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    MOSCA E I SUOI MOSCONI - ARRESTATO A BERLINO UN DIPENDENTE DELL'AMBASCIATA DELLA GRAN BRETAGNA: E' ACCUSATO DI AVER PASSATO DOCUMENTI RISERVATI AI SERVIZI SEGRETI RUSSI IN CAMBIO DI SOLDI - NON E' IL PRIMO CASO: A FINE GIUGNO UN CITTADINO RUSSO DI 29 ANNI, DIPENDENTE DI UN'UNIVERSITÀ IN BAVIERA, E' STATO ARRESTATO CON L'ACCUSA DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI PER GLI 007 STRANIERI - IL CASO ITALIANO CON L'UFFICIALE DI MARINA ITALIANO, WALTER BIOT, ARRESTATO POCHI MESI FA…


     
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    Uski Audino per ANSA

     

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    È stato arrestato non lontano dal famoso 'ponte delle spie' di Potsdam a pochi chilometri da Berlino il funzionario dell'ambasciata britannica accusato di fornire documenti riservati ai servizi segreti russi. Per le autorità tedesche si tratta di un nuovo caso di spionaggio che mette a dura prova la complessa geometria di relazioni tra Mosca, Londra e Berlino. Sullo sfondo c'è la capitale tedesca, la città delle spie per eccellenza dalla guerra fredda in poi. L'uomo fermato, un cittadino britannico identificato dagli inquirenti in Germania come David S. di 57 anni, avrebbe scambiato documenti classificati in cambio di soldi. Quanti, non è ancora stato chiarito.

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    Secondo la procura federale tedesca il funzionario è sospettato di avere agito come un agente dei servizi segreti, si legge nella comunicazione ufficiale di Karlsruhe. L'ipotesi è che abbia lavorato per i servizi russi al più tardi a partire dal novembre 2020 e che abbia passato loro, almeno in un caso, del materiale riservato ottenuto durante lo svolgimento del suo lavoro.

     

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    L'arresto è frutto di un'attività di indagine coordinata tra Londra e Berlino. Dopo il fermo, gli inquirenti hanno passato al setaccio la sua postazione di lavoro, l'abitazione, dove vive da diversi anni a quanto riferiscono i vicini e la sua auto, riferisce Bild. Il governo tedesco ha qualificato mercoledì come "inaccettabile" l'atto di presunto "spionaggio" da parte di un cittadino britannico per conto della Russia, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri Christofer Burger in conferenza stampa.

     

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    "Lo spionaggio di un partner" stretto sul suolo tedesco "è inaccettabile e per questo seguiremo l'inchiesta da vicino", ha aggiunto. Questo nuovo episodio è come il sale su una ferita non ancora rimarginata. È di fine giugno infatti l'ultimo episodio di un cittadino russo di 29 anni, Illnur N., dipendente di una facoltà di Scienze naturali dell'università tedesca di Augusta, in Baviera, arrestato in quanto "presunto agente di un servizio segreto che raccoglieva informazioni".

     

    Anche lui, come David S., lavorava per conto di Mosca a partire dal 2020. Ma gli attriti sui casi di spionaggio sono un ever-green dei rapporti diplomatici tra Mosca e Berlino, basta ricordare l'attacco di hacker russi al Bundestag o l'assassinio del ceceno-georgiano Zelimkhan Khangoshvili da parte dei servizi segreti russi in pieno giorno nel parco cittadino del piccolo Tiergarten.

     

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    L'antiterrorismo di Scotland Yard ha confermato l'arresto del cittadino britannico in Germania e la collaborazione con gli investigatori tedeschi. Per il governo di Londra il caso è scottante e mette a dura prova le relazioni diplomatiche con la Russia, soprattutto dopo il recente episodio della nave da guerra britannica nel Mar Nero, bersaglio di "colpi di avvertimento" per mezzo di bombe a frammentazione sganciate dalle autorità di frontiera russe al largo della Crimea, per la violazione delle acque territoriali di Mosca.

     

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    Senza contare che in materia di spie il conto tra Londra e Mosca è ancora aperto, dopo il caso dell'avvelenamento dell'ex agente russo Sergej Skripal e di sua figlia a Salisbury nel 2018. Per la dinamica dei fatti la vicenda di David S. ricorda da vicino il caso dell'ufficiale di Marina italiano, Walter Biot, arrestato pochi mesi fa mentre consegnava in un parcheggio vicino Roma dei documenti classificati, sensibili per la sicurezza nazionale e per la Nato, a un funzionario dell'addetto militare dell'ambasciata russa a Roma.

     

    Anche in quel caso lo scambio era informazioni segrete in cambio di denaro, nel più classico dei commerci. La vicenda si era conclusa con l'espulsione dell'addetto navale e aeronautico dell'ambasciata russa a Roma Alexey Nemudrov e di Dmitri Ostroukhov, impiegato nello stesso ufficio della sede diplomatica.

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