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    LA VERSIONE DI MUGHINI - "SONO 120MILA GLI UOMINI E LE DONNE CHE LAVORANO NEI CALL-CENTER, UNA BANDA ARMATA DEL NOSTRO NUMERO DI CELLULARE CHE CI RENDE LA VITA IMPOSSIBILE A FURIA DI OFFERTE E CONTROFFERTE RELATIVE AL NOSTRO CONSUMO DI LUCE GAS TELEFONO FISSO E MOBILE. CADA IL MONDO, VINCA LE ELEZIONI CALENDA O MELONI O LA RONZULLI, SO BENE CHE GLI 800 EURO AL MESE DI LUCE E GAS LI DOVRÒ PAGARE E OVVIAMENTE LI PAGHERÒ. PURCHÉ MI LASCINO IN PACE..."


     
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    Giampiero Mughini per Dagospia

     

    giampiero mughini giampiero mughini

    Caro Dago, ho letto da qualche parte che sono 120mila gli uomini e le donne che lavorano nei call-center, quella banda che armata del nostro numero di cellulare ci rende la vita impossibile a furia di offerte e controfferte relative al nostro consumo di luce gas telefono fisso e mobile e ne sto dimenticando. Non vorrei giudicaste il raffronto osceno, ma non credo arrivassero a 120mila le SS che imperversarono nell’Italia del 1943-1945, gente che davvero non scherzava.

     

    Come nel loro piccolo non scherzano quelli che mi tempestano di telefonate a ogni ora del giorno, ma soprattutto in quel lasso di tempo - tra le 13,15 e le 14,30 - in cui consumo il mio pasto quotidiano.

    call center call center

     

    Beninteso metto nel conto non solo le telefonate in cui mi si rivolge una voce maschile o femminile chiamandomi “signor Giampiero”, ma anche le numerosissime altre in cui non risponde nessuno: e questo perché il call center mette automaticamente in fila le telefonate da fare, telefonate che partono da sole anche quando il loro uomo non è ancora in grado di far sentire la sua voce.

     

    Naturalmente io ho preso da tempo a bloccare i contatti telefonici più malignazzi, ma è fatica sprecata perché loro di numeri ne hanno all’infinito. Situati in tutte le parti del mondo. Stamattina di quelle telefonate dolose ne ho già ricevute cinque, tutte prima delle dieci del mattino. Una, non lo nego, utile dacché ne dovrei pagare un po’ meno quanto alla fattura della telefonia fissa, una fattura comunque divenuta marginalissima nel modo di vivere moderno.

     

    CALL CENTER IN ALBANIA CALL CENTER IN ALBANIA

    Dove il gioco si fa duro è nelle fatture relative a luce e gas. Io ho una casa grande perché fa da mio studio e biblioteca. Sono un limone prelibato da strizzare, prelibatissimo. Tra luce e gas pago qualcosa di vicino agli 800 euro al mese, eccome se per ognuno di quei 120mila corsari vale la pena torturarmi. Io cerco di scansarmi, di dire che quanto alle bollette da pagare sto bene dove sto, e indico la dizione dell’azienda cui pago il mio dare. Loro si camuffano, si spacciano per quello che non sono, dicono di lavorare per conto di questo e di quello, non mollano la presa, cercano di prenderti per sfinimento, minacciano di arrivare a casa tua in due o in tre a mostrarti le meraviglie del contratto da firmare.

     

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    Una volta mi sono ritrovato a dover pagare le bollette di un ente fornitore di energia elettrica col quale non avevo mai e poi mai firmato alcun contratto. Ho faticato non poco a congedarmi da questi farabutti, tempo sprecato e poi sprecato. Se gli uomini dei call-center , ti bersagliano di domande di cui non capisci un fico secco riescono a catturarti al telefono per un istante non ti mollano più, inscenano giaculatorie sulle tariffe da pagare di cui non afferri un fico secco. Cada il mondo, vinca le elezioni Calenda o Meloni o la Ronzulli, so bene che gli 800 euro al mese di luce e gas li dovrò pagare e ovviamente li pagherò, ci mancherebbe altro. Ci mancherebbe altro. Purché mi lascino in pace, non è che chiedo molto.

    FERILLI RAMAZZOTTI TUTTA LA VITA DAVANTI FERILLI RAMAZZOTTI TUTTA LA VITA DAVANTI

     

    E senza dire che il vezzo del call-center lo hanno fatto proprio tantissime aziende, in tutti i campi del vendere e dunque della ricerca di clienti possibili. Ricevo una telefonata da un’agenzia immobiliare che si mette a mia disposizione ove volessi vendere casa mia e comprarne un’altra. Fin troppo gentili, solo che mai e poi mai a me è passato per la testa di vendere la casa in cui stanno i miei libri.

     

    Stavo mangiando quando ho ricevuto quella telefonata al telefono fisso. Mi sono alzato, ho scavalcato un paio di poltrone e ho risposto gentile al possibile che non avevo bisogno dei loro servigi. Lo so quello che mi state per dire, sempre meglio quella raffica di telefonate che non le SS che passeggiano sotto casa sua e guardano in alto a vedere se ci sei.

     

     

     

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    GIAMPIERO MUGHINI

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