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    MPS: IN 11 MESI, OTTO BONIFICI PER UN TOTALE DI OLTRE 17 MILIARDI CON DESTINAZIONE AMSTERDAM, MADRID E LONDRA - BANKITALIA, MONTI, PROFUMO: NO AL COMMISSARIAMENTO - L'EX CEO ABN AMRO GROENINK: “ANTONVENETA DA NOI PAGATA 3 MLD IN MENO E CON INTERBANCA” - DUE VERIFICHE FISCALI SU 262 MILIONI - INGROIA, SENTO ODORE DI TANGENTI – BERSANI: “NON CI FARANNO PASSARE PER AMICONI DELLE BANCHE”…


     
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    Ansa.it

    Per il Monte dei Paschi di Siena non c'è ipotesi di commissariamento. L'argomento non è in discussione. E' quanto si limitano a rilevare fonti della Banca d'Italia, rilevando come il governatore Ignazio Visco a Davos abbia già negato "azioni immediate".
    "Credo che la banca non vada commissariata e non verrà commissariata". E' quanto afferma il presidente dell'istituto senese Alessandro Profumo a chi gli chiede della proposta del leader del Pd Pier Luigi Bersani di dare agli attuali vertici poteri commissariali.

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    "E' istituzionalmente corretto lasciare a Vittorio Grilli la descrizione e presa di posizione su alcuni aspetti della realtà corrente". Mario Monti, durante Omnibus su La7, risponde così a chi gli chiede se sia ipotizzabile il commissariamento di Mps.

    GIUSEPPE MUSSARI ETTORE GOTTI TEDESCHIGIUSEPPE MUSSARI ETTORE GOTTI TEDESCHI

    17 MLD IN 11 MESI,BONIFICI A AMSTERDAM-MADRID-LONDRA - Dalle casse del Monte dei Paschi di Siena sono usciti, in 11 mesi, otto bonifici per un totale di oltre 17 miliardi con destinazione Amsterdam, Madrid e Londra. L'elenco è agli atti dell'inchiesta della procura di Siena che indaga sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps ed è uno degli elementi su cui si sta concentrando l'attenzione degli inquirenti.

    DUE VERIFICHE FISCALI SU 262 MILIONI - Ci sarebbero anche 2 verifiche fiscali, una appena iniziata e l'altra conclusa, a pendere su Mps. Secondo quanto si apprende la prima riguarderebbe la vendita da parte del Monte di Palazzo dei Normanni, a Roma, per 142 mln; la seconda su una plusvalenza di 120 mln scaturita dal rastrellamento da parte di Mps di azioni Unipol.

    FONDAZIONE, PER SOPRAVVIVERE PRONTI A CALO QUOTA - Per la propria "sopravvivenza" e il suo equilibrio economico e finanziario la Fondazione Mps, non trascurerà la possibilità di procedere alla cessione di un altro pacchetto di partecipazione in Mps con relativa discesa sotto alla soglia del 33,5%. E' quanto si legge nella bozza del documento programmatico della Fmps non ancora reso noto.

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    VIOLA, BANCA NON E' IN GINOCCHIO, E' SOLIDA - Mps "non è in ginocchio", vista dalla parte dei correntisti e degli obbligazionisti "la situazione della banca è sotto controllo, non ci sono criticità". Lo ha assicurato l'amministratore delegato di Monte dei Paschi, Fabrizio Viola, garantendo, durante Porta a Porta, che la banca "é solida".

    "Posso confermare che l'ammontare di risorse di cui abbiamo bisogno è di 3,9 miliardi di euro": lo ha ribadito l'ad di Mps, Fabrizio Viola, in un incontro con la stampa estera. Viola ha precisato che il Cda perfezionerà la richiesta al ministero dell'economia ai primi di febbraio (un cda è in calendario per il 6) mentre Via XX settembre completerà l'operazione entro fine mese.

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    L'ad di Mps non ha evidenze di casi di corruzione nell'ambito dell'acquisto di Antonveneta nel 2007 da parte dell'istituto senese. Lo ha detto lo stesso Viola, secondo quanto riportato da Bloomberg. Inoltre, ha spiegato ai giornalisti, la vendita della banca padovana allo stato attuale non è considerata anche se durante la revisione dell'Eba sul capitale era stata ipotizzata fra le misure possibili.

    MPS IN BORSA - Dopo aver passato gran parte della seduta in consistente recupero, Mps ha chiuso poco sopra la parità in Piazza Affari: il titolo è salito dello 0,65% finale a 0,261 euro, con vendite piuttosto intense nel finale di giornata. Ancora molto ingenti gli scambi: nella seduta sono passate di mano oltre un miliardo azioni Mps, pari a quasi il 10% del capitale.

    UE, SPETTA A ITALIA CHIARIRE QUANTO SUCCESSO - "Spetta alle autorità italiane chiarire come la situazione ha funzionato in passato e cosa è successo esattamente" per Mps. Così il portavoce del commissario Ue Michel Barnier, assicurando che con la futura supervisione Ue "ci saranno cambiamenti".

    VIOLAVIOLA

    Quanto sta avvenendo ora per Mps non ha un impatto diretto né "legami", ha assicurato il portavoce del commissario al mercato interno, sui negoziati in corso per definire il meccanismo di ricapitalizzazione diretta delle banche e la questione dei 'legacy asset'. E ad evitare situazioni come quella di Mps, in ogni caso, in futuro, ci sarà la nuova supervisione unica sotto la guida della Bce. Per quanto riguarda cosa non ha funzionato in passato nella supervisione di Mps, invece, "sono le autorità italiane a dover chiarire", ha sottolineato il portavoce di Barnier.

