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    MUGHINI – "IL 21ENNE CON L'OROLOGIO DI LUSSO CANDIDATO CON CALENDA? CIASCUNO PORTA L’OROLOGIO, LA GIACCA, LA CRAVATTA, LA MONTATURA DEGLI OCCHIALI CHE VUOLE, E NESSUNO HA IL DIRITTO DI ROMPERGLI I COGLIONI. OGNUNO I SUOI SOLDI LI SPENDE COME VUOLE E IN QUEL CHE VUOLE. IO NE HO SPESI UNA CATERVA PER COMPERARE LE PRIME EDIZIONI DEI LIBRI DI MONTALE. E CHE NESSUNO CI PROVI A ROMPERMI I COGLIONI OVE DOMANI MI VENISSE IN MENTE DI…"


     
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    Giampiero Mughini per Dagospia

     

    mughini mughini

    Caro Dago, non figurando in nessuno dei social possibili e immaginabili di volti e personaggi raffigurati in un messaggio elettronico ne ricevo soltanto da whatsapp. Salvo rarissime eccezioni non li guardo mai, un colpo del pollice e li cancello. Figurati se mai e poi mai mi sarei accorto che un qual certo ragazzo ventunenne che vorrebbe fare vita pubblica avesse al polso un orologio di un qualche valore.

     

    Leggo che lo aveva, e se ne è scatenata una furia sul web, furia di cui io so soltanto perché leggo le tue pagine. Sì lo aveva, e allora? Giudico (in silenzio) una persona che ho davanti da cento cose, non certo dall’orologio che ha al polso.

     

    E senza dire la cosa più importante di tutte, e che è la ragion d’essere della letterina che ti sto inviando. E cioè che ciascuno porta l’orologio, la giacca, la cravatta, il mantello, la montatura degli occhiali che vuole, e che nessuno ha il diritto di rompergli i coglioni.

    roman pastore roman pastore

     

    Io adoro il mio swatch in plastica che costa sì e no 90 euro, e non lo darei in cambio per nessuno di quegli orologi sontuosi di cui leggo che costano parecchie migliaia di euro a cadauno. In compenso, e alla faccia di chi non mi vuole bene ho speso una caterva di soldi nella mia vita a comperare le prime edizioni dei libri di Eugenio Montale, che sono tanti e che ho tutti.

     

    mughini mughini

    E allora? Ognuno i suoi soldi li spende come vuole e in quel che vuole. Finito lì. Non deve rendere conto a nessuno o meglio sì, all’Agenzia del Fisco. Quello sì. Io nella terza di copertina dei miei libri metto solo che abito e lavoro a Roma, e nessunissima grande impresa di cui sia stato eventualmente autore. Un’altra cosa però la metterei, e tanto per chiarire chi sono e quel che faccio.

     

    L’importo netto del mio reddito annuo e il relativo carico fiscale che ci ho pagato sopra. Tanto per chiarire. Tanto perché lo sappiano eventualmente i miei nemici ma anche i miei amici, tipo Fulvio Abbate. La differenza tra i soldi guadagnati e i soldi dati al fisco è mio diritto essermela sparata come e quando volevo, eventuali mignotte niente affatto escluse. Non che io voglia fare attività pubblica.

     

    roman pastore roman pastore

    Ci mancherebbe anche questo. Solo me ne sto nel mio cantuccio, con accanto le prime edizioni dei libri di Montale. E che nessuno ci provi a rompermi i coglioni ove domani mi venisse in mente di mettermi chissà quale orologio al polso. O magari in punta al naso. Così, per farlo un po’ “strano”.

     

     

     

    GIAMPIERO MUGHINI

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