Giampiero Mughini per Dagospia
AZOVSTAL
Caro Dago, per natura io sono piuttosto pessimista ma ti confesso che a proposito di questa spaventosa tragedia che ci sta innanzi agli occhi, la devastazione di uomini e cose dell’Ucraina, il mio pessimismo è totale.
Premetto che se pronunziassi dieci parole sull’argomento, nove volte userei la parola “pace” dato che ogni minuto che passa vengono giù case, ospedali, vite di uomini e donne e bambini. Non c’è altra parola talmente buona da usare a fare scudo contro la tragedia causata dall’invasione russa. Non c’è. Ebbene a che punto siamo? Zero. Nulla di nulla di nulla che avvicini quella parola alla realtà. Assolutamente nulla.
ACCIAIERIA AzovstaL IN FIAMME
Basterebbe prendere a parametro del tutto la situazione spaventosa dell’Acciaieria Azovstal a Mariupol. Là sotto, feriti amputati assetati senza più munizioni, ci sono mille o più combattenti ucraini che non si arrendono perché sono sicuri che i russi li squarterebbero vivi. Tutto questo è sotto i nostri occhi, palese palese. Laddove nella storia delle guerre è folta la sequenza di soldati che si arrendono e ai quali i vincitori rendono l’onore delle armi. E’ successo in tutte le guerre. Se non sbaglio durante la Seconda guerra mondiale gli inglesi resero l’onore delle armi al Duca d’Aosta.
giampiero mughini
Possibile che nessuno, ho detto nessuno, si metta in mezzo perché ad Azovstal non vi sia nessun massacro e invece una tregua dove nessuna delle due parti venga umiliata? Possibile che non abbiamo nulla da offrire ai russi in cambio delle vite di quegli eroici difensori della loro terra? Non sarebbe infinitamente meglio questo che non digrignare i denti a vicenda, noi a dire che manderemo cannoni a lunga gittata, loro a dire che non gli farebbe schifo adoperare qualche bombetta nucleare?
battaglione azov
Il Papa, le nazioni terze, la comunità europea in quanto tale, la Svezia e la Finlandia anziché dire che non vedono l’ora di entrare nella Nato, ossia una cosa che si può benissimo rimandare anziché gettare altra benzina sul fuoco, nessuno di tutti questi protagonisti ha la forza e l’intelligenza di raccomandare ai russi clemenza dando loro qualcosa in cambio? Possibile che nessuno si faccia avanti e dica che in caso di tragedia finale dell’Azovstal, tra ucraini e russi sarà una mischia bestiale fino all’ultimo uomo e da cui non sarà più possibile recedere così come non si recede da una piaga che s’è infettata? Ossia che sarà guerra guerra guerra. Dio mio, non ho parole.
giampiero mughini 3 MOGLI COMBATTENTI AZOV
battaglione azov battaglione azov ILYA SAMOILENKO battaglione azov battaglione azov bombe termobariche acciaieria azovstal acciaieria azovstal 1 bombe termobariche sull acciaieria azovstal 3 battaglione azov
Giampiero Mughini