Giampiero Mughini per Dagospia
giampiero mughini
Caro Dago, c’è stato un tempo ormai lontano in cui quando incontravo Enrico Lucci e c’era in qualche modo di mezzo il racconto televisivo, ringhiavamo l’uno contro l’altro. Il tempo per fortuna passa. Lui è divenuto un bravissimo uomo di televisione, e con gran piacere ero andato ospite nel programma che lui conduceva prima di “Realiti”.
Vedo adesso del pandemonio suscitato da due scemotti che hanno farfugliato qualche fesseria non ricordo più se nella prima o nella seconda puntata del suo programma. Leggo che Enrico sarebbe stato “punito” col venire traslocato in seconda serata, e dunque alla notte fonda. Allibisco.
Ciascuno di noi non è responsabile dei suoi genitori né dei suoi figli, meno che mai degli ospiti che si trova di fronte in un set televisivo. Mi pare che Enrico abbia prontamente replicato ai due scemotti, e ammesso che i due meritassero una qualche replica o non piuttosto una qualche pernacchia.
Con tutto quello che si vede in televisione in fatto di ciarlatani e di puttanelle e di gente che quando parla fa soltanto rumore con la bocca, non mi pare proprio che in quei pochi minuti di “Realiti” sia stata la stata violata la Costituzione, il senso civico, i valori della Resistenza.
Due scemotti più, due scemotti meno, che cambia? Ci fosse una selezione all’ingresso dei set di tutto il palinsesto televisivo giornaliero, è probabile che le trasmissioni televisive si ridurrebbero della metà. Per mancanza di personale, ossia di macchiette.
A Enrico rivolgo ogni augurio di buon proseguimento del suo lavoro.
realiti
GIAMPIERO MUGHINI
realiti realiti pandetta lucci realiti