo fatto» dicono gli amici che con molta gentilezza tentano anche di tutelare la privacy del giovane.