DAGOREPORT
Un Monti preso a schiaffi da qualsiasi scemo a capo di un partito, con lo spread che ha ripreso ad arraparsi sotto i colpi dei mitici "mercati", per di più angosciatissimo per la pancreatite della adorata moglie, ha scelto il terreno più mediatico possibile per dare un segnale di indipendenza: la Rai.
Una "forzatura", anche formale perché l'indicazione del direttore generale Gubitosi arriva dal governo solo dopo che si è formato il Cda (come vuole la legge Gasparri), che ha un obiettivo cornuto. Il primo: o la va o la spacca, o porta a casa le due nomine o si dimette con il refrain "i partiti non mi fanno governare". Secondo: Monti sulla Rai è pronto ad aprire la crisi. Ma non le elezioni. Il bocconiano di Varese mira a mettere le basi per un Monti2 che punta al voto del 2013. Un nuovo governo con tecnici/politici o politici veri e propri perchè è molto insoddisfatto della attuale compagine che inanella un errore tecnico, non politico, dietro l'altro.
TARANTOLA GUBITOSIDall'altra parte del camposanto, Silvio Bananoni è incazzatissimo con i suoi sherpa addetti alla Rai, in primis Paolo Romani, che avevano appoggiato Opus Lei con il risultato che si ritrovano in mano la polvere, sconfitti in Cda dove il consigliere nominato dal Tesoro, Pinto, risponderà solo a Monti e senza un "loro" direttore generale.
Silvio Berlusconi - copyright PizziPS - Hanno detto no a Rigor Montis nel ruolo di presidente, Lucrezia Reichlin e Ferruccio De Bortoli. Come direttori generali hanno risposto picche Caio e Rocco Sabelli.