Giampiero Mughini per Dagospia
MUGHINI
Caro Dago, ovvio che ciascun civile palestinese morto a Gaza in seguito ai bombardamenti israeliani è una perdita e una ferita per l'umanità. Ovvio che ognuno di noi, e per quanto commosso dalle atrocità subite dai civili israeliani che vivevano a poca distanza da Gaza, è affranto dagli spettacoli di distruzione provocati dai bombardamenti israeliani, dai bambini e dalle donne morte.
Il fatto è che il grosso della popolazione palestinese è fatto da ostaggi né più né meno che i 100 o 200 ostaggi israeliani attualmente nelle mani dei tagliagole. Né più né meno. Li usano come possibili morti da esibire al mondo, e come se quei morti non fossero la diretta emanazione e conseguenza di ciò che avevano fatto sabato e domenica in terra d'Israele.
Non solo. Sono io che non l'ho ascoltata o davvero non c'è stata nessuna voce di un qualche palestinese di rilievo che esprimesse orrore per quei bambini ebrei decapitati? Qualcuno di voi l'ha sentita quella voce? Mi direte che ciascun palestinese vive già talmente dolorosamente da non avere l'agio di curarsi dei dolori altrui. Non è un grande argomento. L'argomento è che l'universo palestinese in Medio Oriente è fatto in modo tale che esiste solo la voce - o meglio la furia, i crimini - di Hamas e null'altro. Lo stesso ottantottenne Abu Mazen, l'uomo che prese il posto dell'Arafat che aveva stretto la mano a un primo ministro israeliano, tace.
i video dei terroristi di hamas che lanciano razzi
Qualcuno di voi dirà che è tutta colpa di Israele, dei suoi coloni in Cisgiordania, se le cose stanno così. Non ne sono convinto. Di sicuro c'è che mai nella mia vita sono stato talmente allibito innanzi a un orrore così totale. O no, una volta sì. Quando vedevo quei civili americani precipitare dall'ottantesimo e passa piano delle Torri in fiamme.
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GIAMPIERO MUGHINI
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