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    INGROIA, SENTO ODORE DI TANGENTI - "Se ne sente l'odore". Antonio Ingroia risponde così alla domanda se pensa che alla fine nella vicenda dei Monti dei Paschi di Siena possa uscire fuori anche una storia di tangenti. "Si tratta comunque di un grave scandalo - aggiunge Ingroia - che toccherà alla magistratura approfondire".

    "E' evidente - prosegue Ingroia sempre a proposito del Monte dei Paschi di Siena - che ci sia un malsano intreccio tra politica ed affari". "Ribadisco - sottolinea l'ex pm - come una delle nostre priorità sarà quella di cacciare la politica dalle banche e dalle fondazioni bancarie". "Se ci saranno ricadute elettorali in seguito a questa inchiesta sull'Mps? Non credo che sia questo il problema", risponde Ingroia.

    BERSANI, NON CI FARANNO PASSARE PER AMICONI DELLE BANCHE - "Se si vuol far passare idea che siamo gli amiconi delle banche" si ricordi "chi ha messo le mani sulla trasferibilità mutui", si ricordi quanto fatto da Tremonti e quanto da Visco sul nodo del 'localismo' delle banche o ancora dal Pd in Parlamento sui derivati. Lo ha detto Pierluigi Bersani tornando da Padova sulla questione di Mps. "Siamo disponibilissimi a discutere senza assoluzioni facili", ha detto ma "non siamo mica delle mammolette" e, ha ribadito, per il resto "sbraniamo ma con gli argomenti".

    BERSANI E MUSSARIBERSANI E MUSSARI

    PM AL LAVORO SULLE CARTE DELLA BANCA - Si sono riuniti di prima mattina i tre sostituti procuratori titolari dell'inchiesta su Banca Monte dei Paschi di Siena. Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso hanno così ripreso il lavoro che da mesi li vede impegnati sulle carte sequestrate a Rocca Salimbeni il 9 maggio 2012. Davanti all'ingresso della Procura c'é ancora attaccato in doppia copia il cartello firmato dal procuratore Tito Salerno e rivolto ai giornalisti: "Si comunica che il procuratore della Repubblica e i sostituti procuratori non rilasceranno dichiarazioni in relazione alle indagini in corso sulla vicenda Banca Mps".

    Vittorio Grilli con la compagnaVittorio Grilli con la compagna

    DOMANI RIUNIONE COMITATO STABILITA' FINANZIARIA - Si riunirà domani, alle 10.30, il comitato di stabilità finanziaria. E' quanto confermano diverse fonti. Il comitato, che riunisce il ministro dell'Economia, il governatore della Banca d'Italia, il presidente Consob e quello dell'Ivass (la neo autorità di vigilanza delle assicurazioni ndr), ha all'ordine del giorno 'l''aggiornamento sulla situazione del settore finanziario italiano" e sicuramente si affronterà la vicenda Mps. Sabato la Banca d'Italia ha dato il parere positivo ai Monti Bond per l'istituto senese.

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    2. L'EX CEO ABN AMRO GROENINK: "ANTONVENETA DA NOI PAGATA 3 MLD IN MENO E CON INTERBANCA"
    Radiocor -
    'Colpisce, alla luce della crisi bancaria del 2008, che Monte dei Paschi abbia pagato Antonveneta 3 miliardi piu' di noi che l'avevamo comperata nel 2006, per di piu' inclusa Interbanca'. Rijkman Groenink, ex-numero uno di Abn Amro, in un colloquio con Radiocor ricostruisce i passaggi olandesi della Antonveneta-story. Groenink era alla guida di Abn durante la 'guerra' contro Lodi e i 'furbetti del quartierino' per la conquista dell'istituto padovano, conclusa con l'acquisizione da parte di Amsterdam 'per poco meno di 7 miliardi di euro'.

    Ceo di Abn per otto anni, Groenink ha lasciato la banca il primo novembre 2007 e quindi prima dell'operazione che ha portato Antonveneta a Siena via Madrid. 'Ho lasciato Abn nel giorno in cui il consorzio formato da Rbs, Fortis e Santander ha assunto il controllo' dice in un colloquio telefonico, ricordando la maxi-offerta lanciata dal trio su quello che era definito 'il colosso olandese'.

    Giuseppe MussariGiuseppe Mussari

    'Il prezzo pagato dal consorzio per Abn Amro era terribilmente alto, ma hanno fatto la loro offerta nel maggio 2007, prima della crisi e potevano giustificarlo con il fatto che non avevano idea di quello che stava per accadere e all'epoca poteva sembrare loro un prezzo equo, anche se era troppo alto', ricostruisce Groenink.

    Il punto e' 'che nel 2008 quando Mps ha comperato Antonveneta, il mondo finanziario era gia' al collasso'. Certo, ricorda, 'nel 2006, quando abbiamo preso il controllo di Antonveneta, abbiamo iniziato subito a migliorare l'andamento della banca', ma il prezzo pagato da Siena in ogni caso suona 'rimarchevole'. L'ex-ceo non si esprime sugli sviluppi che ora riguardano Siena. 'Non sono piu' un banchiere - spiega il 64enne Groenink - 'Adesso sono un 'energy guy', il piccolo co-proprietario di una societa' del settore petrolifero'.Un legame con l'Italia e' rimasto: Groenink nella Penisola ha 'da 15 anni' una casa molto amata. In Toscana.

     

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