Giuseppe Alberto Falci per il Corriere della Sera
morgan allo sgarbi funeral party
«Sgarbi piace a tutti, la sua iniziativa politica è innovativa e intelligente.
Ecco, Vittorio deve essere appoggiato in questo suo progetto e mi sta chiedendo di cominciare dalla Sicilia». A un certo punto della telefonata Marco Castoldi, in arte Morgan, una vita spesa per la musica, rompe gli indugi e rivela che alle regionali siciliane potrebbe correre al fianco dell' intellettuale.
Morgan, perché ha scelto Sgarbi?
«Vittorio arriva alla politica dall' insegnamento. E quasi in modo plebiscitario approda alla politica come conseguenza diretta del suo comunicare. Attenzione, però: non comunicare in quanto intortare o incantare, ma comunicare nel senso di trasferire che è ben altro e molto più etico».
vittorio sgarbi
Perché partire dalla Sicilia?
«La Sicilia è la culla della cultura. In un Paese che è il più colto del mondo gli unici a non saperlo siamo noi. E mi faccia dire una cosa».
Prego.
«Vorrei che si invertisse l' assioma che ormai è diventato un luogo comune a tutti i livelli: il Nord traina il resto del Paese. Io e Vittorio vorremmo invece che fosse la Sicilia e il suo patrimonio artistico a spingere lo Stivale. Deve essere l' ultimo lembo dell' Italia a dare la scossa a tutto il Paese».
morgan e vittorio sgarbi
Ci può svelare un' idea per la Sicilia?
«La Sicilia è piena di talenti, di artisti. Dobbiamo ricominciare a far rivivere i teatri con una programmazione innovativa. Quindi, valorizzare i luoghi, incentivare gli eventi in ogni angolo dell' isola. Tutto ciò attirerà turisti e porterà denaro. Peccato che questa cosa non l' abbia ancora compresa Grillo».
Cosa non la convince del leader del M5s?
«Grillo è perfetto, è post ideologico. Ma ha un difetto: nel suo programma non c' è alcun riferimento alla parola cultura. Il mio compito sarà quello di aprire un dialogo fra Sgarbi e Grillo. Sono le due uniche personalità con una visione lunga».
beppe grillo morgan sgarbi