Dagonota
SEDE CENTRALE MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Chi ricorda gli obbligazionisti subordinati? Sono quella categoria di risparmiatori che, grazie al "bail in" negoziato da Fabrizio Saccomanni (ministro dell'Economia del governo Lettanipote), hanno perso tutto quel che avevano nelle quattro banche fallite, a partire dall'Etruria. Per rimborsarli (o per tentare di farlo) il governo ha varato 4 (dicasi 4) decreti. Ed in ballo c'erano (appena) 300 milioni.
Ora le ingegnerie finanziarie messe in piedi per l'aumento di capitale del Monte Paschi rischiano di vederli nuovamente protagonisti. In negativo.
LETTA E SACCOMANNI images
L'aumento di capitale non decolla. Così, i maghi della finanza di Jp Morgan (Vittorio Grilli è il responsabile per l'Italia della banca americana) e Mediobanca cos'hanno pensato? Di trasformare le obbligazioni subordinate in azioni da destinare all'aumento di capitale. Ma non al valore facciale del bond sottoscritto; bensì, al 60%.
jamie dimon jp morgan
Piccolo particolare. Le obbligazioni subordinate emesse da Siena ammontano a 5 miliardi (contro i 300 milioni emessi dalle 4 banche fallite). E sono state sottoscritte da investitori istituzionali per 3 miliardi e per 2 miliardi alla clientela (retail).
Secondo le regole del "bail in", in caso di fallimento di una banca sia gli azionisti sia gli obbligazionisti subordinati partecipano al salvataggio. Non partecipano gli obbligazionisti cosiddetti "senior" ed i "mezzanine": altre categorie di obbligazioni.
MPS RENZI PADOAN
Quindi, cos'avrebbero da perdere gli obbligazionisti subordinati del Monte a trasformare i loro titoli in azioni? Tanto perderebbero ugualmente tutto l'investimento, in caso di fallimento del Monte. Per queste ragioni, gli strateghi di Jp Morgan hanno fatto sapere che la trasformazione delle subordinate in azioni sarebbe "su base volontaria"; e sempre per queste ragioni, hanno messo un tetto alla trasformazione: al 60%.
protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 9
Insomma, se un risparmiatore avesse investito la liquidazione (ipotizziamo 30 mila euro) in obbligazioni subordinate del Montepaschi, le vedrebbe trasformate dall'aumento di capitale in azioni Mps per 18 mila euro. Valore soggetto all'andamento di Borsa. E c'è da scommettere che quello stesso risparmiatore sarebbe obbligato a conservare le azioni almeno per 12/24 mesi.
ALBERTO NAGEL E ROBERTA FURCOLO
Con un dettaglio. Mentre per gli obbligazionisti subordinati rimasti fregati dal fallimento di Banca Etruria il governo ha varato 4 (dicasi 4) decreti per provare a rimborsarli, per la stessa categoria di risparmiatori del Monte Paschi non farebbe nulla. Per il semplice motivo che la trasformazione delle loro obbligazioni subordinate in azioni avverrà ‘’su base volontaria’’.
Ops, manco a dirlo: le banche che parteciperanno all'aumento di capitale rileveranno solo le "altre" obbligazioni: quelle buone, "senior" e "mezzanine", quelle che non perdono nulla in caso di fallimento dell'Mps.
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* Le obbligazioni subordinate, come tutte le obbligazioni, sono dei titoli rappresentativi di un debito, che consentono a chi le acquista di diventare creditore dell'istituto emittente, incassando periodicamente degli interessi: le cedole. Rispetto ai bond ordinari, però, quelli subordinati espongono i risparmiatori a un grado di rischio molto più elevato, simile a quello assunto di chi acquista un'azione. In caso di fallimento della banca emittente, infatti, i titolari delle obbligazioni subordinate sono considerati dei creditori di serie B, i cui diritti possono essere soddisfatti soltanto dopo aver risarcito altri soggetti come i dipendenti della banca, i correntisti o i sottoscrittori dei bond ordinari.