Massimo Calandri per la Repubblica
dovizioso 19
«Abbiamo fatto quello che era giusto. Nell' interesse della Ducati». Gigi Dall' Igna, ingegnere e direttore generale, spiega che il giorno prima c' era stato un incontro con Jorge Lorenzo. «Gli abbiamo detto di evitare rischi con Dovizioso, nel caso in cui durante la gara si fosse trovato a corrergli accanto». Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Rossa, annuisce.
«Niente di scorretto o illegale. Sono due piloti della stessa squadra ». Il piano prevedeva di avvertire il maiorchino attraverso un messaggio in codice, che sarebbe apparso sul cruscotto della sua Gp17. È successo a metà corsa, 5 giri prima che DesmoDovi superasse Jorge per poi andare a vincere il suo sesto gp dell' anno e mantenere viva la speranza mondiale. "Map 8". Una indicazione arrivata dal box come tante altre: i piloti mentre guidano cambiano spesso le mappe dell' accelerazione o del freno motore. Gli spagnoli se ne sono accorti, perché i messaggi dei team passano attraverso la regia Dorna e alla fine li vedono tutti: "Biscotto", hanno tradotto, sdegnati.
jorge lorenzo e valentino rossi
Lorenzo giura che no, a Sepang non c' è stato nessuno "aiutino": l' opportunità del primo successo della sua travagliata stagione è sfumata semplicemente perché l' altro andava più forte. «Con la pista bagnata ero concentrato sulla guida, non volevo cadere come a Misano. Non mi sono neppure accorto che mi avessero mandato un messaggio». All' altezza dell' ultima curva del 15° giro ha preso un' imbarcata che rischiava di finire a gambe all' aria. «E Andrea mi ha passato, è stato bravo. Ho cercato di riportarmi sotto, ma lui ne aveva di più. Se avessi potuto, lo avrei fregato. Però non valeva la pena rischiare, troppo pericoloso per entrambi».
Dovi non ne sapeva nulla:«Io sono un tipo sportivo, non andrei mai a chiedere una cosa del genere ». Ai vertici Ducati sostengono che il forlivese fosse all' oscuro di tutto. «E comunque», aggiungono sereni a Borgo Panigale, «Jorge non ha neppure letto il messaggio ». Basta per chiudere la questione? Nei giorni scorsi Scott Redding, pilota Ducati versione Pramac, ha raccontato che a Phillip Island anche lui ha ricevuto un messaggio dai box della Rossa: "Map A". Ma Scott, che a fine stagione se ne andrà, ha tirato dritto. E Andrea in Australia gli è finito dietro, perdendo un prezioso punto. Bautista, in sella ad un' altra Rossa (Aspar) avrebbe raccontato ai giornalisti iberici di aver ricevuto un "consiglio" simile fin dal gp di Aragona.
DOVIZIOSO DALL IGNA
Quante sono le Ducati in MotoGP, a parte le 2 ufficiali? Sei.
Marquez ha chiuso 4° ma l' ha presa bene, anche perché il suo vantaggio resta ampio (+21) e tra 2 settimane a Valencia gli basterà un 11° posto, anche in caso di vittoria del suo rivale. «Comunque sia andata, io e Pedrosa con la Honda avremmo fatto lo stesso. E speriamo che Dani mi dia una mano, vincendo il prossimo gp», ammette. Gioco di squadra, si chiama. In Formula Uno lo hanno sdoganato.
morbidelli rossi
«È successo anche con la Mercedes che ha messo di mezzo Bottas se no Verstappen batteva Hamilton: non mi sembra ci sia niente di strano». Carlo Pernat, la memoria storica del motomondiale, ricorda precedenti esemplari: «Nel '99 Angel Nieto con un cartello ordinò al figlio di perdere una posizione e così Alzamora (oggi manager di Marquez) conquistò il mondiale ». Invece Cadalora nel '93 fece finta di non vedere i messaggi che gli mandava dal box Kenny Roberts e batté il compagno di squadra Wayne Rainey. «A volte si possono prendere delle scelte dolorose», taglia corto Dall' Igna.
