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    LA VERSIONE DI MUGHINI - SONO CERTO CHE ADOLF HITLER NON AVESSE SULLA VITA DEI CITTADINI TEDESCHI DEL SUO TEMPO IL DOMINIO SOVERCHIANTE E ILLIMITATO CHE HANNO LE SOCIETÀ PRODUTTRICI DI ENERGIA SU NOI UTENTI DEL TERZO MILLENNIO. STAMATTINA IL COLPO DI SCENA…


     
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    Giampiero Mughini per Dagospia

     

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    Caro Dago, sono assolutamente certo che Adolf Hitler non avesse sulla vita giorno per giorno dei cittadini tedeschi del suo tempo il dominio soverchiante e illimitato che hanno le società produttrici di energia su noi utenti del terzo millennio.

     

    Vengo e mi spiego. Più o meno quattro mesi fa compio un gesto dei più sventati della mia vita. Siccome la mia casa è grande e comportava il pagamento di ben quattro bollette per energia e gas a due distinte compagnie, Eni e Acea, ho ceduto alla milionesima richiesta dell’Enel pur di avere un’unica bolletta comprensiva di gas e luce. Ho riempito un po’ di scartoffie, ho risposto come un pappagallo a una voce robotica al telefono, cose così. Non lo avessi mai fatto.

     

    Da quel momento è piovuto sul mio telefono un profluvio di telefonate dall’Acea dove mi si supplicava di recedere dall’insano proposito, dall’Eni per lo stesso motivo, da un ulteriore fornitore di energia che avrebbe voluto sostituirsi all’Enel nello spremere come un limone il sottoscritto (tra luce e gas pago circa 10mila euro l’anno). Telefonate su telefonate di uomini e donne che mandavo regolarmente a fare in culo.

    caro bollette caro bollette

     

    Finché non cominciano ad arrivarmi telefonate dalla suddetta Enel, allarmatissima perché io avevo receduto dal contratto con loro e mi ero affidato a quell’altro ente di cui vi ho detto. Solo che questo non era mai avvenuto. Mai, ho detto mai. Quel che rispondevo alle telefonate dall’Enel che si susseguivano a un ritmo giornaliero. Avrò parlato con 25 dei loro dipendenti, sempre a dire le stesse cose, sempre a dire che non mi rompessero i coglioni. Finché non arriva una telefonata di qualcuno dell’Enel il quale mi dice che è tutto risolto, e che il mio contratto con loro resta valido e che mi augura ogni bene. Naturalmente continuano le telefonate dell’ente che non nomino e che io continuo a mandare in culo.

     

    CARO BOLLETTE CARO BOLLETTE

    Finché stamattina il colpo di scena. Arriva un signore che ha al collo una tessera identificativa dell’Enel, il quale mi dice che il contratto con loro non è andato in porto (per ragioni che mi spiega e che io non capisco affatto) e mi fornisce di che fare un nuovo contratto con l’Acea che avevo abbandonato quattro mesi fa. Urlo, strepito, niente da fare. Al telefono una voce robotica mi chiede di sottoscrivere questo nuovo contratto con l’Acea. Non so adesso che cosa mi aspetta in fatto di incubi. Riprenderanno di certo le telefonate dell’Enel, telefonate che di solito ti piombano addosso in quel momento del pranzo in cui sei arrivato al digestivo. Altro che Adolf Hitler.

     

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    GIAMPIERO MUGHINI

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