Estratto dell’articolo di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
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Mourinho si sfila dall’ipotetico e, almeno per il momento, assai fantasioso “valzer delle panchine”: perché proprio valzer, poi? Più appropriata la rumba, visto che in giro non c’è un euro e le cazzate ballano ugualmente in coppia.
José ha deciso di rispettare il contratto con la Roma fino alla scadenza naturale, 30 giugno 2024. Era giunto a questa conclusione già prima della sosta - trascorsa quasi interamente a Londra -, periodo durante il quale un’ulteriore riflessione a freddo sul momento, più che sulle reali prospettive a media scadenza del club, ha rafforzato la convinzione.
Alla vigilia dei quarti di Europa League, con la squadra ancora in corsa per un posto Champions e di fronte al disorientamento di Dybala, Smalling, Abraham, Ibañez e Belotti, Mourinho ha capito che c’era (c’è) bisogno di un segnale forte e definitivo. L’ha voluto dare soprattutto per togliere qualsiasi fondamento alle voci sempre più insistenti che lo spingono al Paris St. Germain, o di nuovo in Premier (sarebbe la prima scelta del ricchissimo Newcastle arabo, se Howe dovesse passare al Tottenham).
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«Non ho sentito nessuno» è la risposta che JM dà a chi gli domanda di un futuro altrove. Vero, e lo è altrettanto che alcuni operatori internazionali parlano di contatti tra Jorge Mendes e Luis Campos, responsabile del mercato in entrata del club franco-qatarino. Mendes è stato per quasi vent’anni l’agente del tecnico portoghese, del quale resta amico, ma negli ultimi tempi il rapporto di lavoro si è sostanzialmente raffreddato, per non dire interrotto: Mendes ha però l’abitudine - l’ha fatto con Ronaldo dal Madrid in poi - di rientrare dalla porta secondaria proponendo soluzioni eccellenti ai suoi due ex assistiti (per inciso, Cristiano in Arabia è stato seguito in tutto e per tutto dall’amico Ricky Regufe).
Dicevo di Dybala, Smalling e (anche) Abraham. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, all’entourage dell’argentino (Jorge Antùn, Carlos Novel) piacerebbe un sacco poter sfruttare la clausola di 12 milioni e portare Paulo in Spagna o in Premier (chi ha detto per via delle commissioni?). La permanenza di Mou indurrebbe tuttavia la Joya a prendere in considerazione l’idea di restare, la qual cosa non gli dispiace affatto.
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Lo stesso dicasi per il miglior difensore della compagnia, Smalling, anch’egli legatissimo al tecnico che gli ha restituito condizione, fiducia e autorevolezza. Chris non ha ancora rinnovato: la prospettiva di giocare un altro anno per Mourinho può convincerlo ad accettare la proposta di Dan Friedkin.
Per tentare di migliorare la qualità del gruppo (Singo e Nzola sono ritenuti soggetti più che interessanti) Tiago Pinto, frenato dal settlement agreement, ha innanzitutto bisogno di fare cassa: Abraham e Ibañez sono da tempo i principali candidati al sacrificio tecnico. L’inglese ha mercato in Premier, ma ha fatto sapere che prima di decidere vuole sentire Mourinho. Il brasiliano, che grazie allo Special ha conquistato un posto in nazionale - anche se nell’amichevole con il Marocco è stato tra i protagonisti della sconfitta - prova gratitudine nei confronti del tecnico e, oltretutto, a Roma sta benissimo.
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