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    "ORA DOBBIAMO VINCERE LE ULTIME DUE PARTITE DEL GIRONE. ORMAI DIPENDE SOLTANTO DA NOI" - MOURINHO COMMENTA L’1-1 CONTRO IL BETIS ACCIUFFATO NELLA RIPRESA CON BELOTTI (IL GOL E’ STATO ASSEGNATO DOPO L’INTERVENTO DELLA VAR PER SOSPETTO FUORIGIOCO DI CAMARA) - "LA COPPIA BELOTTI-ABRAHAM? SONO STATI DISASTROSI NEL PRIMO TEMPO, POI FANTASTICI”


     
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    Da gazzetta.it

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    È un Mourinho sorridente, quello che si presenta nel dopo gara di Siviglia. L’1-1 lo soddisfa, anche se non a pieno. “È stata una partita di grande importanza, tipo a eliminazione diretta: se perdiamo siamo fuori. Alla fine abbiamo meritato il pareggio che è vita. Abbiamo le qualità per rischiare di più nel finale però oggi abbiamo dovuto giocare con la testa, siamo vivi. Ora abbiamo due partite da vincere ma ora pensiamo solo a noi non dobbiamo aspettare altri risultati”.

     

    La coppia Belotti-Abraham non è dispiaciuta. “Sì, ma il loro primo tempo è stato un disastro. Nel secondo invece hanno fatto un fantastico lavoro. Nei primi 45’ non hanno fatto quel che avevo chiesto loro. Nella ripresa mi sono piaciuti molto”.

     

     

    BETIS ROMA 1-1

    Andrea Pugliese per gazzetta.it

     

    Tutto rimandato alle ultime due partite del girone, per arrivare secondi e passare alla fase successiva la Roma dovrà vincere entrambi le partite che restano (ad Helsinki ed in casa con il Ludogorets). Di buono però c’è che i giallorossi stavolta hanno tenuto testa al Betis, meritando il pareggio finale (1-1) e recuperando con Belotti la rete iniziale di Canales. Una prova di carattere e orgoglio, che fa ben sperare in un momento non particolarmente felice per Mourinho.

     

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    Mourinho sceglie per la prima volta dal via la formula a due punte, con Belotti al fianco di Abraham. Pellegrini invece balla tra la trequarti e la mediana, con un 3-5-2 che di fatto cambia in corsa a seconda della posizione del capitano. L’obiettivo è quello di fortificare il centrocampo, la zona del campo dove la Roma spesso e volentieri soffre. Il problema, però, è che Matic e Cristante iniziano ad accusare la fatica delle tante partite, una dietro l’altra, e anche Pellegrini non riesce a incidere come potrebbe. Così Canales e Rodri costruiscono gioco, il Betis prova anche a fare la partite, ma rispetto all’andata i giallorossi questa volta sono più propositivi (alla fine del primo tempo i tiri saranno 5-3 per i padroni di casa). Il vero problema della Roma è però davanti, dove Abraham gioca di sponda ma tiene pochi palloni e Belotti non trova il modo di andare in profondità. E quando capitano le occasioni giuste, le punte giallorosse se le fanno sfuggire. Così capita che in una partita senza squilli, l’equilibrio venga spezzato da un episodio: tiro da fuori di Canales e deviazione decisiva di Ibanez, che inganna Rui Patricio. E’ il 34’ e la Roma incassa l’ennesimo gol da fuori area, una situazione su cui evidentemente Mourinho deve lavorare. Poi Canales ci riprova e ci va anche vicino due volte al 2-0, mentre Belotti dall’altra parte al 49’ pareggia con un bel colpo di testa, ma il gol viene annullato per fuorigioco millimetrico.

     

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    Mourinho allora corre ai ripari e toglie Matic, alla sua peggiore prestazione in giallorosso, per mettere dentro Camara. La mossa è corretta, perché è proprio il guineano a servire il pallone giusto a Belotti per il pari, prima annullato ancora per fuorigioco e poi convalidato dal Var. Joaquin continua a giocare a basso ritmo, ma ogni volta che ha la palla sembra poter inventare qualcosa di buono. E siccome il Betis non riesce a sfondare al centro (Willian José ripete la brutta prova dell’andata), ci prova per vie laterali. Dall’altra parte, invece, la Roma una volta raggiunto il pari prova a vincerla in verticale, con le ripartenze, ma i giallorossi difettano di precisione nei momenti chiave. Per ridare freschezza ai suoi Pellegrini butta dentro Luiz Henrique e Iglesias, Mourinho vuole più densità a centrocampo e chiama Bove. Ma si scivola lentamente verso la fine, senza sussulti particolari. Appuntamento ad Helsinki, dove bisognerà vincere.

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