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Dybala non centra la porta! #NapoliJuventus pic.twitter.com/wMLgiyNlna
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Giampiero Mughini per Dagospia
Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia
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Caro Dago, cappello cappello cappello innanzi al Napoli di “Ringhio” Gattuso che s’è accaparrato alla grande la sesta Coppa Italia della sua storia, la terza dell’era De Laurentiis.
Dico alla grande perché alla fine dei 90 minuti regolamentari la vittoria ai punti - che nel calcio non c’è - sarebbe stata sua. I primi trenta minuti, quelli per loro mentalmente più difficili, hanno creato una cassaforte contro la quale una Juve che pure sembrava pimpante non poteva far nulla
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Il gioco si svolgeva in un fazzoletto di terreno lungo 25 metri, dove i giocatori bianconeri cozzavano contro una muraglia umana fatta di 9-10 giocatori, i più accaniti dei quali erano i tre attaccanti del Napoli, ciascuno di loro impegnato a rincorrere, a pressare, a difendere con umiltà.
Poi a un certo punto i napoletani hanno preso coraggio. Una punizione di Insigne ha battuto contro il palo esterno e seppure Gigi Buffon la porta l’avesse coperta. Poi è successo che loro avessero come scoperto che la Juve non era poi questa gran cosa di cui avevano sentito dire. Scendevano giù in tanti, si passavano la palla agevolmente, arrivavano sul limitare dell’area dove c’era sempre un attaccante napoletano in posizione invitante. Mancava la botta a concludere, ma il loro predominio era netto.
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Nel secondo tempo peggio che andar di notte. Hanno avuto tre o quattro palle gol, Buffon ha fatto un miracolo e un miracolo bis nel senso che prima tirato fuori dalla porta una palla colpita di testa dall’alto verso il basso e poi l’ha smanazzata contro il palo dopo un colpo a botta sicura di non ricordo più quale attaccante napoletano. Quando siamo andati al gran teatro dei rigori (niente tempiu supplementari a causa della quarantena), mi dicevo che il Napoli avrebbe avuto il 70 per cento di possibilità di afferrare la Coppa.
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Mi sbagliavo. Dopo che ho visto Dybala sbagliare abbastanza goffamente il primo rigore, ho capito che era finita. Che Danilo sbagliasse anche il secondo rigore dopo averlo rimuginato un bel po’ era uno spettacolo surreale. E tanto più che i rigoristi del Napoli hanno tirato tutti a perfezione e nulla poteva San Gigi contro quelle staffilate agli angoli.
Dio che disastro, Dio che tracollo, Dio che Juve ammazzata dalla quarantena. Succede. Nella vita come nello sport.
GIAMPIERO MUGHINI
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