Giampiero Mughini per Dagospia
giampiero mughini
Caro Dago, e siccome appartengo all'ultima generazione europea convinta che le riviste di cultura fossero il migliore di tutti gli strumenti possibili di mobilitazione intellettuale ho letto con dolore che Paolo Flores d'Arcais, un fraterno amico dei miei vent'anni di cui non mi dimentico, ha annunciato che MicroMega, la rivista che lui dirige da poco meno di quarant'anni, è giunta al capolinea. Non ci sono più soldi, le 700-800 copie vendute a botta non bastano a sopportare i costi.
Dovrebbero riuscire a venderne tre volte tante, il che per una rivista di carta ad alto contenuto intellettuale è del tutto illusorio. Per quanto mi riguarda, io avevo detto stop a Giovane critica nel 1973. Le avevo dedicato il meglio dei miei vent'anni, ora non era più il tempo. Paolo ha insistito allo stremo, e finché la Gedi non gli ha tolto il suo padrinato editoriale. Nel frattempo i nostri rapporti si sono purtroppo chiusi.
Lui continua a volere raddrizzare le gambe al mondo, raccomandandogli le strade da percorrere per diventare se non perfetto quasi. Io penso che il mondo una schifezza è e una schifezza resterà. L'importante per quanto mi riguarda è starci in pace con la propria coscienza, e che sia una coscienza ben desta, lontana dalla semplificazioni ideologiche.
micromega
Da quando io e Paolo siamo divenuti lontani, mai una volta la sua rivista ha pronunziato il titolo di uno dei 35 o 36 libri che ho scritto in questi anni. Niente male. Una volta Paolo mi chiamò a parlare di Calciopoli. Fosse stato un altro, avrei detto di no, che era offensivo che l'unica volta che lui mi si rivolgesse lo facesse a proposito dello sport più amato dagli italiani.
paolo flores d arcais
Ciò nonostante gli dissi di sì, feci quello che mi chiese, rifiutai di essere pagato e ci mancava altro. Le amicizie che sono state sacre nei miei vent'anni, tali sono restate per me. Un abbraccio, Paolo
GIAMPIERO MUGHINI
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