TRIA E MOSCOVICI
La soluzione italiana sulla manovra «non è quella ideale, ma ci permette di evitare a questo stadio la procedura per deficit eccessivo, a patto che le misure concordate siano pienamente attuate dalle autorità italiane». Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, illustrando insieme con il commissario agli affari europei Pierre Moscovici l’accordo sulla legge di bilancio italiana. Anche se la procedura di infrazione (per il momento) è evitata, Bruxelles vigilerà sul rispetto degli impegni, in assenza del quale «valuteremo la procedura a gennaio», spiega Dombrovskis. I commissari fanno sapere che «gli sforzi addizionali» presentati dall’Italia per il 2019 ammontano a 10, 25 miliardi.
MOSCOVICI E DOMBROVSKIS BOCCIANO LA MANOVRA ITALIANA
«È la vittoria del dialogo», «la conferma che le regole Ue funzionano» ha commentato Moscovici durante la conferenza stampa che arriva all’indomani della notizia del raggiunto accordo tra Roma e Bruxelles e poco prima del discorso del premier Giuseppe Conte, che oggi riferisce al Parlamento sull’intesa. Subito dopo il governo presenterà in commissione Bilancio il maximendamento contenente le modifiche sui saldi, che prevedono la riduzione dei fondi per reddito di cittadinanza e pensioni.
GIOVANNI TRIA VALDIS DOMBROVSKIS
Dombrovskis: nuova stima Pil Italia a 1%
Dunque tenendo conto delle misure addizionali presentate e il riconoscimento della flessibilità per «eventi inusuali», il deficit/pil nominale - ha spiegato Dombrovskis - sarà nel 2019 a quota 2,04 per cento. Il vicepresidente Ue ha anche indicato che il governo ha fatto retromarcia sulle stime di crescita del Pil che nel 2019 e nel 2020 si attesterà sull'1% (nel 2019 il governo aveva resistito finora sull'1,5%, nel 2020 prevedeva 1,6%). La stima di crescita era considerata dal governo Conte fino a ieri come un vero e proprio feticcio. In arrivo poi clausole aumento Iva per costi reddito cittadinanza e pensioni 2020-2021
Caso chiuso o rinvio?
Ora la palla è nel campo della Commissione: la coppia Dombrovskis-Moscovici dovrà spiegare nel dettaglio ai colleghi come è stato risolto il caso italiano e perché sono venute meno le ragioni per aprire una procedura.
Il primo ministro lettone Valdis Dombrovskis
A quel punto, è possibile che i commissari decidano di chiudere il caso, non dando seguito alla procedura indicata nelle scorse settimane a conclusione del rapporto sul debito e avvalorata dai rappresentanti dei ministeri dell'economia europei. Oppure di prendere atto dell'accordo, darne una valutazione positiva, ma di rinviare la decisione in attesa che quanto pattuito nel negoziato diventi legge, con tanto di voto parlamentare per evitare scherzi in corso d'opera.
luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria
Appare chiaro comunque che lo spauracchio di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia si allontana: è infatti ormai escluso che possa essere attivata nel corso della riunione di mercoledì mattina dell’Esecutivo comunitario.
Previsioni di crescita riviste al ribasso
CONTE SALVINI DI MAIO
Fino a poche ore fa, la retromarcia compiuta dal governo, passando dal deficit/Pil nominale al 2,4% al 2,04%, non era bastata a risolvere la situazione come sperava il governo Conte. E così da giorni si trattava, passando dal livello tecnico al livello politico, tornando al livello tecnico e via di seguito. Questa sera la schiarita, in attesa di conferma ufficiale da parte di Bruxelles e con l’invito alla cautela da parte di Palazzo Chigi. Anche se mancano conferme, i tre miliardi mancanti per portare il deficit al 2,04% verrebbero da risparmi di spesa,dismissioni e rinvii di agevolazioni alle grandi aziende. Altro fattore che ha contribuito all’intesa è la revisione al ribasso delle previsioni di crescita del Pil nel 2019, che passeranno dall’1,5% a un più realistico 1 per cento.
LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE
Nel corso delle ultime ore si sono montate e smontate ipotesi per raggiungere un punto di intesa che assicuri, dal punto di vista della Commissione europea, un minimo aggiustamento del deficit in termini strutturali e non nominali. Punto di intesa che ora sarebbe stato raggiunto, proprio alla vigilia della riunione del collegio dei commissari.
Moscovici «colomba»
Le conversazioni del premier Conte con la coppia Dombrovskis-Moscovici hanno precisato le posizioni e fornito materia ai tecnici per proseguire nel tentativo di trovare una mediazione. I toni da entrambe le parti continuano a essere «soft»: Moscovici ha ribadito che sta lavorando «per evitare la procedura contro l'Italia, non sto lavorando perché sia punita, sono fiducioso». Tra i commissari ci sono posizioni diverse: Moscovici è considerato «colomba», Dombrovskis «falco». Tuttavia la questione vera è che tutti chiedono all'Italia di fornire la base per evitare la procedura che, al di là delle sensibilità politiche dei commissari, rimanda in ultima istanza alla coerenza con le regole condivise che nessuno vuole (almeno platealmente) tradire.