Occhio di Lince per Lettera 43
alfredo altavilla
Alfredo Altavilla ci sta (ri)pensando e Mauro Moretti non si dà per vinto. È questa la fotografia della situazione in vista del rinnovo del vertice di Finmeccanica. L’attuale numero due di Fiat Chrysler, che era stato contattato dal ministro Carlo Calenda e per il quale aveva ottenuto il via libera sia del ministero dell'Economia sia di Palazzo Chigi, si era detto disponibile soprattutto perché stressato dalla convivenza con Sergio Marchionne e spaventato dai contrasti dentro il gruppo, con il presidente Yaki Elkann voglioso di trovare un’alternativa, individuata proprio in Altavilla, allo stesso Marchionne.
sergio marchionne john elkann
QUESTIONE (ANCHE) DI INGAGGIO
Poi è intervenuta la sensazione che la sua candidatura incontri il fuoco di sbarramento di Moretti, oltre che la consapevolezza dello stato di salute di Finmeccanica, non proprio rassicurante. Se a questo si aggiunge il fatto che il suo ingaggio sarebbe certamente inferiore a quanto guadagna ora in Fca, ecco che Altavilla ha cominciato a riferire ad alcuni amici e imprenditori torinesi che lo interrogavano sulle sue intenzioni di non essere affatto sicuro di andare in Finmeccanica.
paolo gentiloni
CHISSÀ PERCHÉ, QUELL'INTERVISTA
Cosa che, non a caso, ha fatto trasparire in un’intervista al Corriere della sera (chissà come mai l’ha fatta, lui che è assai parco...) tutta incentrata su Fca, ma che all’ultimo gli riserva la domanda che sarebbe stata giornalisticamente più corretto mettere in testa: «Leonardo è nel suo futuro?». Risposta: «Sono totalmente impegnato a conseguire il piano strategico 2018 di Fca, non commento le indiscrezioni di stampa». Amen.
PAGANI PADOAN
La notizia dell’incertezza, per non dire indisponibilità, di quello che ormai era già considerato il nuovo amministratore delegato a piazza Montegrappa è ovviamente arrivata alle orecchie di Moretti, spingendolo ad aumentare i suoi traffici per la riconferma. Intanto è tornato a parlare con Paolo Gentiloni, poi ha chiesto a banche e fondi amici di scrivere lettere in cui si esprimono a suo favore, quindi si è attaccato ai polpacci dei dirigenti del Mef, Pagani in testa, per far loro capire che senza di lui crollerebbe (ma non è già venuta giù abbastanza?) Finmeccanica e con essa il Paese intero.
MAURO MORETTI
COME SE DOVESSE RIMANERE
Inoltre Moretti si muove come se dovesse proseguire per un altro mandato: per esempio, ha spedito Carlo Gualdaroni, ex amministratore delegato di Elsag e Telespazio, a Varese per “commissariare” AugustaWestland.
Tuttavia l’irascibile ex ferroviere è consapevole che le possibilità di riconferma sono ridotte al lumicino, per non dire nulle. Per questo sta cercando di favorire il piazzamento dei suoi fedelissimi altrove, convinto che chi verrà farà pulizia totale.
federico fabretti
Così ha chiesto al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia di prendersi a viale dell’Astronomia Federico Fabbretti per curare i rapporti con la stampa, mentre ha cercato di piazzare allo studio legale Gianni-Origoni, che a Finmeccanica stacca parcelle milionarie, il fido Andrea Parrella. E a piazza Montegrappa c’è chi scommette, e chi spera, che Moretti pensi anche al destino di altri fedelissimi, da Giovanni Soccodato a Domenico Braccialarghe, da Marco Di Capua a Gian Piero Cutillo e Daniele Romiti.
CARLO CALENDA VINCENZO BOCCIA
MORETTI VUOLE SUGGERIRE
Ma questa consapevolezza lo porta anche a suggerire il suo eventuale successore. Della serie: se proprio non riuscite a confermarmi, almeno fate scegliere da me chi mi deve sostituire. E che nomi fa? Tre, tutti interni, e in quest’ordine: Fabrizio Giulianini, Lorenzo Mariani e Andrea Biraghi. Sarà ascoltato? Probabilità zero, come per la sua riconferma. Ma Moretti, gli va riconosciuto almeno questo, non è uno che si scoraggia. Rimane il fatto che se Altavilla si chiama fuori definitivamente, la partita del dopo Moretti si riapre.
marco_di_capua
GALLIA O UN GIOVANE MISTER X?
A favore di chi? Fabio Gallia, dice qualcuno: l’ex banchiere vuole lasciare Cassa depositi e prestiti. Ma a parte il fatto che Gallia vorrebbe le Poste, non sembra proprio il caso di indirizzarsi verso un profilo finanziario. Ecco allora che si compone un identikit nuovo: profilo industriale, conoscenza del gruppo, giovane età. Chi sarà?
FABIO GALLIA E SIGNORA
(*) Con questo “nom de plume” scrive su Lettera43.it un protagonista e osservatore delle più importanti partite del potere politico ed economico-finanziario italiano.