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    LA VERSIONE DI MUGHINI - NON STA IN PIEDI CHE A DECIDERE SE SÌ O NO UNA PARTITA SI DEBBA GIOCARE SIA UN’ASL. ALLORA TANTO VARREBBE CANCELLARLO IL CAMPIONATO, DIRE CHE QUEST’ANNO NON SE NE FARÀ NIENTE, CHE EVENTUALMENTE I CANALI TELEVISIVI LA DOMENICA TRASMETTERANNO LE PIÙ BELLE PARTITE DEI TORNEI PASSATI.  BASTEREBBE DIRE CHE LA CAUTELA A DIFESA DELLA SALUTE DEVE ESSERE ASSOLUTA COSTI QUEL CHE COSTI, OSSIA A COSTO DI AMMAZZARE L’INDUSTRIA DEL CALCIO, OSSIA LA PIÙ BELLA INDUSTRIA SIMBOLICA DEL PAESE…


     
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    MUGHINI CON LA MAGLIA DELLA JUVENTUS MUGHINI CON LA MAGLIA DELLA JUVENTUS

    Giampiero Mughini per Dagospia

     

    Caro Dago, mi spiacerebbe molto se – com’è probabile – stasera a Torino finisse 3-0 per la Juve e questo perché i giocatori del Napoli non si presenteranno né col corpo né con l’anima. Sarebbe un evento tristissimo per quanti di noi amano il calcio giocato davvero, le sue contese, la ridda di vittorie e sconfitte che ne consegue.

     

    D’altra parte non sta in piedi che a decidere se sì o no una partita si debba giocare sia un’Asl. La seria A diventerebbe serie ASL ha scritto con la sua consueta eleganza Gigi Garanzini. L’organo preposto al romanzo del calcio italiano, ossia la Lega, aveva deciso che le partite si giocassero e purché una squadra disponesse di 13 elementi non colpiti dal Covid. Come tutte le regole non è la migliore delle regole possibili, ma questa è la regola che avrebbe dovuto governare lo svolgimento del campionato.

    andrea pirlo andrea agnelli andrea pirlo andrea agnelli

     

    La parola ultima spettasse alle Asl di tutte le città e comuni d’Italia, allora tanto varrebbe cancellarlo il campionato, dire che quest’anno non se ne farà niente, che eventualmente i canali televisivi la domenica trasmetteranno le più belle partite dei tornei passati.

     

    de laurentiis agnelli de laurentiis agnelli

    Basterebbe dire che la cautela a difesa della salute deve essere assoluta costi quel che costi, ossia a costo di ammazzare l’industria del calcio, ossia la più bella industria simbolica del Paese.

     

    Già adesso il calcio italiano è malatissimo, soverchiato dai debiti. Togliete definitivamente le partite da stadi dove pure entrano soltanto mille persone a botta (corrispondenti agli utenti di dieci autobus romani nelle ore di punta) e l’industria del calcio sarà bella e morta. E’ questa la posta in gioco stasera e dopo, su tutti i campi di calcio della serie A. Auguroni alla Juve, auguroni al Napoli.

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