«Però la crescita di Dovizioso e della Ducati credo siano evidenti. Andiamo a giocarci il titolo nell' ultima gara. Ed è la cosa che conta».
morbidelli
2. MORBIDELLI, IL CAMPIONE SOFT PRONTO PER SFIDARE I GRANDI
M.Cal. per la Repubblica
CIRCOLO Arci di Babbucce, frazione di Tavullia, provincia di Pesaro. È qui la festa, "Morbido". Il ragazzo torna a casa oggi pomeriggio, vorrebbe organizzarla già domani sera.
«Con i miei amici, quelli veri. È un bel posto, sapete? Semplice.
Poi magari un giorno li porterò tutti a Rio de Janeiro, gli insegnerò la samba». Franco Morbidelli, 22 anni, romano di San Giovanni. Ma anche romagnolo - si è trasferito che era bambino, è l' allievo prediletto di Valentino - e brasiliano per parte di mamma Cristina.
morbidelli
Sorriso malinconico e voce calda, occhioni grandi e capelli ricci, i gesti curiosamente lenti per uno condannato ad andare a tutto gas. Un campione, un predestinato. Valentino Rossi, il suo maestro, domenica è corso ad abbracciarlo al traguardo e adesso lo aspetta in pista. «Sarà strano e molto divertente, averlo come avversario. Avremo ancora più tempo per stare insieme e parlare un po'. È un grande talento, e un ragazzo straordinario», garantisce il Doc. Dopo il titolo di Moto2, vinto in Malesia con una gara d' anticipo, "Morbido" dalla prossima stagione passa in MotoGP col team di un eccentrico miliardario belga, il conte Van der Straten. «Non ho paura. Salire sulle moto e fare gare è da sempre la mia vita. In fondo, tutto è relativo: la pressione è la stessa di quando avevo 7 anni e correvo per vincere il campionato italiano delle minimoto».
Parla con una semplicità genuina e disarmante, come si fa a non amare un ragazzo così? «L' altra sera ho ascoltato Bob Marley.
Mi fa sentire meglio, più sereno».
Al mattino presto lo ha svegliato Alessio "Uccio" Salucci, il migliore amico di Rossi e responsabile dell' Academy. «Guarda che sei già campione», gli ha detto. Lo svizzero Thomas Luthi, l' unico avversario che sulla carta poteva ancora impensierirlo, aveva appena rinunciato a partire perché nelle qualifiche del sabato s' era rotto un piede. «La felicità è durata appena 3 secondi.
morbidelli
Poi ho pensato alla corsa. Il mondiale ho sentito di averlo vinto per davvero solo dopo aver tagliato il traguardo », spiega. In gara ha chiuso 3° dietro le Ktm che forse oggi vanno più forte della sua Kalex, ma dall' inizio dell' anno ha dominato la categoria collezionando 8 successi. Anche Paolo Simoncelli gli ha fatto i complimenti: il figlio Marco aveva vinto proprio su questa pista, nel 2008, l' ultimo titolo italiano della quarto di litro che è poi l' equivalente dell' attuale Moto2. "Succede sempre tutto in Malesia", ha detto il papà del Sic, stringendolo forte.
All' arrivo, quelli del team Marc Vds e "Manu" - l' amico che lo segue per tutti i gp - gli hanno preparato una maglietta con su scritto: "Franky says relax". Lui dice che non ne sapeva niente, che il riferimento dovrebbe essere a una vecchia hit dei Frankie goes to Hollywood e tutto questo perché Franco Morbidelli è così: rilassato, calmo. È diverso da tutti gli altri piloti, più intimo. C' è qualcosa in lui che ricorda il francese Yoann Zarco, quello che ama Brel e Brassens. «Conosco bene Yoann, abbiamo corso tanto insieme. È un grande pilota e sì, sarebbe un sogno esordire alla grande in MotoGP come ha appena fatto lui».
Frankie il "Morbido" ne ha un altro, di sogno. «Volevo diventare ingegnere, ho sofferto tanto a lasciare la scuola. Ma ad un certo punto ho dovuto scegliere. Così, appena posso vado a Bologna a trovare un amico che va all' università e mi metto a leggere libri con lui, a fare la vita dello studente. Sarebbe così bello, avere due vite da vivere».
morbidelli